daianamarino
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Concetti Chiave

  • Giuseppe Parini nacque a Bosisio nel 1729 e trovò opportunità a Milano grazie a un'eredità condizionata all'ordinazione sacerdotale.
  • Entrò nell'Accademia dei Trasformati, dove conobbe figure illustri come Verri e Beccaria, rafforzando il suo pensiero illuministico.
  • Parini fu precettore per diverse famiglie nobili, posizione che sfruttò per diffondere le sue idee critiche nei confronti della nobiltà.
  • Attraverso le sue opere, come il poemetto incompiuto "Il giorno", Parini criticava i privilegi e la vita oziosa della nobiltà.
  • Le sue idee illuministe sostenevano l'uguaglianza degli uomini e l'importanza della scienza, pur criticando un materialismo eccessivo.

Indice

  1. La giovinezza e l'eredità di Parini
  2. Carriera e incarichi prestigiosi
  3. Idee illuministe e visione sociale

La giovinezza e l'eredità di Parini

Egli nacque a Bosisio nel 1729. Venne ospitato a Milano da una prozia che alla morte le lasciò un’eredità riconoscibile solo se Parini si fosse fatto sacerdote. Nel 1752 pubblicò “Alcune poesie di Ripano Eupillino”. La quale gli apri le porte dell’Accademia dei Trasformati. Fondata nel 500 era una delle istituzioni più religiose di Milano.

Ciò gli fece conoscere Verri, Baretti, Beccaria e altri ancora. Ordinato sacerdote Parini fece da precettore ai figli del duca Gabri Serbelloni. Ebbe modo di approfondire le idee illuministiche in quei salotti, ma fu mandato via per aver difeso la figlia del musicista Sammartini che era stata schiaffeggiata dalla duchessa. Parini, con le idee illuministiche, fece poesia utile con temidi interesse collettivo e nacquero: La vita rusticata, La salubrità dell’aria, L’impostura, Sopra la guerra, Il dialogo sopra la nobiltà. Nel poemetto “Il giorno” Parini si prende gioco della nobiltà, l’opera rimase incompiuta. Nel 1762 fece il precettore di Carlo figlio del conte Giuseppe Imbonati, che sarebbe stato il compagno di Giulia Beccaria madre di Alessandro Manzoni, fino al 1768.

Carriera e incarichi prestigiosi

In seguito grazie al “Giorno” gli furono affidati incarichi più prestigiosi e di carattere pubblico, come la redazione della “Gazzetta di Milano” e l’insegnamento alle Scuole Palatine di Milano faceva parte dell’impero austriaco, mentre gli asburgici coinvolsero Parini nel progetto di riforme del sistema scolastico, nominandolo sovrintende alle scuole pubbliche. Nel 1796 quando i francesi entrarono a Milano entrò a far parte della Municipale repubblicana, ma dopo qualche tempo lasciò l’incarico sia per motivi di opposizione ad alcuni provvedimenti sia per le condizioni di salute, infatti egli era quasi cieco e l’aggravare dell’attrite nelle gambe lo portò a camminare con un bastone. Morì a Milano nel 1799.

Idee illuministe di Parini

Idee illuministe e visione sociale

Parini credeva che tutti gli uomini indipendentemente dalla classe sociale erano uguali davanti a Dio e alla natura. Aderiva anche all’umanitarismo che implicava impegno attivo e positivo contro tutto ciò che ferisce l’integrità dell’uomo per proseguire il bene comune. Dall’illuminismo rifiuta il materialismo e la ricerca del piacere più che del bene. Parini riconosceva l’importanza della scienza e il suo ruolo nello sconfiggere pregiudizi e oscurantismo. Nell’innesto del veiulo celebra la scoperta della vaccinazione. Tuttavia non le da un potere assoluto e disapprova quegli illuministi che con essa spiegano ogni cosa della vita. Parini sosteneva che la nobiltà avesse la forza e la capacità per guidare la società, diffidava da movimenti provenienti dal basso, ma anche dalla borghesia.

Opere:

• La salubrità dell’aria in essa si contrappone la purezza dell’aria e la vita serena della campagna alla vita frenetica di Milano. (91-114) Parla dell’aria infettata dal letame gettata al mattino delle finestre sulle strade e dalle carcasse di animali morti gettati ovunque. La sera gli spazzini ripuliscono, ma l’odore rimane e vi passeggiano ogni giorno altri cittadini;

• Il giorno del 1760 rimase opera incompiuta in endecasillabi sciolti, doveva suddividersi in mattino, mezzogiorno e sera. Non riuscì a portare a termine la sera. In esso si legge della giornata tipo di un giovin signore, il quale al mattino svolge futili occupazioni, il mezzogiorno fa conversazione a casa della propria Dama, il vespo nei salotti e la notte nel palazzo di una gentil donna con numerosi invitati intrattenuti da giochi. Ad accompagnarlo, descrivere e commentare ogni sua mossa è il precettore a fini istruttivi. L’educatore mentre guida il discepolo ne esalta le mediocri azioni con un filo di ironia, che nasce dalle figure retoriche tra cui le iperboli con cui l’educatore esalta l’allievo come se fosse protagonista di chissà quali imprese. Nel poemetto emerge la convinzione di Parini che i privilegi nobiliari hanno un latro uso, vuole scuotere l’aristocrazia per riportarli alle responsabilità civili, economiche e sociali.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e l'eredità di Parini?
  2. Parini nacque a Bosisio nel 1729 e ricevette un'eredità da una prozia a Milano, a condizione che diventasse sacerdote.

  3. Quali furono i principali incarichi di Parini durante la sua carriera?
  4. Parini fu precettore, redattore della "Gazzetta di Milano", insegnante alle Scuole Palatine e sovrintendente alle scuole pubbliche.

  5. Quali erano le idee illuministe di Parini?
  6. Parini credeva nell'uguaglianza degli uomini davanti a Dio e alla natura, rifiutava il materialismo e sosteneva l'importanza della scienza contro i pregiudizi.

  7. Qual è il tema principale del poemetto "Il giorno"?
  8. "Il giorno" si prende gioco della nobiltà, criticando i privilegi nobiliari e cercando di scuotere l'aristocrazia verso responsabilità civili e sociali.

  9. Come Parini vedeva il ruolo della nobiltà nella società?
  10. Parini credeva che la nobiltà avesse la forza e la capacità di guidare la società, ma diffidava dei movimenti dal basso e della borghesia.

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