MarioAC9
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Impero romano dopo Costantino scaricato 3 volte

Concetti Chiave

  • Alla morte di Costantino, il potere imperiale viene conteso dai suoi figli, ma è il nipote Giuliano l'Apostata a salire al trono, cercando di restaurare il paganesimo.
  • Dopo la morte di Giuliano, l'Impero Romano affronta una fase di decadenza, con pressioni crescenti da parte delle tribù barbariche e una sconfitta storica a Adrianopoli contro i Visigoti.
  • Teodosio il Grande legalizza il Cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero e gestisce con fermezza le rivolte barbariche, ma subisce l'opposizione ecclesiastica, venendo scomunicato e costretto alla penitenza.
  • Nel 395, l'Impero Romano viene diviso fra i figli di Teodosio, con l'Occidente che soffre maggiormente sotto le invasioni barbariche, culminando nel sacco di Roma nel 410 e la caduta definitiva nel 476.
  • Dopo la caduta dell'Impero d'Occidente, emergono regni Romano-Barbarici, caratterizzati da una collaborazione tra barbari e Romani, mentre la popolazione si sposta verso le campagne, favorendo lo sviluppo di strutture autonome.

Indice

  1. Dalla morte di Costantino alla caduta dell'Impero romano
  2. Divisione dell'impero tra i due figli di Costantino

Dalla morte di Costantino alla caduta dell'Impero romano

Alla morte di Costantino (337) si contendono il regno i suoi tre figli che non riescono ad affermarsi, così sale al potere il nipote Giuliano detto “l’Apostata”. Questo appellativo deriva dal greco apostates, cioè “colui che si allontana” perché vuole a tutti i costi ritornare al paganesimo. Il suo regno è comunque un periodo positivo per l’impero: egli fa una politica di rafforzamento dei confini combattendo contro i barbari e i Persiani. E proprio durante una battaglia contro questa popolazione, nel 363, Giuliano l’Apostata muore dopo solo due anni di regno.
Dopo Giuliano si apre un periodo di terribile decadenza per l’Impero, in quanto alcune tribù barbariche spinte dagli Unni si stanziano ai confini dell’Impero. Il successivo imperatore, Valente, consente alla tribù dei Visigoti di stabilirsi all’interno dell’Impero, ma essi decidono di ribellarsi e nel 378 combattono contro i Romani ad Adrianopoli, in Turchia. In questa battaglia l’esercito romano tocca il suo livello più basso poiché non riesce a dominare la pressione dei barbari.
Prende potere successivamente Teodosio il Grande che realizza una nuova politica nei confronti della Chiesa e dei barbari. Infatti, preso il potere nel 380, promulga l’editto di Milano con cui il Cristianesimo diventa la religione ufficiale dell’Impero. Per quanto riguarda i barbari, anche Teodosio permette loro di stanziarsi nell’Impero, anche se al primo tentativo di rivolta egli fa una strage. Così l’imperatore viene scomunicato dal vescovo di Milano, Ambrogio, e potrà continuare a regnare solo dopo un periodo di penitenza.

Divisione dell'impero tra i due figli di Costantino

Dopo la sua morte (395) l’impero viene diviso tra i due figli: Onorio controllerà l’Occidente, mentre Arcadio l’Oriente. L’Occidente rimane sempre la parte più debole a causa delle continue invasioni barbariche: nel 410 i Visigoti saccheggiano Roma e nel 455 gli Unni arrivano a Milano. Intanto i Vandali si impossessano dell’Africa staccandola dall’Impero.
Nel 476 sale l’imperatore Romolo Augustolo che riesce a governare nonostante la giovane età. Tuttavia lo stesso anno gli muore a Ravenna e viene sepolto dal re dei Visigoti Odoacre. Pertanto il 476 è l’anno di caduta dell’Impero Romano d’Occidente. L’Impero Romano d’Oriente, invece, resisterà fino al 1204 e prende il nome di “Impero Bizantino” dalla capitale Bisanzio, la vecchia Costantinopoli.
Dopo la fine dell’Impero, l’Occidente viene retto da regni Romano-Barbarici, così definiti perché il loro potere politico è in mano ad un barbaro, ma i Romani gestiscono comunque la parte amministrativa e culturale poiché la maggior parte dei barbari è analfabeta e non ha alcuna legge. In questo periodo si assiste ad una lenta decadenza economica: la popolazione, per sfuggire ai barbari, abbandona le città e si trova costretta a trasferirsi in campagna. In questo modo le ville dei ricchi proprietari terrieri si ampliano sempre di più fino a diventare dei veri propri piccoli centri economicamente autonomi.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della morte di Costantino per l'Impero Romano?
  2. Alla morte di Costantino, i suoi tre figli non riuscirono a consolidare il potere, portando al regno del nipote Giuliano l'Apostata, che cercò di restaurare il paganesimo. Dopo la sua morte, l'Impero entrò in un periodo di decadenza, con tribù barbariche che si stabilirono ai confini.

  3. Come influenzò Teodosio il Grande l'Impero Romano?
  4. Teodosio il Grande promosse il Cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero con l'editto di Milano e permise ai barbari di stanziarsi nell'Impero, ma reagì con violenza alle rivolte, portando alla sua scomunica da parte del vescovo Ambrogio.

  5. Quali furono gli eventi chiave che portarono alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente?
  6. L'Impero Romano d'Occidente subì continue invasioni barbariche, con eventi chiave come il saccheggio di Roma da parte dei Visigoti nel 410 e l'arrivo degli Unni a Milano nel 455. La caduta definitiva avvenne nel 476 con la morte di Romolo Augustolo.

  7. Cosa accadde all'Impero Romano d'Oriente dopo la caduta dell'Occidente?
  8. L'Impero Romano d'Oriente continuò a esistere fino al 1204, diventando noto come Impero Bizantino, con capitale Bisanzio, l'antica Costantinopoli. L'Occidente, invece, fu governato da regni Romano-Barbarici, con i Romani che gestivano l'amministrazione e la cultura.

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