Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'ostracismo era una misura di difesa della democrazia ateniese per prevenire l'ascesa di potenziali dittatori.
  • I cittadini incidevano il nome della persona da ostracizzare su cocci di terracotta chiamati "ostraka".
  • La decisione di ostracizzare qualcuno richiedeva un minimo di 6.000 voti favorevoli dell'assemblea ateniese.
  • L'ostracismo divenne uno strumento di lotta politica e fu abbandonato alla fine del V secolo a.C.
  • Ricerche archeologiche hanno ritrovato molti cocci con nomi di figure storiche, spesso accompagnati da ingiurie.

Indice

  1. L'ostracismo nella democrazia ateniese
  2. Procedura e votazione dell'ostracismo
  3. Declino e abbandono dell'ostracismo

L'ostracismo nella democrazia ateniese

L’ostracismo è una delle più importanti decisioni che l’assemblea ateniese poteva prendere. Dopo aver conosciuto la tirannide, la democrazia ateniese si difendeva in questo modo dal rischio che una sola persona potesse assumere il potere per esercitarlo in modo dittatoriale. L’ostracismo consisteva nel potere di allontanare dalla città per dieci anni ogni persona che, pur senza aver compiuto atti contrari alla legge o alla morale, avesse raggiunto un tale prestigio da poter essere considerata pericolosa per il mantenimento delle libertà e delle leggi di Atene.

Il termine deriva dalla parola “ostraka” che indicava i cocci di terracotta su cui i cittadini ateniesi incidevano il nome di colui che minacciava la democrazia di Atene e ne decidevano così un esilio per dieci anni.

Procedura e votazione dell'ostracismo

Ogni anno, la bulè cioè il Consiglio cittadino dell’antica polis greca e degli stati federali, aveva l’obbligo di mettere all’ordine del giorno di una seduta il quesito se il popolo ritenesse o no opportuno che si decidesse di colpire un cittadino di Atene con l’ostracismo. La votazione richiedeva un minimo di 6.000 voti favorevoli, corrispondente alla maggioranza richiesta per procedere alla votazione. Se era raggiunta la maggioranza legale, veniva stabilito il giorno della votazione e i magistrati dovevano provvedere alla recinzione dell’Agora, cioè della piazza principale della città. Nella recinzione, venivano praticate dieci aperture corrispondenti ognuna alle dieci tribù in cui era divisa la popolazione I cittadini che intendevano prendere parte alla votazione, dovevano portarsi da casa il coccio su cui incidere il nome della persona che secondo loro si meritava di essere allontanato. I nominativi non erano predesignati e soprattutto nessuna autorità ufficiale poteva suggerire dei nomi ai votanti. A ciascuna delle dieci entrate, dei magistrati prendevano in consegna i cocci, li ammucchiavano, facevano entrare i cittadini che avevano già votato e questi dovevano restare all’interno, fintanto che la votazione non fosse conclusa. Lo scrutinio iniziava quando non si presentava più nessuno all’ingresso. Terminato lo spoglio, se il numero dei cocci, corrispondenti al numero dei votanti era in quantità legale, veniva mandato in esilio colui che aveva raggiunto la maggioranza relativa.

Declino e abbandono dell'ostracismo

Verso la fine del V secolo a.C, l’ostracismo fu abbandonato perché era degenerato in uno strumento di lotta politica e quindi per esiliare i capi politici della parte avversa. Naturalmente, non esistendo una lista di presunti cittadini passibili di ostracismo, si verificava una grande dispersione di voti; d’altra parte, qualsiasi persona in vista rischiava sempre di raccogliere qualche voto. Per esempio, Pericle, che non subì mai l’ostracismo, ebbe tuttavia il suo nome scritto su diversi cocci che gli archeologi hanno ritrovato. Temistocle che, invece fu oggetto di ostracismo, raccolse molti voti a tale scopo e sono stati trovati anche molti cocci con imprecazioni contro di lui. Finita la votazione, tutti i cocci venivano trasportati fuori dell’Agorà ed usati per livellare il piano stradale o sepolti in apposite buche scavate ai lati. Le ricerche archeologiche hanno permesso di ritrovare molti “ostraka”, con quasi tutti i nomi delle più conosciute personalità del V secolo a.C. A volte, la designazione è accompagnata da ingiurie o da incitamento a cacciare la persona indicata.

Domande da interrogazione

  1. Che cos'è l'ostracismo nell'antica Atene?
  2. L'ostracismo era una decisione dell'assemblea ateniese per esiliare per dieci anni chiunque fosse considerato pericoloso per la democrazia, senza aver commesso atti illegali.

  3. Come veniva deciso chi doveva essere ostracizzato?
  4. I cittadini ateniesi incidevano il nome della persona su cocci di terracotta, e se si raggiungevano almeno 6.000 voti favorevoli, la persona veniva esiliata.

  5. Qual era il ruolo della bulè nell'ostracismo?
  6. La bulè, o Consiglio cittadino, doveva decidere annualmente se proporre l'ostracismo e organizzare la votazione nell'Agora.

  7. Perché l'ostracismo fu abbandonato verso la fine del V secolo a.C.?
  8. Fu abbandonato perché era diventato uno strumento di lotta politica per esiliare i capi avversari, causando dispersione di voti.

  9. Quali reperti archeologici sono stati trovati riguardo l'ostracismo?
  10. Sono stati ritrovati molti "ostraka" con i nomi di personalità del V secolo a.C., spesso accompagnati da ingiurie o incitamenti all'esilio.

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