Concetti Chiave
- Il "Teatro dell'Arte" del XVI secolo in Italia ha originato le famose maschere teatrali, note in tutta Europa per personaggi ricorrenti con caratteristiche distintive.
- Le maschere italiane furono celebri a Parigi, ottenendo il titolo di "Comédiens du Roi" e influenzando autori come Lope de Vega, Molière e Shakespeare.
- Carlo Goldoni riformò il teatro, riducendo il ruolo delle maschere a semplici comparse, segnando il declino del loro utilizzo nei teatri.
- Arlecchino, Pulcinella, Brighella, Colombina, Dottor Balanzone e Pantalone sono alcune delle maschere più famose, ognuna con un carattere unico e ben definito.
- Le maschere sopravvissero nelle celebrazioni del Carnevale, con eventi famosi a Venezia nel XVIII secolo e nei carnevali di Parigi, Milano, Torino e Roma nel XIX secolo.
Indice
Origini del Teatro dell'Arte
Verso la fine del XVI secolo, si diffuse in Italia una nuova forma di spettacolo, chiamata “Teatro dell’Arte”. Tale forma di teatro ha dato l’origine a tutte le maschere che oggi conosciamo. Infatti, gli attori del “Teatro dell’Arte” si specializzavano, ognuno, nella rappresentazione di un determinato tipo di personaggio che ricompariva in ogni commedia con lo stesso nome, lo stesso costume o la stessa maschera, dalla fisionomia caratteristica, lo stesso linguaggio e, soprattutto con lo stesso carattere. In pratica si stava ripetendo quanto era già avvenuto con l’antico teatro dell’atellana latina, anche il fenomeno acquistava proporzioni molto più vaste. Questi personaggi, che si chiamarono “maschere italiane” diventarono noti in tutta l’Europa e recitavano in tutti i teatri. Nobili, principi e sovrani cominciarono così a contendersi le compagnie degli attori italiani della “Commedia dell’arte”, essendo gli unici a saper mettere in scena le divertenti vicende delle maschere.
Influenza del Teatro dell'Arte in Europa
A Parigi, per quasi due secoli, essi ebbero addirittura uno spazio teatrale a loro disposizione e si vantano del titolo di “Comédiens du Roi” (= attori del re). I re di Francia avevano una particolare predilezione per la maschera di Arlecchino; Enrico IV, per esempio riceveva spesso l’attore Tristano Martinelli di cui apprezzava molto gli scherzi e le facezie. Anche Luigi XIII e Luigi XIV concessero una grande familiarità agli Arlecchini del tempo. Inoltre, i più grandi scrittori del tempo, nella stesura delle loro opere si ispiravano volentieri allo spirito nuovo portato dalle maschere nelle rappresentazioni teatrali. Vari esempi ci sono forniti da Lope de Vega, Molière e da Shakespeare.
Declino e sopravvivenza delle maschere
Il declino delle maschere si deve soprattutto al commediografo Carlo Goldoni e alla sua riforma del teatro. Egli abolì dai testi delle sue commedie i lazzi un po’ sguaiati e volgari, le avventure grottesche, riducendo il ruolo delle maschere a delle figure di semplice contorno. Scomparse dalle scene dei teatri, le maschere sopravvissero soltanto nelle feste e durante il Carnevale.
Nel XVIII, furono molto famose le mascherate di Venezia e nel XIX secolo i carnevali di Parigi, di Milano, di Torino e di Roma.
Caratteristiche delle maschere italiane
Le più note maschere italiane erano
• Arlecchino, il servitore astuto, ficcanaso e attaccabrighe. Ha sempre pronta la battuta burlesca, è uno scansafatiche, è ingorgo e molto goloso
• Pulcinella: è l’arlecchino napoletano. Rispetto ad Arlecchino ha, però, un carattere più bonario e meditabondo
• Brighella: in genere, agisce in coppia con Arlecchino di cui costituisce “la spalla”; è molto ingenuo e frequentemente fa le spese delle fanfaronate compiute dal suo amico
• Colombina: è il tipo della servetta allegra, vanitosa e pettegola. Con le sue moine, ogni volta è capace di conquistare il cuore di Arlecchino.
• Dottor Balanzone: costituisce la satira del dottore sapientone, come ce ne erano molti nel XVII secolo. In realtà, non è altro che un ignorante che si vuole dare delle arie
• Pantalone: è una maschera veneziana. Rappresenta il tipo di mercante, ricco, ma taccagno. Alla fine, egli è sempre pronto a commuoversi e a pagare.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini del Teatro dell'Arte?
- Come ha influenzato il Teatro dell'Arte l'Europa?
- Quali fattori hanno contribuito al declino delle maschere italiane?
- Quali sono alcune delle maschere italiane più conosciute e le loro caratteristiche?
- In quali occasioni le maschere italiane sono sopravvissute dopo il loro declino nei teatri?
Il Teatro dell'Arte è emerso in Italia verso la fine del XVI secolo, caratterizzato da attori specializzati in personaggi ricorrenti con maschere distintive, simile all'antico teatro dell'atellana latina.
Il Teatro dell'Arte ha avuto un grande impatto in Europa, specialmente a Parigi, dove gli attori italiani erano molto apprezzati e ispiravano scrittori come Lope de Vega, Molière e Shakespeare.
Il declino delle maschere italiane è stato principalmente causato dalla riforma teatrale di Carlo Goldoni, che ha ridotto il loro ruolo a figure di contorno, eliminando elementi volgari e grotteschi.
Tra le maschere italiane più note ci sono Arlecchino, Pulcinella, Brighella, Colombina, Dottor Balanzone e Pantalone, ognuna con tratti distintivi come l'astuzia, la bonarietà, l'ingenuità, la vanità, la sapienza presunta e l'avarizia.
Dopo il declino nei teatri, le maschere italiane sono sopravvissute principalmente nelle feste e durante il Carnevale, con celebrazioni famose a Venezia nel XVIII secolo e nei carnevali di Parigi, Milano, Torino e Roma nel XIX secolo.