francescodipasq90
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Concetti Chiave

  • Napoli e Milano furono i principali centri di diffusione dell'Illuminismo in Italia, con Milano sede del giornale "Caffè".
  • Cesare Beccaria, figura prominente dell'Illuminismo italiano, si oppose fermamente alla pena di morte e alla tortura.
  • Nel trattato "Dei delitti e delle pene", Beccaria distingue tra reato e peccato, sostenendo che solo Dio può punire i peccati.
  • Beccaria afferma che la pena di morte è inefficace nella riduzione dei reati e promuove comportamenti bestiali.
  • Il pensiero di Beccaria influenzò notevolmente l'Europa, spingendo Caterina II di Russia ad abolire la pena di morte nel suo stato.

Indice

  1. Centri di diffusione dell'Illuminismo
  2. Il pensiero di Cesare Beccaria
  3. Critica alla pena di morte

Centri di diffusione dell'Illuminismo

In Italia, I maggiori centri di diffusione dell’Illuminismo furono Napoli e Milano. A Milano nasce il “Caffè“ un giornale di stampo illuministico in cui scrissero penne illustri come i fratelli Verri e Cesare Beccaria.

Il pensiero di Cesare Beccaria

Cesare Beccaria, milanese, padre di Giulia Beccaria (madre di Manzoni). È il personaggio più in vista dell’ Illuminismo Italiano.Il suo trattato “Dei delitti e delle pene” si schiera contro la pena di morte e la tortura.Secondo Beccaria, la tortura oltre ad essere una pratica crudele, medievale, non serve a fare confessare i delitti poiché uomini robusti, forti potrebbero essere più resistenti,mentre uomini più deboli, sotto tortura potrebbero confessare delitti non commessi.

Critica alla pena di morte

Innovativo è il suo pensiero riguardo la Pena Capitale. Secondo l'autore c’è distinzione tra reato e peccato: il primo è punibile dalla giustizia terrena, il secondo è punibile solo da Dio. Lo stato non ha il diritto di togliere la vita ad un uomo, perché a sua volta si macchierebbe di un reato. Si punirebbe così un omicidio per mezzo di un altro omicidio. Inoltre la pena di morte, non ha mai fatto diminuire i reati. Anzi lo spettacolo della pena capitale induce gli uomini agli istinti più bassi, bestiali. Il saggio ebbe grandissima risonanza non solo in Italia ma anche in Europa, tanto che la zarina di Russia Caterina II abolì la pena di morte nel suo stato e invitò Beccaria nella sua corte.

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