Concetti Chiave
- La divisione dell'Impero Carolingio seguì alla morte di Carlo Magno, con Ludovico il Pio che lasciò l'impero ai suoi tre figli, segnando l'inizio di conflitti interni e la spartizione del potere.
- Le nuove invasioni del IX e X secolo, da parte di Saraceni, Arabi, Ungari e Normanni, ebbero un impatto significativo sull'Europa occidentale, contribuendo all'instabilità e al cambiamento politico.
- L'incastellamento rappresentò una risposta alle invasioni, portando alla costruzione di castelli e alla frammentazione del potere regale, favorendo la nascita di poteri locali autonomi.
- La rinascita dell'impero con la dinastia sassone di Ottone I vide tentativi di consolidare il potere e controllare il papato, ma fu ostacolata dalla presenza di forti poteri locali.
- La dinastia di Franconia, iniziata con Corrado II, cercò di ristabilire l'autorità imperiale in Italia, introducendo la "constitutio de feudis" per equilibrare i poteri tra feudatari minori e maggiori.
Indice
Nuove invasioni e conseguenze
Nuove invasioni: ci furono tra la fine del IX secolo e gli inizi del X in Europa. Furono attuate: dai saraceni, predoni musulmani che si muovono dal nord africa e dalla Spagna, i quali non erano un pericolo per l’occidente cristiano; dagli arabi: stanziati nella penisola iberica e nell’Italia meridionale; dagli ungari: insediati lungo il Danubio, compiono invasioni in Germania, Italia e Francia, si convertono nel 966 al cristianesimo; i normanni: provengono dalla Scandinavia, furono assimilati dall’Europa, nei primi anni del X secolo formarono, grazie a un beneficio del re di Francia Carlo il Semplice, la Normandia. Nel 1066 Guglielmo, dopo aver sconfitto gli anglosassoni si fece incoronare imperatore d’Inghilterra confiscando agli anglosassoni le loro proprietà e annettendole a lui. Suo successore fu Enrico II (1154 – 1189). Nel XI secolo i normanni scesero in Italia ottenendo Melfi; si scontrarono anche con lo Stato della Chiesa, imprigionando il papa Leone IX; strinsero un accordo con il papa successivo, Nicolò II, con il quale si riconoscevano vassalli del papa. In cambio il papa nominò il re Roberto duca di Puglia e Calabra e futuro duca di Sicilia, la quale fu conquistata agli Arabi dopo pochi anni.
L'incastellamento e la disgregazione
L’incastellamento: in seguito alle nuove invasioni barbare ci furono molte iniziative di difesa locale quali la costruzione di castelli che accelerarono la disgregazione dell’autorità regia e la crescita di numerosi poteri autonomi. Spesso la costruzione di castelli era sollecitata dal potere regio che li costruiva in zone di confine poco protette, e ne metteva a capo suo collaboratore. Come accade con i feudi, anche i castelli divennero proprietà ereditarie.
La rinascita dell'impero germanico
La rinascita dell’impero: si verifica con la dinastia germanica dei duchi di Sassonia. Ottone I consolida il potere in Germania e , incoronato imperatore, mette il papato sotto la sua tutela. Alla morte di Ottone I (973) fu incoronato Ottone II che non riuscì a riunificate l’Italia sconfiggendo gli arabi. Lasciò un figlio di 3 anni affidato a due donne la nonna Adelaide e la madre Teofano. Ottone fu istruito da Gerbero d’Aurillac, il quale fu posto come pontefice dallo stesso Ottone. Ottone III morì nel 1002. La presenza di troppi poteri locali e autonomi fa fallire la rinascita imperiale. Dinastia di Franconia: dopo la morte di Ottone III la corona d’Italia passò al marchese Arduino D’Ivrea che morì nel 1015. Il successore fu Enrico II che morì nel 1014. Una nuova dinastia, detta di Franconia o Salica, salì al trono con Corrado II (incoronato nel 1027) il quale cercò di ristabilire l’autorità imperiale in Italia, concedendo ai feudatari minori (con la “constitutio de feudis” 1037), in lotta con quelli maggiori, il diritto di ereditarietà dei feudi.
La teoria dei tre ordini
La teoria dei tre ordini: tra i secoli IX e XI nelle opere culturali si propone l’immagine della teoria dei tre ordini. La società è vista come formata da tre gruppi organizzati dalla Provvidenza: gli oratores (coloro cui spetta il compito di diffondere la parola di Dio), i bellatores (coloro che combattono) e i laboratores (colore che faticano e lavorano). Al vertice di questa struttura sta il re, il cui potere è sacro.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi del Sacro Romano Impero?
- Chi furono i principali invasori dell'Europa tra la fine del IX secolo e l'inizio del X secolo?
- Come influì l'incastellamento sulla struttura del potere nell'Europa medievale?
- Quali furono i tentativi di rinascita dell'impero sotto la dinastia germanica dei duchi di Sassonia?
- Cosa rappresenta la teoria dei tre ordini nella società medievale?
La crisi del Sacro Romano Impero fu causata da diversi fattori, tra cui il vassallaggio e l'ereditarietà dei feudi, che portarono alla nascita di nuclei di potere autonomo, l'impoverimento del patrimonio fondario, la mancanza di una solida burocrazia, la spartizione dell'impero ai figli dell'imperatore e le nuove invasioni barbariche.
I principali invasori furono i saraceni, gli arabi, gli ungari e i normanni. I saraceni provenivano dal Nord Africa e dalla Spagna, gli arabi erano stanziati nella penisola iberica e nell'Italia meridionale, gli ungari si insediarono lungo il Danubio, e i normanni provenivano dalla Scandinavia.
L'incastellamento, ovvero la costruzione di castelli come difesa locale contro le invasioni barbariche, accelerò la disgregazione dell'autorità regia e favorì la crescita di numerosi poteri autonomi. I castelli divennero spesso proprietà ereditarie, simili ai feudi.
La rinascita dell'impero si verificò con Ottone I, che consolidò il potere in Germania e mise il papato sotto la sua tutela. Tuttavia, la presenza di troppi poteri locali e autonomi fece fallire la rinascita imperiale dopo la morte di Ottone III.
La teoria dei tre ordini rappresenta la società medievale come formata da tre gruppi organizzati dalla Provvidenza: gli oratores (coloro che diffondono la parola di Dio), i bellatores (coloro che combattono) e i laboratores (coloro che lavorano). Al vertice di questa struttura sta il re, il cui potere è considerato sacro.
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