Concetti Chiave
- Commodo si appoggiò alla plebe e ai ceti burocratici, sperperando in banchetti e spettacoli per il popolo.
- La sua politica economica fallimentare portò a una crisi che colpì anche i ceti elevati e scatenò una carestia e pestilenze.
- Le ribellioni si diffusero in Britannia e nelle Gallie, alimentate da un legionario disertore che innescò il bellum disertorii.
- Commodo lasciò il governo ai liberti e ai pretoriani, il cui capo orchestrò un complotto per assassinarlo.
- Dopo la morte di Commodo, una guerra civile di 4 anni si concluse con l'ascesa di Settimio Severo nel 198.
Indice
Il governo di Commodo
Commodo (180-192) governò appoggiandosi alla plebe, ai ceti burocrati dominanti e lusingando i funzionari. Le fonti lo ricordano malissimo poiché riferiscono che sperperava in banchetti con il popolo di bassa borgata, trascorreva le notti in quartieri malfamati e amava stare fra gli aurighi e i gladiatori.
Fece grandi elargizioni di cibo e spettacoli gratuiti. La sua cerimonia d’inserimento avvenne in una caserma dei gladiatori e non in senato, esternando tutto il disprezzo per quest’organo. Siglò tre paci spudoratamente comprate con i Marcomanni, i Sarmati e i Parti.Crisi economica e sociale
In questi anni la prosperità è notevolmente diminuita e la crisi economica è arrivata a toccare i ceti elevati. Nel 182 Roma è flagellata da una terribile carestia e il sistema Traianeo crolla poiché quelli che devono restituire il prestito non hanno di che pagare. Nel 186 crolla anche la spagna e nel 189 la peste, si diffonde in tutto l’occidente spopolando l’Italia.
Rivolte e disordini
In Britannia sorgono problemi con gli indigeni che tendono alla ribellione. Nelle Gallie la rivolta dilaga. Partì da un legionario che bastonato per aver violato la disciplina militare scappa, costituendo una banda armata con dei commilitoni e innescano il bellum disertorii. Per prima cosa attaccano le carceri e i luoghi per i lavori forzati, in cui molti prigionieri delinquenti e fuorilegge si uniscono a loro. Con questa forza attaccarono i grandi insediamenti e tutte le elite più ricche, facendosi portavoce del disagio economico e sociale e della pessima condizione dei soldati. Le fonti senatorie dicono che avesse lasciato il governo in mano ai suoi liberti e ai pretoriani, in particolare al capo del prefetto del pretorio Emilio Leto, di origine africana, ossia la regione più ricca in quel momento. Esso promise ai pretoriani grossi donativi in denaro una volta ucciso Commodo.
La morte di Commodo e le sue conseguenze
La morte di quest’ultimo vide un accordo fra aristocrazia senatoria, pretoriani e comandanti delle legioni, che erano disposti ad usare le armi pur di sostituirlo. Il candidato ideale per il senato era Pertinace che fa una politica di risparmio. I pretoriani si ribellano per il mancato provvedimento delle promesse, l’alleanza sparisce. Leto si ritira a cita privata e Pertinace viene ucciso nel 193 dai pretoriani. Seguono 4 anni di guerra civile, che termina nel 198 con l’elezione di Settimio severo.
Dibattito storico sulla crisi
Gli storici si dividono lungo due linee di pensiero. Secondo alcuni sotto Commodo la crisi è causata dal fenomeno già in corso dell’aumento dei prezzi. Avrebbe avuto i suoi inizi nel II secolo e la svalutazione è stata un tentativo di trovare una soluzione. L’africa era la zona più prospera, con una buona tenuta sociale e che difendeva e garantiva la fedeltà all’impero. Gli ufficiali delle legioni erano spesso Africani e ben addestrati.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali critiche rivolte a Commodo durante il suo governo?
- Quali furono le conseguenze economiche e sociali del governo di Commodo?
- Come si concluse il regno di Commodo e quali furono le conseguenze immediate?
- Quali sono le opinioni degli storici riguardo alla crisi sotto Commodo?
Le fonti lo ricordano malissimo per il suo sperpero in banchetti, frequentazioni di quartieri malfamati, e disprezzo per il senato. Fece grandi elargizioni di cibo e spettacoli gratuiti e siglò paci comprate con i Marcomanni, i Sarmati e i Parti.
La prosperità diminuì notevolmente, con una crisi economica che colpì anche i ceti elevati. Roma fu colpita da una carestia nel 182, e la peste si diffuse nel 189, spopolando l'Italia. Ci furono ribellioni in Britannia e nelle Gallie.
Commodo fu ucciso con un accordo tra aristocrazia senatoria, pretoriani e comandanti delle legioni. Pertinace fu scelto come successore, ma fu ucciso dai pretoriani nel 193, portando a 4 anni di guerra civile che terminarono con l'elezione di Settimio Severo nel 198.
Gli storici si dividono: alcuni attribuiscono la crisi all'aumento dei prezzi iniziato nel II secolo e alla svalutazione come tentativo di soluzione. L'Africa era vista come la zona più prospera e fedele all'impero, con ufficiali delle legioni spesso africani e ben addestrati.