pexolo
Ominide
3 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Beccaria critica il concetto di Rousseau secondo cui le scienze dovrebbero essere concentrate e meno accessibili, sostenendo invece la diffusione del sapere per correggere gli errori.
  • Secondo Beccaria, mentre le scienze possono essere state usate a servizio del potere, il ritorno allo stato d'ignoranza primigenio è impossibile; l'umanità deve affrontare la realtà con la ragione.
  • Beccaria descrive come i potenti abbiano sfruttato le scienze per consolidare il proprio potere, facendo apparire le conoscenze come inaccessibili e svuotate di contenuto reale.
  • L'avvento della modernità è caratterizzato dalla stampa, dalla diffusione delle idee filosofiche e dallo sviluppo del commercio, spostando l'ideale dal guerriero al mercante.
  • Beccaria vede nella modernità l'opportunità di invertire il processo storico, con la politica che deve basarsi anche sulla passione e sui sentimenti evoluti dei sudditi.

Indice

  1. Critica al Discorso di Rousseau
  2. Errore e diffusione delle conoscenze
  3. Potere e abuso delle scienze
  4. Modernità e speranza nel progresso

Critica al Discorso di Rousseau

Nel capitolo Delle Scienze, Beccaria critica il Discorso sulle scienze e sulle arti di Rousseau e il suo racconto del passaggio dall'ignoranza al sapere. A partire dalla tesi, peraltro condivisa da Beccaria, secondo cui «la cieca ignoranza è meno fatale che il mediocre e confuso sapere», Rousseau deduce erroneamente la necessità di concentrare il sapere.

Errore e diffusione delle conoscenze

Cioè, a suo avviso le scienze sono tanto più utili quanto meno sono accessibili; secondo Beccaria, invece, l’errore non resiste alla diffusione delle conoscenze. Mentre per Rousseau va recuperata la verità insita nel primigenio stato d’ignoranza dell’umanità, in quanto le scienze successive hanno corrotto l’uomo, per Beccaria il ritorno al primo stadio è ormai impossibile. Anche secondo lui le scienze sono state spesso frutto di errori o al servizio del potere, ma non è opportuno scoraggiarsi. Le prime verità non potranno essere recuperate grazie al rimpianto, ma solo sottoponendo all'esame della ragione la situazione concreta con cui l’umanità deve fare i conti. La posta in gioco è ormai il «passaggio dagli errori alla verità».

Potere e abuso delle scienze

Beccaria spiega come i potenti e i tiranni hanno fatto cattivo uso delle scienze per ottenere l’obbedienza dei più deboli, articolando il discorso in tre posizioni. In primo luogo, i sovrani e i magistrati hanno voluto apparire come depositari di un sapere superiore e inaccessibile, impenetrabile e dunque inaccessibile; in secondo luogo, le loro conoscenze hanno sviluppato un “asianesimo retorico”, cioè si sono svuotate di contenuto: non sono più volte alla descrizione del reale ma all'autocelebrazione e alla pura manifestazione del loro prestigio; infine, i potenti si presentano come giudici e vendicatori delle intenzioni, come il braccio armato della giustizia divina, esercitando la paura tirannica sui sudditi atterriti.

Modernità e speranza nel progresso

Se è vero che «la ragione non è quasi mai stata la legislatrice delle nazioni», è pur sempre possibile invertire il processo. Infatti, secondo Beccaria una serie di fattori che contraddistinguono la modernità, come l’invenzione della stampa, la diffusione delle idee filosofiche e lo sviluppo del commercio permettono di coltivare nuove speranze. Alle piccole città del passato sono subentrate le grandi nazioni territoriali moderne, il cui centro di gravità si è spostato dalla guerra al commercio e in cui l’ideale violento del conquistatore è stato sostituito dall'ideale civile del mercante. Ma la politica moderna, e in particolare il diritto penale, può e deve far conto anche sulla passione dei suoi sudditi, in quanto i loro sentimenti si sono evoluti per effetto del progresso dei lumi, che hanno preferito imitare la natura anziché gli antichi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Beccaria al Discorso di Rousseau sulle scienze e sulle arti?
  2. Beccaria critica Rousseau per aver dedotto erroneamente che il sapere debba essere concentrato, mentre sostiene che l'errore non resiste alla diffusione delle conoscenze.

  3. Come Beccaria vede il ruolo delle scienze nella società?
  4. Beccaria riconosce che le scienze sono state spesso frutto di errori o al servizio del potere, ma crede che non sia opportuno scoraggiarsi e che il passaggio dagli errori alla verità sia possibile attraverso l'esame della ragione.

  5. In che modo i potenti hanno abusato delle scienze, secondo Beccaria?
  6. I potenti hanno usato le scienze per ottenere obbedienza, presentandosi come depositari di un sapere superiore, svuotando le conoscenze di contenuto e imponendo la paura tirannica sui sudditi.

  7. Quali speranze offre la modernità secondo Beccaria?
  8. La modernità offre speranze grazie a fattori come l'invenzione della stampa, la diffusione delle idee filosofiche e lo sviluppo del commercio, che hanno spostato il focus dalla guerra al commercio e favorito l'evoluzione dei sentimenti umani.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community