stefanolivieri1
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Concetti Chiave

  • Il Giorno di Parini è un'opera di poesia didascalica incentrata sulla vita quotidiana di un giovane aristocratico, mai completata completamente.
  • Parini utilizza l'antifrasi per criticare la nobiltà, esaltando ironicamente comportamenti e oggetti in modo contrario al suo vero pensiero.
  • L'opera evidenzia la lenta monotonia della vita aristocratica, con descrizioni dettagliate di momenti banali e spazi chiusi, contrapponendo l'antica nobiltà attiva alla moderna parassitaria.
  • Parini mira alla rieducazione dell'aristocrazia per il bene dello stato, mantenendo un atteggiamento ambivalente verso i rituali nobiliari.
  • L'opera riflette la delusione di Parini verso il dirigismo di Giuseppe II e la sua preferenza per il neoclassicismo, in contrasto con l'impegno civile e letterario.

Indice

  1. La produzione poetica di Parini
  2. Descrizione della giornata aristocratica
  3. Critica alla nobiltà moderna
  4. Rieducazione e ambivalenza
  5. Delusione e neoclassicismo

La produzione poetica di Parini

Contemporaneamente alla produzione delle odi illuministiche Parini si dedicò al Giorno, una raccolta di poesia didascalica mai portata a termine. Avrebbe dovuto comprendere mattina, mezzogiorno e sera, ma la parte relativa alla sera non venne mai completata e anzi venne divisa in vespro e notte. L’intera opera fu oggetto di rimaneggiature fino alla morte del Parini.

Descrizione della giornata aristocratica

È basata sulla giornata di un giovin signore, fin da quando si sveglia in tarda mattinata a quando va a letto a notte inoltrata, fornendo la descrizione perfetta della giornata tipo di un aristocratico “medio” dal punto di vista del suo precettore, che nelle prime due parti elargirà consigli su come sconfiggere la noia è che poi successivamente si dedicherà alla mera descrizione. La “normalità” delle vicende la rende un’opera principalmente descrittiva più che narrativa. Tema centrale è il cosiddetto cicibeismo, la convenzione sociale secondo cui fosse accettato per il nobile avere un compagno/a che lo accompagnasse per tutta la vita insieme al coniuge, di fatto legittimando anche l’esistenza di rapporti amorosi extraconiugali.

Il procedimento utilizzato dal Parini è quello dell’antifrasi, ovvero dell’elogiare i comportamenti e anche gli oggetti in maniera opposta rispetto a quello che si pensa realmente. Dietro a un precettore quasi succube e accomodante si nasconde la critica alla nobiltà e ai suoi appartenenti, grazie all’esagerazione di cose e modi di fare propri di questo ceto. Anche il tempo e lo spazio rivestono grande importanza. Il tempo è estremamente lento, si spende a lungo nel descrivere momenti estremamente semplici e banali, che si ripetono quasi meccanicamente, e anche lo spazio è prevalentemente chiuso, quello della dimora del signore e della dama, nonostante la breve quanto apparente parentesi della passeggiata sul corso.

Critica alla nobiltà moderna

Quella che viene quindi elogiata è l’antica nobiltà del passato, certamente meno “molle ed effeminata” rispetto a quella attuale, pronta a battersi ardentemente per la difesa dello stato, al contrario di quella attuale che vive quasi da parassita e non ne apporta nessun beneficio. Il grande contrasto che emerge con il popolo è quello dell’assenza di valori della famiglia, ma soprattutto lo sperpero e la scarsa considerazione del valore delle cose e delle persone. Emblematici sono gli episodi dove il giovin signore non si cura di avere investito un popolano e quello in cui la gente si ammassa all’ora di pranzo di fronte la casa dei nobili per sentire l’odore delle raffinate pietanze.

Rieducazione e ambivalenza

Lo scopo che Parini si prefigge è in un certo la rieducazione dell’aristocrazia, non certamente la volontà di eliminarla come pensavano gli intellettuali francesi, affinché possa contribuire al benessere dello stato. Tuttavia il suo atteggiamento è ambivalente, specialmente quando si sofferma nella descrizione degli oggetti, anche attraverso complicati giri di parole (vedasi quello del caffè), poiché se da un lato dovrebbe evidenziarne l’inutilità dall’altro pare esserne segretamente compiaciuto, come anche la descrizione dei rituali e dei modi di fare dei nobili, così immersi nel rococó.

L’uso di un linguaggio prettamente aulico è dovuto al fatto di dover coniugare un’alta dignità poetica con argomenti per così dire frivoli e di basso livello, non solo a scopo ironico. C’è chi ha voluto vederci una contraddizione interna, sia a livello contenutistico che, appunto, formale, fra questa ironia di Parini e la sua segreta compassione. Sono presenti anche degli inserti, delle favolette, di cui sicuramente la più famosa è quella di Amore e Imene, che per l’appunto serve a “giustificare” il cicibeismo.

Delusione e neoclassicismo

Quella che Parini deve affrontare con la salita al trono di Giuseppe II è sicuramente una grande delusione. Egli infatti non è aperto al cambiamento come Maria Teresa, e anzi vuole imporre la sua visione dall’alto su ogni aspetto della vita dello stato, cultura compresa, privilegiando, con grande sdegno del Parini, gli studi scientifici rispetto a quelli letterari, provocandone l’allontanamento dall’impegno civile attivo.

Di pari passo a questo disimpegno si afferma la passione per il neoclassicismo, anche a livello formale, grazie anche all’intervento di Winckelmann all’Accademia di Brera dove il Parini stesso insegnava. Gli ideali del neoclassicismo predicavano in un certo senso il ritorno alla semplicità, della purezza tipica dell’arte greca, così nitida è definita. Probabilmente questa fuga verso il neoclassicismo è dovuta alla disillusione causata dal dirigismo, alla volontà di imporre tutto dall’alto, di Giuseppe II

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'opera principale di Parini e quale struttura avrebbe dovuto avere?
  2. L'opera principale di Parini è "Il Giorno", una raccolta di poesia didascalica che avrebbe dovuto comprendere mattina, mezzogiorno e sera, ma la parte relativa alla sera non venne mai completata.

  3. Qual è il tema centrale della descrizione della giornata aristocratica nel "Giorno"?
  4. Il tema centrale è il cicibeismo, una convenzione sociale che legittimava i rapporti amorosi extraconiugali per i nobili, descritta attraverso la giornata di un giovin signore.

  5. Come Parini critica la nobiltà moderna nel "Giorno"?
  6. Parini utilizza l'antifrasi per elogiare ironicamente i comportamenti della nobiltà moderna, criticandone l'assenza di valori e lo sperpero, in contrasto con l'antica nobiltà.

  7. Qual è l'obiettivo di Parini riguardo alla rieducazione dell'aristocrazia?
  8. Parini mira a rieducare l'aristocrazia affinché contribuisca al benessere dello stato, pur mantenendo un atteggiamento ambivalente verso i loro rituali e modi di fare.

  9. Come reagisce Parini alla salita al trono di Giuseppe II e quale movimento artistico abbraccia?
  10. Parini è deluso dalla salita al trono di Giuseppe II, che privilegia gli studi scientifici, e si allontana dall'impegno civile attivo, abbracciando il neoclassicismo come fuga dalla disillusione.

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