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Concetti Chiave

  • I Cretesi, abitanti di un'isola nel mar Egeo, svilupparono una civiltà pacifica e prosperosa senza mura difensive grazie alla protezione naturale del mare e alle loro flotte.
  • La civiltà cretese, conosciuta anche come minoica, era caratterizzata da un'economia basata sul commercio e una cultura artistica avanzata, con palazzi decorati e ceramiche variopinte.
  • I Micenei, noti per la loro cultura guerriera, assorbirono elementi culturali dai Cretesi, dominando successivamente il Mediterraneo e stabilendo empori in varie regioni.
  • I Fenici erano abili navigatori e commercianti, famosi per la produzione di porpora e per lo sviluppo di tecniche avanzate di navigazione e costruzione navale.
  • Le città-stato fenicie, governate da un'aristocrazia mercantile, crearono una vasta rete di scali commerciali e furono pionieri nel commercio marittimo su larga scala.
Questo appunto di Storia Antica riguarda tre civiltà antiche, cioè Fenici, Cretesi e Micenei, che hanno dato un apporto artistico, storico e culturale determinante per la storia europea e delle zone in cui erano insediate.
Fenici, Cretesi e Micenei: caratteristiche e storia articolo

Indice

  1. Cretesi: una civiltà pacifica e senza mura circondata dal mare
  2. Micenei: civiltà di guerrieri che domina sul Mediterraneo
  3. I Fenici: abili navigatori

Cretesi: una civiltà pacifica e senza mura circondata dal mare

Al centro del mar Egeo c’è un’isola grande più o meno come la Corsica, solcata da vallate fertili e con monti alti circa 2500 metri.

L’isola aveva un clima mite, una vegetazione rigogliosa ed era circondata da un mare pescoso. Qui fiorì una civiltà molto diversa da quelle precedenti, centralizzate e militari. Le notizie che abbiamo su di essa provengono soprattutto da scavi archeologici trovati nell’isola e da attestazioni letterarie dei popoli che ne sono entrati a contatto. Arthur Evans ebbe il merito di scoprire e classificare anche le scritture in uso a Creta:

  1. scrittura geroglifica
  2. Lineare A
  3. Lineare B

I primi insediamenti umani sull’isola risalgono al Neolitico (6000 a.C.). La civiltà minoica, però, sorse nell’età del bronzo, quando gli abitanti vennero in contatto con le fiorenti società del Vicino Oriente e svilupparono a loro volta una cultura autonoma. Il potere era concentrato nelle mani di un sovrano e non avevano la necessità di difendersi dai nemici perché:

  • erano protetti dalle flotte e dal mare
  • erano un popolo pacifico
  • non temevano attacchi o invasioni

Essi usavano le ricchezze per intraprendere nuovi commerci, che producevano altre ricchezze. I palazzi non erano costruzioni monumentali, ma erano palazzi molto estesi, formati da camere, magazzini, laboratori, archivi affrescati e adibiti ad ospitare gruppi di persone. La religione era incentrata sul culto della fertilità che veniva praticato nei boschi, vicino alle sorgenti o sulla cima delle montagne. I cretesi amavano molto arte e bellezza, tanto da decorare le pareti dei palazzi e produrre ceramiche variopinte.
Si possono individuare due fasi della civiltà:

  1. Fase Palaziale = sorsero i primi imponenti palazzi e la vita si svolse pacificamente
  2. Fase Neopalaziale = proseguimento della vita pacifica e da grandi opere di ricostruzione; è anche l’epoca in cui viene elaborato il sistema di scrittura Lineare A. Questa seconda fase fu definita Età dell’oro.

Micenei: civiltà di guerrieri che domina sul Mediterraneo

I micenei devono il proprio nome alla loro più potente città, Micene. Gli achei, che vivevano in semplici villaggi, furono profondamente influenzati dagli stretti rapporti con i cretesi:

  • ne assorbirono la raffinata cultura
  • impararono le tecniche di navigazione
  • fondarono delle città
  • organizzarono regni

La città più potente fu Micene che si sostituì gradualmente a Creta. La civiltà si sviluppò nella Grecia continentale e in particolare nelle città:

  • Micene
  • Argo
  • Pilo
  • Tirinto
  • Sparta

I micenei assimilarono la cultura minoica, rielaborandola e creando qualcosa di profondamente diverso. Il sovrano si chiamava Wanax e accanto a lui aveva il capo dell’aristocrazia guerriera, chiamato Lawagetas. C’erano anche i sacerdoti chiamati Tereta, che erano molto potenti ed erano gli unici a possedere delle terre in proprietà privata. Le terre venivano coltivate dai contadini, che dovevano dare al palazzo una parte dei loro prodotti. Gli artigiani e i contadini vivevano nei Damoi, ossia comunità di villaggio sparse nelle campagne che circondavano i palazzi. I sudditi, inoltre, dovevano lavorare gratuitamente a opere di pubblica utilità. La popolazione si dedicava all’agricoltura e alla pastorizia, oltre che alle attività artigianali, come la lavorazione del bronzo. La conquista più significativa fu Creta. Successivamente i micenei stabilirono in vari punti del Mediterraneo (Sicilia, Sardegna, isole Eolie) numerosi punti d’approdo ed empori per il loro commercio, che si spingeva sino a regioni assai lontane, alla ricerca di materie prime, per esempio l’ambra, proveniente dall’Europa settentrionale.
Fenici, Cretesi e Micenei: caratteristiche e storia articolo

I Fenici: abili navigatori

Essi erano così chiamati dai greci perché erano famosi in tutto il Mediterraneo per la produzione di porpora (in greco appunto phoínix), tintura che ottenevano dalla lavorazione di piccole conchiglie e impiegavano per colorare stoffe preziose e produrre vesti di lusso. Il loro punto di riferimento era il mare, che costituiva uno sbocco naturale per le loro comunicazioni e un punto di partenza per la loro espansione commerciale. Fino al 1200 a.C, le città-stato fenicie subirono l’influenza della potenza egizia, ma dopo le invasioni dei “popoli del mare” seppero approfittare dell’indebolimento e della sparizione dei grandi imperi orientali per sviluppare liberamente i loro traffici e la loro civiltà. La vita politica era gestita da un’aristocrazia mercantile, anche se il potere era nelle mani di un re, sostituito progressivamente dai Sufeti, una sorta di magistrati. mari In un primo periodo i fenici importarono ed esportarono merci soprattutto da e verso la Mesopotamia. Con l’avanzare dell’Impero assiro, che premeva da oriente e impediva gli scambi commerciali, i mercanti fenici si diressero verso i porti del Mediterraneo e sempre più a occidente. Per affrontare il mare aperto, essi dovettero perfezionare l’arte della navigazione. Costruirono navi più stabili, dotate di una chiglia formata da una sola trave e di un doppio sistema di propulsione (a remi e a vela). Impararono poi a seguire con precisione le rotte, studiando le maree e gli astri. La Fenicia era costituita da una striscia di terra la cui larghezza variava tra i 12 e i 50 Km. A causa della scarsità di terreni coltivabili, l’agricoltura era poco praticata. La consuetudine al commercio, l’abilità nella navigazione, la disponibilità di legname furono le condizioni che segnarono la loro identità di popolo e la loro civiltà. Le città fenicie possedevano attività commerciali. Erano governate da un re e da un consiglio formato da ricchi mercanti. I fenici svilupparono straordinarie attività artigianali. I loro tessuti tinti con la porpora erano noti in tutto il vicino oriente e nel Mediterraneo. Molto famose erano le placche d’avorio che erano scolpite, decorate con pietre colorate e ricoperte d’oro. Esse avevano uno stile che gli studiosi definiscono internazionale. I fenici furono il primo popolo a creare un commercio marittimo di eccezionale portata in una vasta area. L’economia delle città fenice nasceva da un insieme di condizioni che erano un misto di opportunità e di svantaggi iniziali. A tutto questo bisogna aggiungere i progressi nella tecnica della navigazione e nella costruzione delle imbarcazioni. I fenici possedevano mappe di navigazione che consentivano di viaggiare anche di notte. Un elemento vantaggioso per la fabbricazione delle navi era l’abbondanza di bitume per rendeva le navi impermeabili all’acqua. Inoltre la costruzione delle navi fu migliorata attraverso l’invenzione della carena a della chiglia. Gli antichi scrittori greci e romani attribuiscono ai fenici l’invenzione della più famosa nave antica, ossia la trireme. Costretti a navigare vicino alla terra ferma i mercanti fenici necessitavano di centri di smistamento delle merci, di rifornimento di acqua e di cibo. Nacque così una vasta rete di scali commerciali che dette origine alla colonizzazione. Ogni città aveva proprie divinità anche se quella più importante era Tanit, dea della fertilità.
Per ulteriori approfondimenti sulle civiltà antiche vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le caratteristiche principali della civiltà cretese?
  2. La civiltà cretese era pacifica, senza mura difensive, e si sviluppò su un'isola con un clima mite e una vegetazione rigogliosa. Era protetta dal mare e dalle flotte, e si concentrava sul commercio e sulla cultura, con palazzi estesi e decorati.

  3. In che modo i micenei differivano dai cretesi?
  4. I micenei erano una civiltà di guerrieri che dominava il Mediterraneo. Assimilarono la cultura minoica ma crearono una società più militarizzata, con un sovrano chiamato Wanax e una struttura sociale complessa, basata su agricoltura, pastorizia e commercio.

  5. Qual era il ruolo dei Fenici nel commercio antico?
  6. I Fenici erano abili navigatori e commercianti, noti per la produzione di porpora e per la loro espansione commerciale nel Mediterraneo. Svilupparono tecniche avanzate di navigazione e costruzione navale, creando una vasta rete di scali commerciali e colonie.

  7. Come si sviluppò la scrittura a Creta?
  8. A Creta, la scrittura si sviluppò attraverso diverse fasi, con l'uso di scrittura geroglifica, Lineare A e Lineare B. Queste scritture furono scoperte e classificate da Arthur Evans, contribuendo alla comprensione della civiltà minoica.

  9. Quali furono le principali città della civiltà micenea?
  10. Le principali città della civiltà micenea includevano Micene, Argo, Pilo, Tirinto e Sparta. Queste città erano centri di potere e cultura, influenzate dalla civiltà minoica ma con una propria identità guerriera e commerciale.

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