Concetti Chiave
- Il melodramma "Didone abbandonata" di Metastasio debuttò a Napoli nel 1724 con Marianna Bulgarelli nel ruolo di Didone.
- La trama ruota attorno alla decisione di Enea di lasciare Cartagine per seguire il volere dell'ombra di suo padre Anchise e partire per l'Italia.
- Didone ignora il piano di Enea e solo sua sorella Selene è a conoscenza del segreto; l'arrivo del re dei Mori, Jarba, complica ulteriormente la situazione.
- Didone, ferita e disperata dall'abbandono di Enea, finge di accettare le avances di Jarba per trattenerlo, ma Enea parte comunque in segreto.
- In preda alla disperazione, Didone si suicida nelle fiamme del palazzo, mentre il mare e Nettuno simboleggiano la speranza e il rinnovamento finale.
Indice
Il debutto del melodramma
Il melodramma, primo tra i melodrammi scritti da Metastasio, fu rappresentato per la prima volta a Napoli nel 1724 ed il ruolo di Didone fu ricoperto dalla celebre Marianna Bulgarelli, amica e protettrice del Metastasio.
Il dilemma di Enea
L’azione inizia quando Enea ha già deciso di abbandonare Cartagine e di dare ascolto all’ ombra del padre Anchise che lo spinge a partire verso l’Italia.
Non ha avuto il coraggio di far conoscere la sua decisione a Didone che continua ad amarlo in piena fiducia.Intrighi e inganni a Cartagine
Soltanto la sorella di Didone, Selene (che Virgilio chiama Anna soror) è al corrente del segreto. Solo dopo tante indecisioni e tentennamenti, Enea decide di rivelare a Didone la sua idea e la situazione è aggravata dall’arrivo del re dei Mori, Jarba, che aspira alla mano di Didone e non esita ad avvalersi di ogni mezzo per raggiungere il suo scopo; fra l’altro, tenta perfino di uccidere Enea. Didone respinge con fermezza e con sdegno le richieste del re arabo; tuttavia, quando essa viene a sapere dei preparativi di partenza di Enea, per ingelosire quest’ultimo e trattenerlo a Cartagine, finge di cedere a Jarba.
La tragedia di Didone
Enea, col cuore straziato, parte comunque, ma in segreto, mentre Jarba, conosciuto l’inganno di Didone giura di vendicarsi e cinge d’assedio Cartagine. Nel momento stesso in cui i barbari penetrano nella reggia, Didone, disperata per l’abbandono del suo eroe troiano si getta tra le fiamme che avvolgono il palazzo (“furente nelle ardenti ruine”. Alla fine il mare in piena spenge l'incendio; il cielo si rasserena mentre Nettuno emerge dalle acque come simbolo di speranza. Alle pene amorose di Didone, di Enea e di Jarba, si aggiungono quelle di Selene, innamorata segretamente di Enea e il dolore di Araspe confidente de Jarba, innamorato di Selene.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico del debutto del melodramma di Metastasio?
- Qual è il dilemma principale affrontato da Enea?
- Come reagisce Didone alla partenza di Enea e quali sono le conseguenze?
Il melodramma di Metastasio debuttò a Napoli nel 1724, con Marianna Bulgarelli nel ruolo di Didone.
Enea deve decidere se rimanere a Cartagine con Didone o seguire il consiglio dell'ombra di suo padre Anchise e partire per l'Italia.
Didone, disperata per l'abbandono di Enea, finge di cedere a Jarba per ingelosirlo, ma alla fine si getta tra le fiamme quando Cartagine viene assediata.