Concetti Chiave
- Annibale, dopo due anni di panico, sconfisse i consoli romani nella battaglia di Canne, accerchiando i manipoli con la fanteria mobile.
- La disfatta di Canne fu tra le peggiori per Roma, con quasi il 90% dell'esercito annientato e la città nel panico.
- La classe dirigente romana dimostrò resilienza, riorganizzando l'esercito con gli auxilia e coinvolgendo i cittadini tramite un tributo eccezionale.
- Nonostante il successo di Annibale, Umbri, Etruschi e Sabini non si unirono a lui, limitando il suo supporto a Sanniti, Apuli e altri in Puglia.
- Per la prima volta, nel 216 a.C., i cittadini romani furono tassati, permettendo di ricostituire l'esercito intorno a Roma.
La disfatta di Canne
Annibale seminò il panico per due interi anni, fino al 216 a.C., quando i consoli Marco Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo ne arrestarono l’avanzata organizzando un’enorme battaglia nella piana di Canne (in Puglia): sebbene questa volta la battaglia fosse campale i consoli furono ugualmente sconfitti, Annibale sconvolse i loro piani accerchiando i manipoli con la fanteria mobile dopo aver fatto penetrare a fondo i fanti romani tra le fila cartaginesi.
Una disfatta di queste proporzioni segnò il secondo peggiore momento per la storia di Roma sinora, dopo il diesAlliensis: se Annibale, stremato e ferito in battaglia, non avesse deciso di riposarsi negli Ozi di Capua avrebbe facilmente potuto prendere Roma; infatti quasi il 90% dell’esercito romano era stato annientato e la città era piombata nel panico generale: i mariti erano morti in guerra e a Roma erano rimaste solo vedove.Resilienza romana
Tuttavia emerse in questo momento anche la capacità della classe dirigente patrizio-plebea di resistere al panico collettivo: l’esercito fu riorganizzato attraverso gli auxilia, senza punire (anzi ringraziando) i generali sconfitti in battaglia; a tutti i cives romani si chiese di cooperare con l’oro personale e l’esercito era di nuovo pronto e schierato intorno a Roma nel caso in cui Annibale avesse deciso di attaccare: per la prima volta, nel 216 a.C. i cittadini romani vennero tassati con un tributo eccezionale, mentre fino ad allora gli unici sottoposti a tassazione erano stati i sudditi provinciali, che permise di rimettere in sesto l’esercito. Umbri, Etruschi e Sabini non si erano schierati al fianco di Annibale: la sua tattica, vittoriosa fino al lago Trasimeno, non aveva più trovato nessun altro seguace fino alla Puglia, dove Sanniti, Apuli, popoli legati a Roma da foedera e città punite in precedenza si erano schierati con il nemico.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la strategia di Annibale nella battaglia di Canne?
- Come ha reagito Roma alla sconfitta nella battaglia di Canne?
- Quali popoli non si sono schierati con Annibale dopo la battaglia di Canne?
Annibale ha sconvolto i piani romani accerchiando i manipoli con la fanteria mobile, dopo aver fatto penetrare a fondo i fanti romani tra le fila cartaginesi, portando a una disfatta per Roma.
Roma ha riorganizzato l'esercito attraverso gli auxilia, ha chiesto ai cittadini di contribuire con l'oro personale e ha imposto un tributo eccezionale per ricostituire l'esercito, dimostrando la capacità di resistere al panico collettivo.
Umbri, Etruschi e Sabini non si sono schierati con Annibale, mentre Sanniti, Apuli e altri popoli legati a Roma da foedera si sono schierati con il nemico.