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Concetti Chiave

  • Il Vesuvio è un vulcano attivo situato sopra il Golfo di Napoli, con un'altezza del cono variabile dopo ogni eruzione e il cratere misura circa 305 metri di apertura.
  • Le origini del Vesuvio risalgono a circa 200.000 anni fa, con la famosa eruzione del 79 d.C. che seppellì Pompei e altre città sotto cenere e lapilli.
  • La genesi del Vesuvio è legata alla subduzione delle placche africana ed euroasiatica, ed è parte di un arco vulcanico che include vari vulcani italiani.
  • L'attività eruttiva del Vesuvio è caratterizzata da cicli di quiescenza ed eruzione, con una storia di gravi eruzioni che hanno causato danni significativi e molte vittime.
  • Il territorio vesuviano è noto per la sua agricoltura ricca e fertile, con vigneti e frutteti che producono il noto vino Lacrima Christi e una vegetazione variabile a seconda delle attività vulcaniche.

All’interno di questo appunto è descritto il Vesuvio, l’antico vulcano presente nella regione Campania. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni che riguardano informazioni generali sul vulcano, le origini storiche, la genesi, l’attività eruttiva ed infine la descrizione del territorio e l’agricoltura praticata.

Indice

  1. Informazioni generali sul Vesuvio
  2. Le origini storiche
  3. Genesi vulcanica
  4. L'attività eruttiva
  5. Territorio vesuviano e agricoltura

Informazioni generali sul Vesuvio

Il Vesuvio è un vulcano attivo che si erge sopra il Golfo di Napoli, precisamente nella pianura campana nel sud Italia.

La sua base occidentale appoggia quasi sulla baia. L'altezza del cono, intorno al 2013, era quasi 1.281 metri, ma essa varia in modo considerevole in seguito ad ogni grande eruzione. A circa 600 metri, inizia un'alta cresta semicircolare che prende il nome di Monte Somma, che avvolge il cono a nord e sale di 1.132 metri. Vesuvio articoloTra il monte Somma e il cono si trova la Valle del Gigante. Nella parte alta del cono c'è un grande cratere che ha un’apertura di circa 305 metri ed è profondo circa 610 metri di diametro. Il Vesuvio si è fermato durante l’eruzione del 1944. Vivono li vicino più di due milioni di persone. Inoltre, ci sono città industriali lungo la costa del Golfo di Napoli e piccoli centri agricoli sulle pendici settentrionali.

Le origini storiche

Si pensa che il Vesuvio ebbe origine poco meno di 200.000 anni fa. Nonostante sia un vulcano moderatamente giovane, il Vesuvio era rimasto inattivo per secoli prima della grande eruzione che si verificò il 79 d.C, evento in cui venne seppellita dalla pioggia di cenere e lapilli la città di Pompei, ma non solo, anche Oplonti e Stabia, mentre la città di Ercolano rimase sotto una colata di fango. Dalla letteratura latina, lo scrittore Plinio il Giovane, il quale soggiornava in una località a ovest di Napoli , diede un eccellente resoconto della catastrofe in due lettere allo storico Tacito. Tra gli anni 79 d. C. e il 1037 sono state segnalate varie eruzioni, tra cui quelle avvenute nel 203, 472, 512, 685, 787, 968, 991, 999 e 1007. Le esplosioni del 512 furono così gravi che Teodorico il Goto liberò il popolo che viveva alle pendici del Vesuvio dal pagamento delle tasse.

Genesi vulcanica

Il Vesuvio si è formato in seguito della collisione di due placche tettoniche, nello specifico quella africana e quella euroasiatica. Il primo è stato subdotto al di sotto del secondo. Attraverso questi movimenti, la placca oceanica e quella africana sono state spinte a profondità più calde all'interno del pianeta, di conseguenza l'acqua è evaporata e ha abbassato il punto di fusione del mantello superiore abbastanza da fondere parzialmente le rocce. Giacché il magma è meno denso della roccia solida circostante, è stato spinto verso l'alto. Così, trovando un punto debole sulla superficie terrestre, questo si è rotto in modo tale da formare il vulcano.
Il Vesuvio è uno dei tanti che formano l'arco vulcanico campano. Altri includono i Campi Flegrei, una grande caldera a pochi chilometri a nord-ovest, il Monte Epomeo, a 20 chilometri a ovest sull'isola di Ischia, e diversi vulcani sottomarini a sud. L'arco costituisce l'estremità meridionale di una più ampia catena di vulcani prodotti dal processo di subduzione sopra descritto, che si estende a nord-ovest lungo l'Italia fino al Monte Amiata nella Toscana meridionale. Infine, il Vesuvio è l'unico ad aver eruttato nella storia recente. Molti si sono estinti o non eruttano da decine di migliaia di anni.

L'attività eruttiva

In seguito ad un periodo di quiescenza, ci furono una serie di terremoti, che sono durati sei mesi e sono stati sempre più violenti, che hanno preceduto una grande eruzione avvenuta il 16 dicembre 1631. Molti villaggi alle pendici del vulcano furono distrutti, circa 3.000 persone morirono a causa della colata lavica che ha raggiunto il mare e il cielo si è oscurato per giorni. Dopo il 1631 vi fu un cambiamento dell’attività eruttiva del vulcano, e iniziò a diventare continua. Nel Vesuvio, infatti, si possono osservare due stadi: uno quiescente ed uno eruttivo. Durante la fase quiescente, la bocca del vulcano è come se fosse ostruita, mentre nella fase eruttiva è come se fosse continuamente aperta. Successivamente, tra il 1660 e il 1944 furono osservati molti di questi cicli. Eruzioni parossistiche gravi che hanno concluso uno stadio eruttivo, si sono verificate nel 1660, 1682, 1694, 1698, 1707, 1737, 1760, 1767, 1779, 1794, 1822, 1834, 1839, 1850, 1855, 1861, 1868, 1872, 1906, 1929 e 1944. Lo studio scientifico del Vesuvio non iniziò fino alla fine del XVIII secolo. Nel 1845, fu aperto un osservatorio a 608 metri e nel XX secolo furono allestite numerose stazioni a varie altezze per effettuare misurazioni vulcanologiche. Inoltre, sono stati realizzati un grande laboratorio e una profonda galleria in modo tale da effettuare delle misure sismogravimetriche.

Territorio vesuviano e agricoltura

Le pendici del Vesuvio sono ricoperte di vigneti e frutteti, e il vino che vi si coltiva è conosciuto come Lacrima Christi. Nell'antica città di Pompei, le giare da vino erano spesso distinte con il nome “Vesuvinum”. Nella parte più alta, il monte è ricoperto da cedui di querce e castagni, mentre sul versante a nord, lungo le pendici del monte Somma, i boschi si spingono fino alla vetta. Sul lato occidentale dei castagneti danno molto al di sopra di 2.000 piedi per altipiani ondulate ricoperte di ginestre, dove il cratere lasciato dalla grande eruzione dell'anno 79 d. C. è stato interrato. Salendo ancor di più, sulle pendici del grande cono e sul pendio interno del monte Somma, la superficie è quasi brulla, mentre nei periodi di quiescenza è ricoperta da cespi di piante da prato.
Per quanto riguarda il suolo, questo è molto fertile. Durante i periodi di inattività, precedentemente all'eruzione del 1631, sul monte c'erano foreste e tre laghi da cui si abbeveravano le mandrie al pascolo. La vegetazione sul pendio si estingue durante i periodi eruttivi a causa dei gas vulcanici. In seguito all'eruzione del 1906, furono impiantati boschi sui pendii per proteggere i luoghi abitati dalle colate di fango che solitamente si verificano dopo violente eruzioni, in quanto, nel terreno fertile, gli alberi crebbero rapidamente.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche generali del Vesuvio?
  2. Il Vesuvio è un vulcano attivo situato sopra il Golfo di Napoli, con un'altezza variabile a causa delle eruzioni. È circondato dal Monte Somma e presenta un grande cratere. Più di due milioni di persone vivono nelle vicinanze.

  3. Qual è la storia eruttiva del Vesuvio?
  4. Il Vesuvio ha avuto numerose eruzioni storiche, la più famosa nel 79 d.C. che distrusse Pompei. Dopo un lungo periodo di quiescenza, l'eruzione del 1631 segnò l'inizio di un'attività continua con cicli di quiescenza ed eruzione.

  5. Come si è formato il Vesuvio?
  6. Il Vesuvio si è formato dalla collisione delle placche tettoniche africana ed euroasiatica. Il magma, meno denso della roccia circostante, è stato spinto verso l'alto, formando il vulcano.

  7. Qual è l'importanza agricola del territorio vesuviano?
  8. Le pendici del Vesuvio sono fertili e coltivate con vigneti e frutteti, producendo il famoso vino Lacrima Christi. La vegetazione varia con l'altitudine e l'attività vulcanica.

  9. Quali misure sono state prese per studiare il Vesuvio?
  10. Lo studio scientifico del Vesuvio è iniziato nel XVIII secolo. Sono stati aperti un osservatorio e numerose stazioni per misurazioni vulcanologiche, oltre a un laboratorio e una galleria per misure sismogravimetriche.

Domande e risposte