Concetti Chiave
- Giulio Cesare aveva centralizzato il potere a Roma, aspirando a trasformare la Repubblica in una monarchia universale, nonostante rifiutasse il titolo di re.
- I giovani patrizi, preoccupati per la perdita delle istituzioni democratiche, organizzarono una congiura per assassinarlo.
- Malgrado avesse ricevuto un avvertimento su una congiura contro di lui, Cesare ignorò la minaccia e fu ucciso dai congiurati, incluso il suo figlio adottivo Bruto.
- Dopo l'assassinio, Bruto e Antonio cercarono di giustificare l'azione attraverso discorsi al popolo, come rappresentato nella tragedia di Shakespeare.
- L'uccisione di Cesare non risolse i problemi politici di Roma, portando invece al crollo delle istituzioni democratiche e all'ascesa della dittatura di Ottaviano Augusto.
Indice
L'ambizione di Cesare
Giulio Cesare, rientrato nella capitale dell’ Impero dopo aver sottomesso la Gallia ed altri territori, era riuscito a concentrare su di sé tutti i poteri del governo. Di fatto era diventato un moderno sovrano assoluto; probabilmente la sua ambizione era di istaurare a Roma una monarchia universale in grado di governare quell’impero che egli, con le sue conquiste, era riuscito a fondare.
La congiura contro Cesare
Tuttavia egli sapeva bene che dai tempio della monarchia, la parola “re” era odiata dal popolo romano ed aveva sempre rifiutato di farsi chiamare con questo appellativo. Più di una volta, infatti, con molto sdegno, aveva rifiutato di cingere la corona di re che il popolo gli aveva offerto. Questo però non modificava affatto la sostanza degli avvenimenti che i giovani patrizi romani avevano ben capito. Le istituzioni democratiche che avrebbero dovuto governare la Repubblica romana poco a poco venivano private di ogni potere perché tutte passavano gradatamente nelle mani di Cesare La democrazia ormai stava naufragando ed è per cercare di arginare il corso degli eventi che i giovani senatori non esitarono ad organizzare una congiura contro Cesare e a deliberarne l’assassinio. Il dittatore ebbe sentore che qualcosa si stava tramando contro di lui, ma, preso dalla presunzione, non vi dette alcun peso.
L'assassinio di Cesare
Alle Idi di marzo del 44 a. C, Cesare, accompagnato dal figlio adottivo Bruto, si recò in Senato per partecipare ad una seduta.
Durante il percorso, la folla gli si stringeva intorno e lo acclamava. Ad un tratto, gli si avvicinò un uomo che porgendogli una pergamena gli disse di leggerne il contenuto con urgenza perché vi erano scritte delle notizie molto importanti. Infatti, in essa vi era l’avvertimento che si stava tramando contro di lui una congiura mortale. Stretto dalla folla, Cesare non ebbe tempo per srotolare la pergamena e leggerla. Il dittatore giunse in Senato ed entrò nella Curia, dove i congiurati lo uccisero, pugnalandolo. Fra questi vi era anche Bruto, il figlio adottivo.
Le conseguenze politiche
Dopo l’uccisione, Bruto e Antonio, fedelissimo amico di Cesare, rivolsero un discorso al popolo romano per spiegare quello che era avvenuto e le relative motivazioni. Le parole con cui il drammaturgo Shakespeare ha formulato questi due discorsi nella tragedia “Giulio Cesare” illustrano alla perfezione il sentimento che animavano Bruto e Antonio in quel momento così tragico.
La sua uccisione non risolse la situazione politica di Roma. Le istituzioni democratiche erano ormai troppo deboli e corrotte: i tempi erano maturi per una dittatura. Infatti, quattordici anni dopo, Ottaviano Augusto si proclamò imperatore. Con la morte di Cesare finì un periodo di pace ed iniziarono le guerre civili.
Domande da interrogazione
- Qual era l'ambizione di Giulio Cesare riguardo al governo di Roma?
- Perché i giovani senatori decisero di organizzare una congiura contro Cesare?
- Come reagì Cesare agli avvertimenti di una possibile congiura contro di lui?
- Quali furono le conseguenze politiche dell'assassinio di Cesare?
Giulio Cesare ambiva a instaurare una monarchia universale a Roma, governando l'impero che aveva fondato con le sue conquiste, pur evitando di farsi chiamare "re" per l'odio del popolo romano verso questo titolo.
I giovani senatori organizzarono una congiura contro Cesare per cercare di arginare il naufragio della democrazia, poiché le istituzioni democratiche stavano perdendo potere a favore di Cesare.
Cesare, pur avendo sentore di una congiura, non diede peso agli avvertimenti a causa della sua presunzione e non lesse la pergamena che conteneva l'avvertimento urgente.
L'assassinio di Cesare non risolse la situazione politica di Roma; le istituzioni democratiche erano troppo deboli e corrotte, portando alla proclamazione di Ottaviano Augusto come imperatore e all'inizio delle guerre civili.