Concetti Chiave
- Domiziano succedette al fratello Tito nel 81 d.C., governando con un carattere autoritario e facendosi chiamare dominus e deus.
- Fu un abile amministratore, continuando la politica di risanamento delle finanze statali ed introducendo provvedimenti a favore dell'agricoltura italica.
- Supportò le alimentazioni per le figlie orfane per mitigare il declino delle famiglie senatorie, ma aumentò il soldo ai soldati, guadagnandosi il favore militare.
- Domiziano affrontò l'ostilità del Senato, scatenando il terrore contro le congiure e giustiziando molti aristocratici, incluso Flavio Clemente nel 95 d.C.
- Morì nel 96 d.C. a causa di una congiura, chiudendo la dinastia Flavia e lasciando un'immagine di tiranno crudele simile a quella di Nerone.
Indice
L'ascesa di Domiziano
Morto per una malattia, successe a Tito suo fratello Domiziano, il cui regno fu molto più lungo (81- 96 d.C.); a differenza di Tito, come spesso accade nelle migliori famiglie, il carattere di Domiziano era chiuso ed autoritario: egli si fece chiamare dominus e deus, governando con un pugno di ferro.
Politiche economiche e sociali
Domiziano fu un bravo amministratore: riprese la politica di riorganizzazione e di risanamento delle finanze dello Stato intrapreso dal padre, con lui iniziarono una serie di provvedimenti a favore dell’agricoltura italica, che ormai subiva la forte concorrenza della produzione provinciale (cereali, vino ed olio prima prodotti nelle ville rustiche ad impianto servile dell’Italia centro-meridionale cominciarono ora a provenire dalle provincie, già verso la fine del I secolo si cominciano a vedere i segni della crisi in cui le grandi aziende agricole italiane, fondate dall’aristocrazia senatoria nel corso del II secolo a.C., cominciano a declinare), per far sì che questo declino fosse meno rapido e le cosiddette alimentationes (istituti alimentari in favore delle figlie orfane) sono un tentativo di limitare l’impatto della rovina di grandi e ricche famiglie senatorie.
Conflitti con il Senato
Ma i provvedimenti di Domiziano riguardavano soprattutto l’aumento del soldo ai soldati e, mentre si conquistò il favore della popolazione italica, degli eserciti e dei pretoriani, si subì l’ostilità del Senato.
La congiura e la fine di Domiziano
Di fronte ad una denunciata congiura Domiziano scatenò il terrore: molti aristocratici furono giustiziati, mentre aumentavano le accuse dei venatori; in particolar modo si ricorda la congiura del 95 d.C., che provocò l’esecuzione di Flavio Clemente e la condanna all’esilio di sua moglie Domitilla. È interessante l’accusa lanciata contro di loro perché fossero giustiziati: Domiziano li accusava di essere sospettati di professare il culto cristiano, furono condannati per il “reato di ateismo” e costumi giudaici; non c’è ancora una nozione esplicita del cristianesimo come religione nota, in un certo senso questo episodio mostra come questa religione fosse già penetrata negli ambienti di corte e la narrativa di un cristianesimo primitivo diffuso solo tra i ceti poveri va costantemente verificata sulle fonti. L’anno seguente (96 d.C.) una congiura pose fine alla vita di Domiziano, che viene ricordato dalla storiografia senatoria quale crudele tiranno degno di Nerone: con lui si finisce la dinastia Flavia.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali politiche di Domiziano durante il suo regno?
- Come reagì Domiziano alle congiure contro di lui?
- Quale fu l'accusa contro Flavio Clemente e Domitilla, e cosa rivela sull'epoca?
Domiziano si concentrò sulla riorganizzazione e risanamento delle finanze dello Stato, promosse provvedimenti a favore dell'agricoltura italica e aumentò il soldo ai soldati, guadagnandosi il favore della popolazione italica e degli eserciti, ma l'ostilità del Senato.
Di fronte alle congiure, Domiziano scatenò il terrore, giustiziando molti aristocratici e affrontando accuse di venatori, culminando nella congiura del 95 d.C. che portò all'esecuzione di Flavio Clemente e all'esilio di sua moglie Domitilla.
Furono accusati di professare il culto cristiano e condannati per "reato di ateismo" e costumi giudaici, rivelando come il cristianesimo fosse già penetrato negli ambienti di corte, sfidando la narrativa di una religione diffusa solo tra i ceti poveri.