Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Costantino sale al trono nel 306 dopo un periodo di lotte fra rivali e si distingue per la sua politica nei confronti del Cristianesimo e l'organizzazione dell'impero.
  • L'Editto di Milano del 313 garantisce la libertà di culto, favorendo l'inserimento dei cristiani nell'esercito e nell'apparato burocratico, con conseguenti privilegi per il clero.
  • Costantino promuove l'unità del Cristianesimo attraverso il Concilio di Nicea del 325, condannando l'eresia ariana per stabilizzare il suo potere.
  • Riorganizza l'impero abolendo la tetrarchia e trasferendo la capitale a Costantinopoli, segnando il futuro sviluppo distinto delle due parti dell'impero.
  • Alla sua morte, l'impero subisce divisioni e lotte interne, ma Costantinopoli cresce in importanza politica rispetto a Roma.

Indice

  1. Ascesa al trono di Costantino
  2. Politica religiosa di Costantino
  3. Organizzazione dell'impero
  4. Eredità di Costantino

Ascesa al trono di Costantino

Costantino sale al trono nel 306 e succede a Diocleziano, dopo un sanguinoso periodo di lotte fra rivali per la successione.

Il suo governo è caratterizzato dall’intervento in due ambiti:

• il rapporto col Cristianesimo

• l’organizzazione dell’impero, obiettivo quest’ultimo, in cui il suo predecessore Diocleziano aveva fallito.

Politica religiosa di Costantino

Costantino si rende conto che il Cristianesimo è molto diffuso e forte, soprattutto fra le classi sociali più ricche.

Per questo, pensa che esso potrà servire per mantenere più unito l’impero che, quindi, sarà più facile da governare. In tale ottica, nel 313 promulga l’Editto di Milano con il quale si decreta che tutte le religioni possono essere professate liberamente, concede ai cristiani la libertà di culto e dopo essersi convertito egli stesso alla nuova religione, fsavorisce il loro inserimento nell’esercito e all’interno dell’appsarato burocratico. Di conseguenza 1) vengono dati incarichi politici al clero 2) Il clero è esonerato dal pagamento delle tasse; con questo provvedimento riconosceva che la Chiesa meritava dei privilegi in quanto ricopriva una funzione fondamentale a vantaggio dell’Impero. 3) Il clero può essere giudicato solo da un Tribunale ecclesiastico e non di Stato

Tuttavia, è evidente che Costantino appoggia il Cristianesimo non per convinzione religiosa, ma per calcolo politico; infatti, nella convinzione che il Cristianesimo possa essere un potente alleato, si adopera affinché il Cristianesimo sia unito. Addirittura nel 325 si fa promotore del Concilio di Nicea con cui viene condannata l’eresia di Ario (= arianesimo che Sosteneva la sostanziale inferiorità della natura divina di Gesù Cristo rispetto a quella del Padre).

Organizzazione dell'impero

Per quanto riguarda la nuova organizzazione dell’Impero, egli abolisce la tetrarchia, sposta la capitale in oriente, scegliendo Bisanzio che chiama Costantinopoli e che rende simile a Roma. A partire da questo momento, l’Impero d’Occidente e l’ Impero d’Oriente seguiranno vie e destini diversi.

Eredità di Costantino

Alla morte di Costantino riprendono le lotte per diventare imperatore. Due sono i successori: Costanzo II e Giuliano.

Giuliano cerca di ridare importanza ai nobili che erano rimasti pagani, ma inutilmente.

Ancora una volta, Per poter difendere meglio i confini dell’Impero dagli attacchi dei Germani che diventavano sempre più forti e numerosi, l’Impero viene diviso in due parti:

• la parte occidentale con Valentiniano

• la parte orientale a Valente

Costantino è stato l’ultimo grande imperatore di Roma perché è riuscito a modulare il suo governo in funzione delle nuove problematiche emergenti: ha rafforzato l’esercito mantenendolo sotto il controllo imperiale, ha creato una nuova classe dirigente che potesse sostenere la monarchia ed ha eliminato i conflitti religiosi e culturali che dividevano i suoi sudditi.

Alla sua morte, per trent’anno l’Impero resto nelle mani della sua famiglia. Col tempo Costantinopoli acquistò sempre maggiore importanza politica a scapito di Roma. Un suo successore, Giuliano l’Apostata = il disertore) abbandonò il Cristianesimo e scelse la religione pagana perché era del parere che la nuova religione avesse corrotto le antiche virtù civili. Morto dopo soli due anni di regno, i suoi successori abolirono le sue leggi anti-cristiane e il Cristianesimo diventò di nuovo religione di stato.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i principali interventi di Costantino durante il suo governo?
  2. Costantino intervenne principalmente nel rapporto col Cristianesimo e nell'organizzazione dell'impero, cercando di unificare l'impero attraverso la religione e riorganizzando la struttura imperiale.

  3. Come Costantino gestì il rapporto con il Cristianesimo?
  4. Costantino promulgò l'Editto di Milano nel 313, garantendo la libertà di culto ai cristiani e favorendo il loro inserimento nell'esercito e nella burocrazia, riconoscendo alla Chiesa privilegi e funzioni fondamentali per l'impero.

  5. Quali furono le conseguenze della conversione di Costantino al Cristianesimo?
  6. La conversione di Costantino portò a un maggiore coinvolgimento del clero nella politica, esenzioni fiscali per il clero e la possibilità di essere giudicati solo da tribunali ecclesiastici, rafforzando l'alleanza tra Stato e Chiesa.

  7. Quali cambiamenti apportò Costantino all'organizzazione dell'impero?
  8. Costantino abolì la tetrarchia, spostò la capitale a Bisanzio, rinominandola Costantinopoli, e creò una nuova classe dirigente per sostenere la monarchia, portando a una divisione tra Impero d'Occidente e d'Oriente.

  9. Cosa accadde dopo la morte di Costantino?
  10. Dopo la morte di Costantino, l'impero fu diviso tra i suoi successori, Costanzo II e Giuliano, e successivamente tra Valentiniano e Valente, con lotte per il potere e un ritorno del Cristianesimo come religione di stato dopo il breve regno di Giuliano l'Apostata.

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