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Concetti Chiave

  • Giuseppe Parini, nato nel 1729 a Bosisio, è una figura chiave del Settecento illuminista milanese, influenzato da pensatori come Cesare Beccaria e Pietro Verri.
  • Parini è noto per il suo poema "Il giorno", diviso in quattro parti, che critica la nobiltà e promuove il valore etico e civile della poesia.
  • Il suo stile poetico è caratterizzato da semplicità e vivacità, combinando il "docere" (insegnare) con il "delectare" (divertire), e impiega spesso antifrasi e espressioni di stupore.
  • Parini si distingue dagli illuministi milanesi per il suo approccio moderato e riformista, sostenendo che la nobiltà dovrebbe contribuire positivamente alla società.
  • La satira antinobiliare di Parini è espressa attraverso un linguaggio elegante e l'uso dell'endecasillabo sciolto, influenzando poeti successivi come Foscolo e Leopardi.

Indice

  1. Infanzia e Formazione
  2. Opere e Influenze
  3. Poesia e Pedagogia
  4. Critica Sociale
  5. Stile e Funzione
  6. Il Giorno: Struttura e Temi
  7. Ruolo del Poeta
  8. Stile e Influenza

Infanzia e Formazione

Nasce nel 1729 a Bosisio da famiglia borghese. Nel 1738 si trasferisce a Milano. Nel 1753 entra all’Accademia dei trasformati, frequentata da Cesare Beccaria e Pietro Verri. Venne così in contatto con l’illuminismo milanese. Compone in questo periodo le prime Odi e partecipa a polemiche linguistiche e letterarie. Nel 1752 scrive la sua prima opera ovvero una raccolta di rime dal titolo “Alcune poesie di Ripano Eupilino”.

Opere e Influenze

Il testo più famoso è "Il giorno" costituito all’inizio da solo tre poemetti (il mattino (1763), il mezzogiorno (1765) e la sera (mai pubblicato)). Poi passa all’idea di comporre un solo poema diviso in quattro parti: il mattino, il meriggio, il vespro e la notte.

Poesia e Pedagogia

Parini si identifica in un promotore della poesia perché essa può istruire il popolo. Secondo lui la poesia infatti ha un valore etico e civile ma anche una funzione pedagogica.

Diventa poeta del Regio Ducale teatro e ottiene la cattedra per l’Accademia di belle arti. Muore nel 1799.

L'attività poetica di Parini riflette alcune delle principali spinte culturali del Settecento: dalla reazione arcadica al barocco fino alle prime manifestazioni del gusto neoclassico.

Al tempo stesso egli innesta la lezione del sensismo (la componente sensibile affettiva suscitato dalla poesia) e quella dell'Illuminismo moderato.

A contatto con gli illuministi milanesi, Parini subisce il loro influsso dal punto di vista della visione del mondo e in particolare sulla rivendicazione del valore etico e civile della poesia. È molto simile ai filosofi francesi nella rivendicazione dell’uguaglianza degli uomini. Si oppone a ogni forma di fanatismo. È dunque un illuminista moderato e vorrebbe che la nobiltà fosse utile per la società. Un’altra differenza rispetto agli illuministi è che egli persegue un cauto e progressivo reformismo.

Critica Sociale

Sul piano sociale egli critica la nobiltà e i nobili che pensano solo all’ozio e alla bella vita. Lo riporta nel Dialogo sopra la nobiltà. Parini ritiene che la nobiltà possa rendersi utile attuando delle riforme, mettendosi in contrapposizione col pensiero degli illuministi milanesi.

Stile e Funzione

Per quanto riguarda lo stile egli utilizza uno stile semplice e vivace perché deve intrattenere e deve essere compreso da più persone possibili. Ci sono molte espressioni di stupore e antifrasi. Mette insieme dunque il docere e il delectare. Non è uno stile troppo elevato.

La poesia ha appunto una funzione pedagogica che nel caso de "Il giorno" ha l’ottica di una nuova educazione e di un recupero morale degli aristocratici. Convinto della funzione del letterato nella società, il classicismo pariniano si configura dunque come motore di un cambiamento umano e sociale. Pertanto, è in contrasto con gli illuministi milanesi che credevano che solo le materie scientifiche potessero istruire la società. Parini invece decide di rivendicare l’importanza della poesia.

Il Giorno: Struttura e Temi

È l’opera maggiore di Parini. Originariamente comprendeva tre poemetti. Alla fine decise di comporre un poema unico diviso in quattro parti. L’opera viene pubblicata nel 1801. Le prime due parti furono soggette a un passaggio dalla prima a una seconda stesura.

L’opera descrive in successione i momenti di una sola giornata di un giovane nobile.

  • Mattino (1763): impronta di satira morale e sociale. L’autore si presenta come precettore del giovin signore e segue le varie azioni che egli compie dopo il suo risveglio. Utilizza molte antifrasi e digressioni.
  • Mezzogiorno (poi intitolato Meriggio): il giovin signore giunge a casa della dama. Con lei si unisce a un banchetto. Qui lo sguardo del poeta è più ampio e descrive anche i commensali e gli argomenti affrontati nei discorsi. In questo troviamo l’episodio della Vergine Cuccia.
  • Vespro: il giovin signore e la dama sono alle prese con impegni mondani. Vediamo un mondo in cui le relazioni umane si fondono solo su artificiali codici di comportamento.
  • Notte: rappresentazione di una classe nobiliare scaduta in un irrimediabile decadenza morale.

Ruolo del Poeta

Il ruolo del poeta: di rilevante importanza è la voce narrante, “il precettor d’amabil rito”. Si tratta di un personaggio che guida il giovin signore attraverso i riti mondani per sconfiggere la noia di una vita parassitaria. Il poeta interviene in modo diretto dandogli ordini su cosa fare. Ma ovviamente è ironico: infatti sono presenti innumerevoli antifrasi. In alcuni punti però il poeta smette con l’ironia e dà voce all’impegno etico dell’autore e alla sua visione della società, richiamando l’esigenza di un ritorno ai costumi e all’etica.

Nel complesso il ritmo della giornata del giovane è lento e monotona.

Il giorno si presenta come un poemetto didascalico con un intento pedagogico. Prevalgono elementi di satira antinobiliare. La dimensione satirica di riflette nelle scelte stilistiche con il ricorso frequente all’iperbole, alla perifrasi e antifrasi. In più si utilizza molto l’esagerazione e amplificazione. Inoltre lo sguardo del poeta è molto ampio e si perde nelle descrizioni di ambienti e particolari: infatti quanto più la descrizione dell’oggetto prevale sull’azione, più il lettore ne vede l’assenza di significato. Parini ci tiene a mostrare l’inutilità della vita nobiliare.

Stile e Influenza

È utilizzato un lessico chiaro ma elegante ricco di latinismi e figure retoriche. Fondamentale è l’uso dell’endecasillabo sciolto che comporta la rinuncia alle strofe e assenza di rime. La lingua e la metrica del giorno eserciteranno una profonda influenza su Foscolo e Leopardi: infatti i richiami tematici e lessicali dimostrano la modernità e l'importanza della poesia e del pensiero di Parini per la cultura del primo ottocento.

Domande da interrogazione

  1. Dove è nato Giuseppe Parini?
  2. Giuseppe Parini è nato a Bosisio nel 1729.

  3. Qual è il testo più famoso di Parini?
  4. Il testo più famoso di Parini è "Il giorno".

  5. Qual è la visione di Parini sulla poesia?
  6. Parini crede che la poesia abbia un valore etico e civile e una funzione pedagogica.

  7. Quali sono le principali influenze culturali riflessi nell'attività poetica di Parini?
  8. Le principali influenze culturali riflessi nell'attività poetica di Parini sono la reazione arcadica al barocco e il gusto neoclassico.

  9. Qual è lo stile utilizzato da Parini nella sua poesia?
  10. Parini utilizza uno stile semplice e vivace, con espressioni di stupore e antifrasi.

Domande e risposte

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