Seconda Guerra macedonica
A Roma, che puntava a ottenere gli Stati ellenistici, si distinsero due fazioni, una favorevole e una contraria alla guerra; a prevalere fu la prima.La seconda guerra macedonica terminò con la vittoria romana a Cinoscefale del 197 aC.
Terza Guerra macedonica
In Grecia assunse il potere Perseo, contro il quale i Romani dichiararono ancora guerra: prima nel 168 aC (con Lucio Emilio Paolo) poi nel 146 aC, i Greci vennero sconfitti a Pidna; la Macedonia divenne quindi una provincia.Poi, per soffocare una ribellione della Lega Achea, i Romani distrussero Corinto nel 146 aC e la Grecia, chiamata Acaia, divenne una provincia.
Guerra siriaca
In Grecia crebbe l’ostilità verso i Romani, così la Lega Etolica (lega di città greche dell’Etolia) si alleò con Antioco III re di Siria, per sconfiggerli.I Siriani furono prima sconfitti alle Termopili dai Romani con altre città greche, poi firmarono nel 188 aC la Pace di Apamea: Annibale venne consegnato ai Romani e i territori dei Seleucidi al di fuori della Siria andarono alle alleate romane Rodi e Pergamo.
Terza guerra punica
Quando scoppiò un conflitto tra una regione dell’Africa, la Numidia, e Cartagine, quest’ultima dichiarò guerra senza il consenso di Roma, che per questo intraprese una serie di battaglie contro i Cartaginesi, nel 149 aC.La terza guerra punica si concluse nel 133 aC con la conquista di Spagna e Africa, che divennero province romane.
Età dei cambiamenti(250-150 aC) - Latifondi e villae
Dopo le guerre erano molti i terreni conquistati, che costituirono i latifondi (da latus, ampio, e fundus, podere), dei grandi possedimenti terrieri di proprietà privata e con aziende agricole; queste aziende agricole erano organizzate in villae (fattorie), finalizzate alla produzione su vasta scala di prodotti alimentari destinati alla vendita e al commercio.Equites
Lo Stato necessitava di aiuti per organizzare l’approvvigionamento e la riscossione dei tributi (tramite i publicani) nei possedimenti, ma a causa della Legge Claudia che vietava ai senatori di praticare commercio marittimo (218 aC), furono i cittadini comuni a svolgere questi compiti e ad arricchirsi molto, tanto che alcuni rientrarono nella prima classe dell’ordinamento centuriato e furono chiamati equites (potevano permettersi di combattere a cavallo).Capite censi e proletari
Le guerre, le tasse e l’inflazione provocarono la rovina dei piccoli proprietari terrieri: di questi una piccola parte potè permettersi di convertire le coltivazioni in vigneti e ulivi, mentre la maggior parte si spostò nelle città alla ricerca di un lavoro; questi ultimi diventavano quindi proletari (che avevano solo la loro prole) o capite censi (censiti in base alla loro persona perché senza beni).Schiavi e rivolta di Euno
Il numero degli schiavi aumentò molto e, al contrario di quelli greci che erano impiegati anche nell’artigianato, quelli romani erano considerati strumenti di lavoro e vennero sfruttati nelle attività agricole; esistevano poi delle categorie privilegiate di schiavi: gli schiavi al servizio domestico, considerati membri della famiglia, e gli schiavi intellettuali, greci che lavoravano come pedagoghi o medici.La prima rivolta armata in massa, a cui parteciparono schiavi, pastori e braccianti, fu guidata nel
132 aC da Euno, in Sicilia, ma fu repressa dall’esercito.
Crisi culturale
Il processo di Ellenizzazione colpì anche Roma, che subì l’influenza culturale greca.Si distinsero il gruppo dei tradizionalisti, che volevano difendere il mos maiorum (usi e costumi degli antenati), e il gruppo di coloro che difendevano la cultura greca e volevano che si mescolasse a quella romana, intellettuali riuniti nel circolo degli Scipioni (ceppo della gens Cornelia).
Cambiarono quindi usi, costumi, ma anche le forme di divertimento, come gli spettacoli dei gladiatori, uomini che combattevano tra loro o contro animali nelle arene.
I Gracchi
Alle rivolte interne si univano anche problemi esterni, in questo clima complicato Tiberio Gracco fu eletto tribuno della plebe nel 133 aC; egli approvò la legge agraria, che vietava di possedere più di 500 iugeri di terreno pubblico, più 250 per ogni figlio.Questa fu vista come un tentativo di esproprio dai senatori, che si ribellarono e uccisero Tiberio.
A questo punto, nel 123 aC, fu eletto tribuno della plebe il fratello Caio: approvò le leggi Sempronie, ponendo i cavalieri a capo dei tribunali che giudicavano le malversazioni dei governatori, ripropose la legge agraria e puntò a diminuire il potere dei senatori.
Perse però i molti consensi ottenuti dopo che propose di attribuire la cittadinanza romana ai socii italici, riforma che scatenò molte proteste e portò Caio a farsi uccidere.
Mario
A Roma si formarono una fazione sostenitrice dei privilegi per i senatori, gli optimates, e una contraria a questa visione chiusa della gestione del potere, i populares.Roma inoltre, nel 112 aC dichiarò guerra alla Numidia, governata da Giugurta; Quinto Metello lo indebolí, ma solo Gaio Mario, eletto console nel 107 aC, lo sconfisse e prese la Numidia.
Gaio Mario era un homo novus, poiché nessuno della sua famiglia aveva mai ricoperto cariche importanti, e fu rieletto console per ben 5 anni; durante il consolato affrontò i Teutoni, che sconfisse a Aquae Sextiae (102), e i Cimbri, sconfitti ai Campi Raudii (101).
Inoltre approvò una riforma dell’esercito: la leva era su base volontaria, i soldati erano professionisti e le classi di soldati furono uniformate.
Il suo alleato tribuno della plebe, Saturnino, volle dare terre anche ai generali veterani senza la cittadinanza, provocando l’opposizione dei senatori che non volevano concedere i privilegi della cittadinanza romana.
Mario fu costretto ad abbandonare Saturnino e reprimere le rivolte dei senatori: perse quindi sia l’appoggio di questi, poichè aveva represso l’opposizione, sia dei veterani, poichè alla fine non concedette le terre.
Druso e la guerra sociale
Nel 91 aC fu eletto tribuno Marco Livio Druso, che approvò provvedimenti in favore dei ceti più poveri, volendo anche ammettere i cavalieri in senato; nonostante questo fu assassinato.La Guerra Sociale scoppiò quando i socii italici formarono uno stato federale contro i romani: grazie a Silla fu vinta facilmente, anche se intanto, per evitare che il conflitto si propagasse, i senatori concessero la cittadinanza a tutti i socii (anche quelli che non avevano combattuto).
Guerra civile
Il re del Ponto Mitridate VI iniziò una rivolta nei territori romani in Grecia e Asia minore, così le legioni partirono al comando di Silla, tuttavia il popolo si ribellò volendo dare il comando a Mario; scaturì una guerra civile, che si concluse una marcia di Silla verso Roma con l’esercito e la sconfitta di Mario.Silla
Silla, dopo aver contribuito alla vittoria nella Guerra Sociale e dopo aver sconfitto Mario, si fece nominare dittatore: fece redigere liste di proscrizione (con le persone nemiche dello stato), attuò una restaurazione senatoria, portando i senatori da 300 a 600, e approvò una serie di importanti leggi.La lex de magistratibus riformò il cursus honorum, separando il potere militare da quello politico.
La lex de tribunicia potestate definì che le proposte dei tribuni della plebe dovevano essere approvate dal senato; ridiede anche forza ai comizi centuriati con la lex de comitiis centuriatis e istituì 6 tribunali speciali, ciascuno per uno specifico crimine.
Nel 79 aC si ritirò a vita privata e morì.
Pompeo e Crasso
Dopo la fine della dittatura di Silla, ci furono una serie di rivolte.La prima nell’80 aC in Spagna, capeggiata da Quinto Sertorio, fu sedata da Gneo Pompeo nel 72 aC con una vittoria sulle truppe di Sertorio.
Un’altra scoppiò nel 73 aC e fu compiuta dagli schiavi, guidati da Spartaco, uno schiavo della Tracia finito nella scuola di gladiatori di Capua, contro la sua volontà; terminò con la crocifissione di 6000 schiavi nella strada tra Capua e Roma.
Gneo Pompeo aspirava al consolato, anche se non aveva ricoperto cariche inferiori, violó quindi il cursus honorum nel momento in cui si alleò con Crasso ed entrambi diventarono consoli, approvando riforme anti-sillane, nel 70 aC.
La modifica maggiore fu quella riguardante i tribunali che giudicavano i reati di concussione (appropriazione indebita di denaro da parte di qualcuno che ricopre una carica).
Lo scandalo di Verre
Verre fu un pretore processato nel 70 aC per eccessive riscossioni di tributi, che ricevette grande appoggio dai senatori corrotti; fu però condannato grazie al giovane avvocato Marco Tullio Cicerone, che portò alla luce i reati dei senatori.Per affrontare il problema dei pirati, il Senato approvò la lex de piratis persequendis, che concedeva a Pompeo un’enorme esercito e flotta, grazie alla quale i pirati furono sconfitti e le rotte liberate.
Nel 66 aC Pompeo dichiarò guerra a Mitridate, re del Ponto, che si era alleato con il re d’Armenia Tigrane e con lui aveva invaso la Cappadocia e la Bitinia, regioni poste sotto il protettorato di Roma.
Prima con il comando di Lucullo, poi di Pompeo, i Romani avanzarono contro i nemici; il re Mitridate prevedendo un sconfitta si uccise. L’antico regno dei Seleucidi fu quindi diviso in province (Siria, Cappadocia e Bitinia) e protettorati (Palestina).