Concetti Chiave
- L'Impero Romano nei primi due secoli vide un assestamento amministrativo e istituzionale, con un aumento del potere politico dei Pretoriani e dell'esercito.
- Il processo di romanizzazione e concessione della cittadinanza contribuì a livellare le differenze socio-culturali tra le province e rafforzare il controllo imperiale.
- La dinastia Giulio-Claudia vide imperatori con stili di governo diversi, da Tiberio a Nerone, con un crescente controllo militare e politico.
- La dinastia Flavia consolidò il potere attraverso la forza militare, con Vespasiano che stabilì il principio di trasmissione ereditaria del potere.
- Le ostilità con i popoli esterni, come Germani e Parti, furono una costante sfida per l'Impero, che costruì fortificazioni e intraprese campagne militari per proteggere i confini.
Indice
- Assestamento dell'impero romano
- Trasformazione del governo
- Declino dell'aristocrazia italica
- Romanizzazione e cittadinanza
- Conflitti esterni
- Dinastia giulio-claudia: Tiberio
- Caligola e il senato
- Claudio e la burocrazia
- Nerone e il suo regno
- Dinastia Flavia e Vespasiano
- Tito e le catastrofi naturali
- Domiziano e le conquiste militari
Assestamento dell'impero romano
Primi due secoli dell'Impero Romano
14-192 D.C.
Punti chiave
Assestamento amministrativo e istituzionale dell'impero
Gli organi di governo si consolidano e cresce il potere politico dei PRETORIANI e dell'ESERCITO
Livellamento socio-culturale dell'Impero e graduale declino dell'Italia e della sua aristocrazia a favore delle Elites Provinciali a cui fu estesa la cittadinanza
Agevolazione delle comunicazioni, sviluppo del commercio con le aree decentrate dell'impero e diffusione della cultura Greco-Romana.
Trasformazione del governo
Il potere di Augusto era stato di tipo personale ossia fondato sul prestigio individuale; con i successori di Augusto, fra l'altro i primi facenti parte della sua sfera familiare, la forma di governo si trasformò da personale a istituzionale.
I primi successori come abbiamo detto, appartenevano alla famiglia di Augusto e per sottolineare la discendenza assunsero il titolo di “Cesare” ; dal momento però che il principato non era una MONARCHIA EREDITARIA e che in teoria tutti gli esponenti dell'aristocrazia senatoria potevano diventare imperatori, e che l'Imperatore era praticamente un magistrato supremo che riceveva il potere dal senato e dal popolo, l'impresa non fu semplice.
Con il Principato il potere formale dei senatori era aumentato, ma, di fatto, l'Imperatore ne controllava ancora l'operato; il motivo era che l'ammissione al Senato dipendeva dal censo, ma dal momento che molte famiglie nobili, con la guerra civile si erano impoverite, l'imperatore finanziava quelle i cui esponenti appoggiavano l'imperatore stesso allo scopo di far entrare in senato persone politicamente e finanziariamente legate a lui.
Declino dell'aristocrazia italica
Dopo la fine della repubblica, la classe aristocratica dominante, che aveva governato indiscussa, si ritrovava ad accettare l'autorità dell'Imperatore.
La storia dell'Impero in questi primi due secoli si basò soprattutto sul rapporto fra l'aristocrazia senatoria e l'Imperatore.
Alcuni imperatori cercarono un accordo, altri sterminarono anche fisicamente intere famiglie patrizie loro oppositrici. Alcuni imperatori si ispiravano alle monarchie assolute tipiche dell'impero d'oriente Questo fu l'inizio del declino del patriziato italico.
In senato poi, stava aumentando sempre più il peso dei Provinciali (senatori provenienti dalle province romane che si trovavano fuori da Roma e anche dall'Italia stessa) e se da un lato ciò significava che tali province stavano subendo il processo di “romanizzazione”, dall'altro denotava la perdita della posizione di dominio dell'Italia sui territori conquistati.
La vera base del potere era l'esercito imperiale: le 25 legioni che proteggevano i confini e le COORTI PRETORIE erano legatissime all'imperatore e rappresentavano una sicurezza contro gli oppositori. Augusto aveva anche il favore delle masse popolari che attirava con “panem et circenses”, ossia elargendo loro pane e organizzando giochi e feste pubbliche. Il principe aveva accumulato, in modo anche un po' discutibile, ricchezze immense che costituivano il suo FISCUS e le utilizzavano per ottenere consensi nel popolo.
Romanizzazione e cittadinanza
Processo di romanizzazione
L'Impero era formato da milioni di individui che vivevano nella province romane anche lontanissime da Roma. A poco a poco si livellarono le differenze tra i popoli delle province e si creò un grande mondo all'interno di un'unica struttura statale. La lingua era il latino (a Occidente) e il Greco (a Oriente). Si stabilì un forte legame culturale fra i greci e romani che si spostavano all'interno dell'Impero. L'epoca imperiale quindi contribui alla costituzione di un mondo intellettuale comune.
Questo processo storico portò alla formazione di un immenso mondo comune.
Con la concessione della cittadinanza ai soldati in congedo, ai liberti o a intere città e regioni che lo meritassero, Roma riuscì ad assimilare buona parte delle popolazioni sottomesse e a legare a sé le classi dominanti.
Fu così che durante l'Impero le rivolte delle popolazioni sottomesse furono molto rare. La concessione della cittadinanza che dava forti privilegi, fu uno strumento politico di controllo.
Conflitti esterni
Le ostilità con i popoli esterni invece impegnavano Roma su due fronti: a Nord contro i Germani e a est contro i Parti.
I Germani erano una tribù di lingua indoeuropea che viveva nelle regioni comprese tra il Reno e l'Elba e lungo il corso del Danubio e spesso cercavano di varcare i confini romani per compiere razzie.
I Romani costruirono molte fortificazioni che diedero origine anche a città ( come Colonia e Belgrado) e succedeva che molti soldati dopo il congedo rimanevano lì.
I Parti erano discendenti dei persiani con capitale Ctesifonte. La regione di confine con i territori romani era attraversata da molte strade carovaniere che collegavano il Mediterraneo con l'Asia. I Parti volevano uno sbocco sul Mediterraneo e Roma aveva interesse per i territori della Mesopotamia per giungere all'Oceano Indiano.
Imperatori
Tiberio (14-37 dc)
Figlio di primo letto della moglie di Augusto, Livia che apparteneva alla gens Claudia.
Marito di Giulia figlia di Augusto
Caligola ( 37-41 dc)
Figlio del nipote di Tiberio, Germanico
Claudio (41-54)
Fratello di Germanico.Zio di Caligola. Sposò prima Messalina e poi sua nipote Agrippina
Nerone (54-68)
Nerone figlio di Agrippina
Dinastia giulio-claudia: Tiberio
Tiberio
Concetti chiave:
Rispetto del senato
Effettuò una serie di campagne militari contro i Germani a settentrione e i Parti a Oriente
Lasciò Roma nelle mani del prefetto pretorio Seiano
Nelle battaglie contro i Germani , Tiberio aveva inviato suo nipote Germanico,( generale di grande valore, fautore di una politica aggressiva che incontrava le ambizioni dei militari e di una certa parte della popolazione romana, in contrapposizione alla politica prudente di Tiberio) ma insospettito dalla grande popolarità di quest'ultimo, lo inviò in Oriente a fronteggiare i Parti dove morì
A Roma il sospetto che fosse stato l'imperatore stesso a far uccidere Germanico, fece crollare la sua popolarità e questo accrebbe il suo atteggiamento diffidente. Infatti cominciò una durissima repressione contro veri o presunti nemici.
Intraprese una serie di processi per lesa maestà
Nel 26 si trasferì a Capri lasciando Roma nelle mani di Seiano, ma quando capì che aspirava al trono, fece arrestare lui e i familiari e sostenitori.
Caligola e il senato
Caligola
Concetti chiave:
Acclamato dal Senato che, eleggendo lui, voleva rendere onore a suo zio Germanico.
Atti umiliatori nei confronti del Senato
Atteggiamento autocratico
Vittima di un colpo di stato ordito dai pretoriani
Il breve impero di Caligola fu caratterizzato dall'uccisione dei suoi oppositori, dagli atti umiliatori nei confronti del senato e dal suo preciso disegno di diventare un sovrano assoluto sul modello dei sovrani dell'Impero d'Oriente (atteggiamento in netto contrasto con le tradizioni romane)
Si fece erigere un tempio e pretendeva inchini davanti alla sua persona.
Fu popolarissimo per il suo atteggiamento goliardico che dissestò comunque le finanze dello stato, ma questo non gli impedì di essere ucciso nel 41 dai pretoriani che fecero un colpo di stato
Claudio e la burocrazia
Claudio
Concetti chiave:
Il senato propendeva per la restaurazione della repubblica
I Pretoriani proclamarono imperatore Claudio fratello di Germanico
L' elezione dell'imperatore da parte dei pretoriani e quindi la proclamazione attraverso un colpo di mano dei militari fu un grave precedente che divenne poi la norma.
Il senato accettò suo malgrado e Claudio elargì forti somme di denaro per ottenerne la fedeltà
Claudio era una figura di erudito più che di Imperatore, ma fece una politica di consolidamento dell'apparato statale rendendo più efficiente la burocrazia statale che fu messa sotto il controllo della segreteria imperiale, giovandosi dell'appoggio dei liberti.
Riassestò le finanze dello stato.
In politica estera intraprese la conquista della Britannia trasformando in provincia la parte meridionale. (44 dc).
Nel 46 Claudio conquistò la Tracia
Dette inizio al processo di assimilazione delle popolazioni sottomesse (romanizzazione) ammettendo in senato alcuni provinciali della Gallia Narbonense.
La sua seconda moglie Agrippina, per favorire la successione al trono di suo figlio Nerone, ordì un complotto che portò nel 54 alla morte di Claudio, avvelenato da Agrippina stessa e alla esautorazione da parte del senato del figlio legittimo di Claudio, Britannio.
Nerone e il suo regno
Nerone
Concetti chiave:
Imperatore giovanissimo e fortemente influenzato da sua madre Agrippina , dal prefetto pretorio Afranio Burro e dal filosofo Seneca
Il senato fiducioso nell'operato di Burro e Seneca contro un governo dispotico, ne favorì l'ascesa
Nerone si sbarazzò di tutti compresa sua madre e si circondò solo di cortigiani fidati fra cui il prefetto Tigellino
Diede ordini criminali e assunse atteggiamenti da sovrano assoluto.
Fu soverchiato dai militari e costretto a suicidarsi
Sul piano militare indirizzo la sua politica verso Oriente e impose il protettorato di Roma sull'Armenia
Nel 64 dc ci fu il celebre incendio di Roma di cui il popolo accusava l'imperatore stesso che approfittando dello spazio ottenuto grazie all'incendio fece costruire nel centro della città. Dal colle Palatino fino al Celio, una reggia fastosa, la Domus Aurea, con la quale voleva celebrare il suo ruolo di sovrano assoluto. Di questo diede colpa ai Cristiani e da lì cominciarono le persecuzioni
Disprezzò le tradizioni aristocratiche e si esibì come auriga, attore e cantante. Espresse la sua ammirazione per la cultura greca e fece un lungo viaggio propagandistico in Grecia alla quale concesse benefici e privilegi.
Nell'ultimo periodo del suo regno da parte della famiglia dei Pisoni, fu ordita una congiura che scoperta da Nerone causò una vera e propria azione di sterminio. Uccise persino il suo generale Corbulone inimicandosi i militari.
Nel 68 le legioni spaniale comandate dal senatore Galba si ammutinarono e proclamarono imperatore il loro comandante. La sommossa si estese a Roma e Nerone si suicidò
Dinastia Flavia e Vespasiano
La dinastia Flavia
Flavio Vespasiano (69-79)
Tito(79-81)
Domiziano (81-96)
Il precedente creato con la proclamazione di Claudio da parte dei pretoriani divenne la norma per gli imperatori della dinastia Flavia e i 4 precedenti che governarono tutti nell'anno 69
69 dc anno dei 4 imperatori:
Senatore Galba
Proclamato dalle legioni spagnole a cui era al comando
Otone
Imposto dai pretoriani che avevano rovesciato Galba
Vitellio
Sostenuto dalle truppe sul Reno
Flavio Vespasiano
Proclamato dalle legioni d'oriente impegnate a fronteggiare la rivolta degli ebrei
Flavio Vespasiano
Comandante dell'esercito di oriente, fu proclamato imperatore dalle sue legioni
Il passaggio dei poteri fu imposto dagli eserciti e non avvenne per via legittima
il potere nelle mani di chi si imponeva con la forza
diminuzione ulteriore del prestigio del senato
Stabilì il principio di trasmissione ereditaria
Vespasiano non apparteneva all'aristocrazia ma proveniva dalla classe dei cavalieri e per affermare il legalmente il suo diritto al trono, indusse il senato a promulgare una legge speciale, lex de imperio vespasiani.
Secondo questa legge Vespasiano aveva il diritto:
di concludere trattati internazionali
intervenire nelle elezioni dei magistrati
di non essere vincolato da leggi e plebisciti
Fu molto moderato in ambito finanziario perché la situazione internazionale richiedeva ingenti spese militari. Risanò il bilancio e promosse grandi lavori pubblici tra i quali l'anfiteatro Flavio detto poi Colosseo. Aprì scuole pubbliche.
In politica estera portò a termine la conquista di Gerusalemme avvenuta nel 70 da parte di suo figlio Tito che portò a Roma un ingente bottino e ristabilì il dominio romano sulla regione.
Garantì la pace nell'Impero
Poichè la successione a Nerone era sta in mano ai poteri militari e quindi destabilizzante per lo stato, stabilì il principio della trasmissione ereditaria del potere. Infatti designò come suoi successori i due figli Tito e Domiziano.
Tito e le catastrofi naturali
Tito
Figlio di Vespasiano
Conquista della Palestina, ribellatasi a Roma nel 70
Eruzione del Vesuvio del 79
Tito fu un imperatore moderato che dette spazio al senato. Il suo impero fu offuscato dalla catastrofe prodotta dall'eruzione del Vesuvio che distrusse Ercolano e Pompei desertificando una regione al tempo molto prospera.
Domiziano e le conquiste militari
Domiziano
Fratello di Tito
Rinnovò la tendenza autoritaria del principato e pretese il titolo di Dominus et Deus
Scontro con il senato
Occupazione di alcune regioni oltre il Reno e a oriente
Domiziano discendeva da una dinastia di soldati e oltre a aver cura di uno scrupoloso addestramento dell'esercito, condusse personalmente alcune spedizioni militari:
occupò alcune regioni oltre il Reno che poi organizzò in due province romane, Germania superiore e Germania inferiore. Nell'83 sconfisse i Catti, popolazione germanica, e per consolidare i confini iniziò la costruzione del limes germanico.
Consolidò le conquiste romane in Britannia (84 dc) fissando i confini con un vallo al confine con la Scozia
A oriente tentò di sottomettere la Dacia (attuale Romania), posta oltre il Danubio ma non vi riuscì e nel 89 fu costretto a firmare una pace con Decebalo re dei Daci
In contrasto con Vespasiano e Tito, Domiziano fu violento con il senato e questo determinò una serie di processi politici e di persecuzioni contro l'aristocrazia
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali cambiamenti amministrativi e istituzionali nei primi due secoli dell'Impero Romano?
- Come si trasformò la forma di governo dopo Augusto?
- Qual era il ruolo dell'esercito nell'Impero Romano?
- In che modo l'Impero Romano gestiva le relazioni con le popolazioni sottomesse?
- Quali furono le principali sfide militari affrontate dall'Impero Romano?
Nei primi due secoli dell'Impero Romano, ci fu un assestamento amministrativo e istituzionale con il consolidamento degli organi di governo e l'aumento del potere politico dei pretoriani e dell'esercito. Inoltre, ci fu un livellamento socio-culturale e un declino dell'aristocrazia italiana a favore delle élite provinciali.
Dopo Augusto, la forma di governo si trasformò da personale a istituzionale. I successori di Augusto, pur appartenendo alla sua famiglia, non governarono come monarchi ereditari, ma come magistrati supremi che ricevevano il potere dal senato e dal popolo.
L'esercito imperiale, composto da 25 legioni e coorti pretorie, era la vera base del potere nell'Impero Romano. Era strettamente legato all'imperatore e rappresentava una sicurezza contro gli oppositori, contribuendo alla stabilità dell'impero.
L'Impero Romano gestiva le relazioni con le popolazioni sottomesse attraverso la concessione della cittadinanza, che dava forti privilegi e fungeva da strumento politico di controllo. Questo processo di romanizzazione contribuì a ridurre le rivolte e a legare le classi dominanti all'impero.
Le principali sfide militari affrontate dall'Impero Romano includevano le ostilità con i Germani a nord e i Parti a est. I Romani costruirono fortificazioni per difendersi dalle incursioni germaniche e cercarono di espandere il loro controllo verso la Mesopotamia per contrastare i Parti.