I Fenici - La diplomazia e lo scontro con i Greci
Il periodo più prospero della storia fenicia fu quello dal 1000 all’800 a.C circa. In seguito le città fenicie – autonome, indipendenti e pertanto troppo deboli e divise per offrire una valida resistenza a forze esterne – furono sottomesse ai grandi dell’epoca: dapprima l’impero degli Assiri (dall’VIII secolo a.C), poi quello dei Babilonesi e infine quello dei Persiani. Nei rapporti con i loro ben più potenti vicini i Fenici seppero destreggiarsi abilmente, approfittando delle rivalità tra questi (in particolare di quella tra Assiri ed Egizi) al fine di conservare la massima indipendenza possibile: versamenti di tributi, atti formali di sottomissione e matrimoni dinastici – in una parola tutte le risorse della diplomazia, più che quelle della guerra – furono i mezzi di cui i governanti fenici seppero abilmente servirsi a forme troppo dure di dominio straniero. D’altra parte, il libero sviluppo delle attività commerciali delle città fenicie costituiva un bene prezioso anche per i grandi imperi: per questo motivo i piccoli Stati fenici riuscirono sempre a godere di un certo grado di autonomia.
Nella loro espansione marittima, i Fenici giunsero a scontrarsi con un altro popolo marinaro che aveva occupato le isole egee e aspirava al controllo delle rotte rotte commerciali: i Greci. La rivalità tra Fenici e Greci divenne un fatto costante a partire dall’VIII secolo a.C.: i due popoli si disputarono ovunque il controllo di mercati, rotte e materie prime, in una continua guerriglia marittima fatta di razzie, incursioni e pirateria, che talvolta dava luogo a grandi scontri navali.
In funzione antigreca, i Fenici furono perciò i più perciò i più fedeli alleati dei Persiani, al cui fianco combatterono durante tutte le guerre. Il prevalere dei Greci sui Persiani, quindi, segnò inevitabilmente la fine dei Fenici: la presa e la distruzione completa di Tiro da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C., dopo un feroce assedio durato un anno, sancì la scomparsa della civiltà fenicia come entità autonoma.