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Concetti Chiave

  • La pentekontetìa è un periodo di 50 anni di grande fioritura culturale greca, centrato sull'Atene democratica di Pericle.
  • Dopo le guerre greco-persiane, Atene e Sparta emergono come potenze principali, ma con differenti possibilità di espansione.
  • La Lega di Delo, guidata da Atene, si trasforma in uno strumento di egemonia ateniese sull'Egeo, con Sparta che si concentra sui problemi interni.
  • Cimone, leader conservatore, cerca collaborazione con Sparta ma viene ostracizzato dopo la ribellione degli iloti e il fallimento dell'alleanza.
  • Pericle, leader democratico, espande l'influenza di Atene e promuove un fiorente periodo culturale, ma la sua morte coincide con l'inizio della seconda guerra del Peloponneso.

Indice

  1. L'età di Pericle
  2. Le guerre greco-persiane
  3. La lega di Delo
  4. Temistocle e il Pireo
  5. Cimone e la rottura con Sparta
  6. Pericle e la democrazia ateniese
  7. Politica estera di Pericle
  8. L'architettura e la cultura sotto Pericle
  9. La seconda guerra del Peloponneso

L'età di Pericle

In questo appunto viene descritta la celebre età di Pericle, di cui si descrivono eventi storici e personaggi principali. Si descrivono anche la pentekontetìa, Atene e Sparta dopo la vittoria nelle guerre greco-persiane,

Il periodo di cinquant’anni che si apre con la fine delle Guerre greco-persiane e giunge fino allo scoppio della Seconda Guerra del Peloponneso (479-431) è noto con il termine greco πεντηκονταετία (pentekontetìa) che significa appunto “periodo di cinquant’anni”.

Fu un’età di straordinaria fioritura culturale e artistica del mondo greco, il cui baricentro fu l’Atene democratica, e in particolare l’Atene di Pericle (460-430 a.C.).

Le guerre greco-persiane

All’inizio del V secolo a.C. si combatterono la prima e la seconda guerra greco-persiana. La prima guerra greco-persiana (re Dario) fu vinta dagli Ateniesi guidati da Milziade che sconfissero i Persiani di Dati presso la piana di Maratona (490 a.C.). Nel 480, durante la seconda spedizione persiana (re Serse) contro la Grecia, i Persiani sconfissero gli Spartani di Leonida alle Termopili e devastarano Atene. Vennero però sconfitti nella battaglia navale di Salamina dalla flotta Ateniese guidata da Temistocle. Nel 479 i Greci di Pausania annientarono i Persiani di Mardonio nella battaglia di Platea (in Beozia). Nel 479 la flotta greca sconfisse ciò che rimaneva della flotta persiana nella battaglia di Micale (in Ionia, di fronte all’isola di Samo).

l’età di Pericle

La lega di Delo

Sparta e Atene erano state le città che avevano sostenuto il maggior peso della guerra vittoriosa contro i Persiani ma, sebbene i loro meriti fossero gli stessi, le possibilità concrete di sfruttare il comune successo erano ben diverse per l’una e per l’altra città. Sparta, costretta dal suo regime interno a rinunciare all’espansione marittima, non tentò neppure di contestare il dominio dei mari ad Atene, che poté dunque costituire senza ostacoli una poderosa lega navale (477 a.C.), a cui aderirono col tempo quasi tutte le città della Ionia, dell’Eubea, delle Cicladi occidentali e di altre isole e regioni dell’Egeo. Tale confederazione è oggi chiamata “Lega di Delo” perché nell’isola di Delo, sede del santuario federale degli Ioni, era custodito il tesoro comune delle città alleate ed essa era il luogo di riunione delle assemblee delle città aderenti. Ogni confederato era tenuto a versare un tributo in navi o in denaro in base a criteri di grande equità fissati da Aristide, tornato in auge dopo l’ostracismo del 482 a.C. La riscossione del tributo fu affidata a dieci Ellenòtami (Ἑλληνοταμίαι, “tesorieri dei Greci”) tutti ateniesi, e ad Atene spettava pure l’amministrazione dei fondi per l’ampliamento e la manutenzione della flotta. Il fine dichiarato della Lega era la continuazione della lotta contro i Persiani ma in pratica essa si trasformò presto in uno strumento mediante il quale Atene esercitava la propria egemonia sull’Egeo e sulle stesse città confederate.

Temistocle e il Pireo

Sparta acconsentì tacitamente al primato marittimo di Atene, anche perché la sua casta dirigente si vide costretta ad occuparsi esclusivamente di quanto accadeva nel Peloponneso, dove le popolazioni dell’Arcadia e dell’Elide si erano date ordinamenti democratici e si allontanavano dall’alleanza con Sparta. Anche gli Iloti della Laconia manifestavano sempre più chiaramente la non sopportazione di uno stato di pressante servitù. Di questa situazione volle approfittare Temistocle, il vincitore di Salamina, che rafforzò Atene allo scopo di dare manforte a tutti i movimenti rivoluzionari e di abbattere la potenza della città rivale. Su sua iniziativa furono erette nuove mura e fu fortificato anche il porto del Pireo, collegato alla città per mezzo di una strada anch’essa fortificata. Presto il Pireo divenne il centro economico di Atene, uno dei mercati più importanti del Mediterraneo. Temistocle intuì le grandi possibilità che, dopo le guerre persiane, si aprivano ad Atene in tutto il Mediterraneo orientale. Fu lui a dotare la polis di un’importante flotta militare, che veniva accresciuta anche grazie al contributo dei privati cittadini più ricchi. Il piano del vincitore di Salamina fu però avversato dai conservatori, che vedevano in Sparta non un pericoloso concorrente da abbattere, ma un importante sostegno contro le tendenze eversive dei democratici che si stavano diffondendo in tutta la Grecia. Guidati da Aristide e da Cimone, figlio di Milziade (il vincitore di Maratona), e appoggiati dall’Areopago, sempre legato agli interessi degli aristocratici, i conservatori riuscirono a far passare Temistocle per un traditore filo-persiano e a ottenerne l’ostracismo (471 a.C.).

Cimone e la rottura con Sparta

Dopo l’esilio di Temistocle, l’uomo più autorevole della città divenne Cimone, che, succeduto ad Aristide alla guida dei conservatori, riprese una politica di collaborazione con Sparta, proseguendo le operazioni militari contro l’impero persiano. Il figlio di Milziade fu un uomo autorevole e dalle grandi capacità militari, che rifulsero appieno nel 468 a.C., quando le forze militari della lega di Delo, da lui guidate, sconfissero presso il fiume Eurimedonte, in Panfilia, l’esercito persiano e la flotta fenicia che lo spalleggiava dal mare, bloccando così, per il momento, le velleità di riscossa dei nemici. Tuttavia, fu di pochi anni dopo la rottura tra Sparta e Atene, avvenuta quando gli iloti, approfittando di un terremoto, si ribellarono e si rifugiarono sul monte Itome (464 a.C) e gli Spartani chiesero aiuto agli Ateniesi, che inviarono un contingente. Poiché non fu possibile snidare gli iloti dal loro rifugio, gli Spartani, innervositi dal prolungarsi di questa situazione, resi diffidenti dalla scarsa combattività degli Ateniesi e incapaci di sostenere il costo del sostentamento degli alleati, ne chiesero il ritiro immediato. Questo gesto ferì l’orgoglio degli Ateniesi e ad Atene la fazione dei radicali prese di nuovo il sopravvento riuscendo a far votare l’ostracismo di Cimone (461 a.C.).

Pericle e la democrazia ateniese

Dopo l’ostracismo di Cimone, il potere passò al capo del partito democratico, Efialte, un democratico energico e integerrimo, che fece approvare una legge per ridurre i poteri dell’Areopago, l’organo più aristocratico della costituzione ateniese, residuo di antichi privilegi nobiliari. Dopo il suo assassinio ad opera degli oligarchi (461 a.C.), il potere passò a Pericle, che ricoprì quasi continuamente per ben trent’anni, a partire dal 460 a.C., la carica di stratego e impose nella vita politica e culturale ateniese il peso della sua notevole personalità dando la propria impronta a un’intera epoca. Pericle fu un aristocratico di eccezionale intelligenza che, superando i pregiudizi della sua classe, diede ad Atene la costituzione radicalmente democratica richiesta dalla situazione oggettiva. Egli per garantire a tutti i cittadini, anche i più poveri, l’esercizio delle funzioni pubbliche, fece approvare una legge che fissava un’indennità, in greco misthoforìa (μισθοφορία), per gli arconti e i giudici popolari. La carica di stratego restò invece gratuita e pertanto, di fatto, riservata ai più abbienti. Nel 458/7 fu ammessa all’arcontato la penultima classe dell’ordinamento censitario, gli zeugiti. Molto dopo tale diritto fu esteso ai teti. Quest’ultima disposizione rappresentava un significativo riconoscimento del ruolo degli strati più bassi della cittadinanza, che costituivano gli equipaggi della flotta e svolgevano quindi una funzione essenziale nella nuova politica estera ateniese.

Politica estera di Pericle

La politica estera di Pericle fu marcatamente spregiudicata poiché osò ciò che nessuno aveva mai osato prima di lui affrontando contemporaneamente i Lacedemoni e i Persiani. Contro i primi scatenò, nel 457 a.C. una guerra che con varia vicenda si protrasse per oltre una decina d’anni (prima guerra del Peloponneso); contro i secondi alimentò con sostanziosi aiuti la ribellione degli Egiziani, che non si erano mai rassegnati ad essere sudditi del Gran Re. Tale politica temeraria ottenne dapprima notevoli successi e Atene riuscì a estendere la sua egemonia su quasi tutta la Beozia, la Focide, sulla Locride e sull’isola di Egina. In seguito, lo stesso Pericle, rendendosi conto del fatto che gli sforzi sostenuti si erano dimostrati eccessivi, decise di scendere a compromessi. Nel 449 a.C. firmò dunque con i Persiani la pace di Callia con la quale i Persiani si impegnavano a rinunciare ad ogni tentativo di penetrazione nell’Egeo e gli Ateniesi a intromettersi nel Mediterraneo orientale. Nel 445 a.C. fu stipulata una pace trentennale con Sparta, che lasciava ad Atene l’egemonia dei mari e sulla Lega di Delo, ma permetteva a Sparta di conservare il primato nel Peloponneso.

L'età di Pericle: fioritura culturale e politica di Atene articolo

L'architettura e la cultura sotto Pericle

Gli anni che seguirono agli accordi con i Persiani e con Sparta, fino all’inizio della seconda guerra del Peloponneso (431 a.C.) furono relativamente pacifici e perciò particolarmente favorevoli agli sviluppi civili e culturali. Pericle, attingendo spregiudicatamente al tesoro della Lega di Delo, che nel 454 a.C. era stato trasferito ad Atene, volle dare alla città un aspetto architettonico degno del suo prestigio politico: a tal fine si giovò dell’opera di Fidia, massimo scultore dell’età classica, che collaborò a progettare e dirigere i grandiosi lavori dell’Acropoli e provvide personalmente a scolpire, con l’aiuto dei suoi allievi, i fregi del Partenone al cui interno eresse la meravigliosa statua crisoelefantina (d’oro e d’avorio) di Atena. Sotto il governo di Pericle si radunarono ad Atene filosofi come Socrate, Anassagora e Protagora, tragediografi come Sofocle ed Euripide, storici come Erodoto. Pericle stesso, insieme con la sua compagna, l’etera Aspasia, radunò intorno a sé un importante circolo intellettuale.

La seconda guerra del Peloponneso

Nel 431 a.C. scoppiò la seconda guerra del Peloponneso. Nei primi due anni di guerra i Lacedemoni invasero ripetutamente l’Attica e la devastarono. Pericle, senza neppure tentare la resistenza, fece riparare la popolazione della penisola in Atene che, collegata al Pireo dalle Lunghe mura, poteva essere indefinitamente rifornita dal mare. Nel 430 a.C. dilagò ad Atene una pestilenza favorita dall’eccessiva concentrazione di popolo dentro le mura della città, come ci narra lo storico Tucidide. Nel settembre del 429 a.C. la peste colpì lo stesso Pericle, privando così la città di colui che l’aveva guidata per più di trent’anni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del termine "pentekontetìa" e quale importanza ha avuto questo periodo nella storia greca?
  2. La "pentekontetìa" è un termine greco che significa "periodo di cinquant'anni", riferendosi al periodo tra la fine delle Guerre greco-persiane e l'inizio della Seconda Guerra del Peloponneso (479-431 a.C.). È stato un periodo di straordinaria fioritura culturale e artistica, centrato sull'Atene democratica di Pericle.

  3. Come si sviluppò la rivalità tra Atene e Sparta dopo le guerre greco-persiane?
  4. Dopo le guerre greco-persiane, Atene e Sparta, pur avendo meriti simili, avevano possibilità diverse di sfruttare il successo comune. Atene costituì la Lega di Delo, esercitando la sua egemonia sull'Egeo, mentre Sparta si concentrò sugli affari interni del Peloponneso, accettando tacitamente il primato marittimo di Atene.

  5. Quali furono le conseguenze della politica di Cimone e perché fallì?
  6. Cimone, dopo l'esilio di Temistocle, guidò una politica di collaborazione con Sparta e continuò le operazioni contro l'impero persiano. Tuttavia, la rottura tra Sparta e Atene avvenne quando gli iloti si ribellarono e gli Spartani chiesero il ritiro degli Ateniesi, portando all'ostracismo di Cimone e al predominio dei radicali ad Atene.

  7. In che modo Pericle influenzò la politica e la cultura ateniese durante il suo governo?
  8. Pericle, dopo l'ostracismo di Cimone, divenne il leader di Atene, imponendo una costituzione radicalmente democratica e promuovendo lo sviluppo culturale e architettonico della città. Sotto il suo governo, Atene divenne un centro intellettuale e artistico, con filosofi, tragediografi e storici che vi si radunarono.

  9. Quali furono le principali azioni di Pericle durante la seconda guerra del Peloponneso e quali furono le conseguenze della sua morte?
  10. Durante la seconda guerra del Peloponneso, Pericle fece riparare la popolazione di Atene all'interno delle mura, collegata al Pireo, per resistere agli attacchi spartani. Tuttavia, una pestilenza colpì la città nel 430 a.C., e nel 429 a.C. Pericle stesso morì, privando Atene della sua guida per oltre trent'anni.

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