Concetti Chiave
- Vittorio Alfieri nacque nel 1749 ad Asti in una famiglia nobile, potendo dedicarsi alla letteratura grazie all'indipendenza economica.
- Fin dall'infanzia mostrò tendenze alla malinconia e solitudine, frequentando l'Accademia Reale di Torino, che in seguito criticò.
- Viaggiò in Europa e Italia per cinque anni, spinto da inquietudine interiore, e fu influenzato dall'Illuminismo ma con motivazioni personali.
- Condannò inizialmente gli assolutismi monarchici, apprezzando Francia e Inghilterra per la tutela dei diritti dei cittadini.
- Nel 1775 iniziò la sua svolta letteraria, studiando l'italiano e i classici, con la Rivoluzione francese che lo sconvolse nel tempo.
Infanzia e Formazione di Alfieri
Vittorio Alfieri nasce nel gennaio del 1749 ad Asti in una nobile e benestante famiglia con ampi possedimenti terrieri. Nel panorama intellettuale rappresenta la classica figura del nobiluomo che grazie alle ricche rendite assicurate dalle nobili origini può dedicarsi completamente all’esercizio letterario. L’indipendenza economica costituirà motivo di vanto per tutta la vita di Alfieri, essendo completamente slegato come altri scrittori a lui contemporanei, dall’essere mantenuto da un signore o un sovrano.
Fin da piccolissimo mostrò una preoccupante tendenza alla malinconia, alla depressione e alla solitudine, unita a saltuari scatti d’ira. Come molti altri nobili piemontesi del tempo, frequentò l’Accademia Reale di Torino, dalla forte impronta militaresca, cosa che lui successivamente condannò fortemente.Viaggi e Inquietudine Interiore
Seguendo una tradizione comune, terminati gli studi compì una serie di viaggi in Europa e Italia, per circa 5 anni. Questo desiderio di viaggiare è uno dei fattori che fanno considerare Alfieri in parte appartenente al periodo illuminista, con il desiderio cosmopolita e la volontà di conoscere culture diverse. Tuttavia è necessario sottolineare una grande differenza: il girovagare di Alfieri era dettato dalla sua profonda inquietudine interiore e dalla sensazione di costante vuoto e mancanza che lo affliggeva.
Condanna degli Assolutismi
Quella che Alfieri esplora è l’Europa ancora legata agli assolutismi monarchici, che Alfieri inizialmente condanna aspramente. Gli unici esempi positivi sono Francia e Inghilterra, dove vengono maggiormente tutelati i diritti dei cittadini. La svolta letteraria avviene nel 1775, quando un’opera teatrale da lui scritta e a lungo tempo accantonata, viene messa in scena e riscuote un grande successo. Alfieri decide quindi di dedicarsi allo studio della lingua italiana e dei classici latini. Grande sconvolgimento provocherà in lui la Rivoluzione francese; inizialmente esaltata, i modi violenti successivamente lo disgusteranno. Muore a Firenze nell’ottobre del 1803.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e la formazione di Vittorio Alfieri?
- Cosa caratterizza i viaggi di Alfieri e come si collegano alla sua inquietudine interiore?
- Qual è la posizione di Alfieri sugli assolutismi monarchici e come si evolve nel tempo?
Vittorio Alfieri nacque nel 1749 ad Asti in una famiglia nobile e benestante. Frequentò l'Accademia Reale di Torino, che successivamente condannò per la sua impronta militaresca.
I viaggi di Alfieri in Europa e Italia, durati circa 5 anni, erano motivati dalla sua profonda inquietudine interiore e dalla sensazione di vuoto, piuttosto che dal semplice desiderio di conoscere nuove culture.
Alfieri condannava aspramente gli assolutismi monarchici, apprezzando solo Francia e Inghilterra per la tutela dei diritti dei cittadini. La Rivoluzione francese inizialmente lo esaltò, ma i suoi metodi violenti lo disgustarono successivamente.