Concetti Chiave
- L'Impero romano ha visto il consolidamento del potere imperiale con Ottaviano, nonostante la resistenza del Senato, portando a conflitti interni drammatici.
- Le dinastie imperiali, come la Giulio-Claudia, sono note per il loro assolutismo, con figure come Caligola e Nerone che hanno incarnato l'eccesso di potere.
- Durante il suo massimo splendore, Roma ha esteso il suo controllo su vaste aree, ma ciò ha portato a complessi problemi amministrativi e frequenti rivolte.
- Il malcontento popolare spesso sfociava in ribellioni, come durante il regno di Tito con le rivolte in Gerusalemme e Palestina, gestite dall'esercito romano.
- La fragilità della carica imperiale era accentuata dalle lotte di successione e dall'importanza strategica dell'alleanza con i comandanti militari.
Indice
L'inizio dell'era imperiale
Con l’acquisizione del titolo di “Augusto” da parte di Ottaviano ha inizio l’ultima fase della storia romana, quella imperiale. Le tendenze accentratrici del potere nelle mani del sovrano hanno prevalso sui tentativi del Senato (l’assemblea degli esponenti delle famiglie nobiliari più antiche della città)
di frenare e regolamentare queste istanze assolutistiche.
Conflitti e dinastie imperiali
Il succedersi delle dinastie imperiali non ha comunque impedito l’emergere di continui conflitti tra questi due poli di autorità, con esiti talvolta drammatici per la città.
I casi di Caligola (morto nel 41 d.C.) e Nerone (morto nel 68 d.C.), imperatori della prima dinastia, quella Giulio-Claudia, sono
diventati paradigmatici per i livelli di efferatezze raggiunti dalla loro politica e sono dunque passati alla storia come emblemi dell’assolutismo sfrenato, privo di regole e controllo. Con la morte di Nerone
termina la dinastia Giulio-Claudia, cui succede la dinastia dei Flavi, con Vespasiano, Tito e Domiziano.
Espansione e problemi amministrativi
Malgrado le tormentate vicende interne, nei cinque secoli seguenti Roma raggiunge la massima espansione territoriale. Traiano (imperatore nel 98 d.C.) conquista la Dacia (una zona compresa tra l’Ungheria e la Moldavia) e si spinge in Oriente: Roma controllava allora l’intera Europa occidentale,gran parte di quella settentrionale e dei Balcani,tutto il bacino del Mediterraneo e parte dell’Africa del Nord e della Mesopotamia. Questo vasto impero poneva però all’ordine del giorno una serie di gravi problemi amministrativi e politici. Era diviso in province, alle quali erano preposti funzionari,incaricati di vigilare sull’ordine pubblico e di riscuotere le imposte destinate a sostenere economicamente le esigenze, talora esose, della capitale.
Rivolte e fragilità imperiale
Spesso il malcontento popolare esplodeva in rivolte che richiedevano l’intervento dell’esercito: nel I secolo d.C., durante il regno dell’imperatore Tito,la rivolta della popolazione di Gerusalemme e della Palestina determina la deportazione forzata e in massa dei rivoltosi.
Sotto il profilo economico, militare e anche culturale Roma raggiunge dei livelli di eccellenza, grazie alle risorse straordinarie che giungevano da tutte le terre dell’Impero; a questa potenza si associa tuttavia un’estrema fragilità della carica imperiale.
Contese per la successione
Il potere imperiale era centro di aspre e sfrenate contese per la successione al trono, complicate ulteriormente dall’intervento dei comandanti dell’esercito romano, che possedevano una decisiva autorità personale e politica. L’intesa con l’esercito era infatti una condizione indispensabile
per il mantenimento del potere centrale all’interno di un quadro geo-politico in continuo fermento, quale era l’Impero romano nei primi secoli dopo Cristo. Con la morte di Marco Aurelio, l’imperatore filosofo, ultimo esponente della dinastia degli Antonini, e l’affermazione della dinastia dei
Severi (fine del II e inizio del III secolo), si determina una crisi economica che condurrà l’Impero alla sua fase finale.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali sfide interne affrontate dall'Impero romano durante la fase imperiale?
- Come si espanse territorialmente l'Impero romano e quali problemi amministrativi ne derivarono?
- Qual era il ruolo dell'esercito nell'Impero romano e come influenzava la stabilità imperiale?
- Quali furono le conseguenze della morte di Marco Aurelio per l'Impero romano?
L'Impero romano affrontò conflitti tra il potere imperiale e il Senato, con imperatori come Caligola e Nerone che rappresentarono l'assolutismo sfrenato. La fragilità della carica imperiale e le lotte per la successione al trono furono altre sfide significative.
L'Impero romano raggiunse la massima espansione sotto Traiano, controllando gran parte dell'Europa, del Mediterraneo e dell'Africa del Nord. Questa espansione portò a problemi amministrativi e politici, con province gestite da funzionari e frequenti rivolte popolari.
L'esercito aveva un ruolo cruciale, con comandanti che possedevano autorità personale e politica. L'intesa con l'esercito era essenziale per mantenere il potere centrale, influenzando le contese per la successione al trono e la stabilità dell'Impero.
La morte di Marco Aurelio segnò la fine della dinastia degli Antonini e l'inizio della dinastia dei Severi, portando a una crisi economica che contribuì alla fase finale dell'Impero romano.