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Concetti Chiave

  • Vittorio Alfieri nacque ad Asti nel 1749 in una famiglia di ricchi latifondisti, permettendogli un'educazione di qualità e un'autonomia intellettuale senza il bisogno di mecenati.
  • Il suo grand tour in Italia e Europa fu fonte di ispirazione per le sue opere e contribuì alla sua critica verso l'aristocrazia e la tirannide monarchica.
  • Alfieri sviluppò un crescente disprezzo per la nobiltà e la monarchia, preferendo la natura incontaminata e trovando rifugio nella letteratura tragica.
  • Considerato un preromantico, Alfieri esplorò temi di desiderio inappagato e trovò soddisfazione intellettuale durante la convivenza con Louise Stolberg a Firenze.
  • Visse gli ultimi anni tra Firenze e Parigi, disilluso dalla Rivoluzione Francese, e scrisse il "Misogallo" esprimendo il suo odio per i francesi; morì nel 1803.

Indice

  1. Infanzia e Istruzione di Alfieri
  2. Il Grand Tour e le sue influenze
  3. Riflessioni sulla società e la nobiltà
  4. Il Romanticismo e la letteratura
  5. Relazioni personali e vita a Firenze
  6. Rivoluzione Francese e ultimi anni

Infanzia e Istruzione di Alfieri

Vittorio Alfieri nacque ad Asti nel 1749 in una famiglia di ricchi latifondisti, il che gli consentì di accedere ad una buona istruzione.

Vittorio Alfieri fu un caso anomalo per l'epoca perchè in quanto ricco di famiglia non dovette appoggiarsi ad alcun mecenate per sopravvivere ma potè mantenersi in autonomia facendo letteratura per puro piacere, sviluppando quindi un'autonomia intellettuale senza ricorre a dediche o a brani imposti dai mecenati.

Il Grand Tour e le sue influenze

Vittorio Alfieri nella sua gioventù intraprese un grand tour, compiendo numerosi viaggi in giro per tutta l'Italia e l'Europa.

Il grand tour nacque per obbiettivi culturali ben precisi quali conoscere le diversità di ogni paese, ma i nobili che lo intraprendevano adottavano dei comportamenti ignobili e fecero sorgere diversi aspetti negativi, evidenziati anche da Parini nella sua opera "Il giorno".

Tutta via nessuno ci dice che anche Alfieri si uniformò a questa moda, al contrario trasse molta ispirazione dal suo grand tour per le sue future opere.

Vittorio Alfieri infatti ebbe sempre una grande voglia di viaggiare, scoprire e conoscere tutto, esplorando qualsiasi cosa ma senza neanche sapere il perchè di questo desiderio, ciò gli causò parecchia ansia, noia e malinconia... sensazioni che potremo cogliere meglio nelle sue opere.

Riflessioni sulla società e la nobiltà

Vittorio Alfieri al ritorno dal suo grand tour divenne gradualmente ostile al mondo dei nobili e dell'aristocrazia al quale lui stesso appartiene, questo pensiero lo apprese durante il grand tour visitando numeroso paesi che man man divennero democratici; lui infatti preferiva osservare ed esplorare maggiormente paesaggi naturali, faunistici e incontaminati come le foreste dove può ritrovare se stesso.

Dal grand tour apprese ciò che non gli piaceva della società, ovvero la tirannide monarchica, cioè quelle forme di governo dove vige una monarchia assoluta.

Il Romanticismo e la letteratura

Vittorio Alfieri fu inoltre precursore del romanticismo, quindi definito preromantico in quanto trattò molto il tema del desiderio inappagato senza oggetto.

Nel 1772 Vittorio Alfieri tornò a Torino, dove visse come un nobile e questo lo indispose molto; inoltre neanche l'amore lo soddisfò per via della sua frequentazione combinata con Gabriella Turinetti.

Alfieri individuò come unica via di fuga dal suo tormento la letteratura e conobbe gli intellettuali francesi diventando ancora di più antitirannico.

Nel 1775 riconobbe la letteratura com unica via per sublimare i tormenti e le frustrazioni, diventando un poeta tragico, ovvero che compone tragedie.

Alfieri si formò poi su ciò che gli mancava dalla formazione infantile come la letteratura italiana, latina e greca.

Relazioni personali e vita a Firenze

Dal 1776 al 1780 convisse a Firenze con Louise Stolberg, con cui ebbe una relazione che lo soddisfò. Alfieri rinunciò poi ai suoi beni donandoli alla sorella e si accontentò di un vitalizio, poichè il suo ruolo da nobile era troppo pesante.

Rivoluzione Francese e ultimi anni

Andò poi a Parigi con Louise, eccitato dallo scoppiò della rivoluzione francese, scappò poi dalla Francia nel 1792 per tornare a Firenze. Iniziò ad odiare i francesi per via delle campagne napoleoniche e scrisse il "Misogallo", dove espone il suo odio per i Galli ovvero i francesi.

Vittorio Alfieri morì poi nel 1803.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le influenze principali del Grand Tour sulla vita di Vittorio Alfieri?
  2. Il Grand Tour influenzò profondamente Alfieri, ispirandolo per le sue future opere e facendogli sviluppare un'avversione per la nobiltà e la tirannide monarchica, preferendo paesaggi naturali e democratici.

  3. Come si manifestò l'autonomia intellettuale di Vittorio Alfieri?
  4. Alfieri, grazie alla sua ricchezza familiare, poté dedicarsi alla letteratura per puro piacere, senza dipendere da mecenati, sviluppando così un'autonomia intellettuale unica per l'epoca.

  5. In che modo Vittorio Alfieri contribuì al Romanticismo?
  6. Alfieri fu un precursore del Romanticismo, trattando temi come il desiderio inappagato e trovando nella letteratura una via di fuga dai suoi tormenti, diventando un poeta tragico.

  7. Quali furono le relazioni personali significative di Alfieri e come influirono sulla sua vita?
  8. Alfieri ebbe una relazione soddisfacente con Louise Stolberg a Firenze, durante la quale rinunciò ai suoi beni per un vitalizio, trovando un equilibrio lontano dai pesi della nobiltà.

  9. Quali furono le reazioni di Alfieri alla Rivoluzione Francese e alle campagne napoleoniche?
  10. Alfieri inizialmente fu eccitato dalla Rivoluzione Francese, ma successivamente sviluppò un odio per i francesi a causa delle campagne napoleoniche, esprimendo il suo disprezzo nel "Misogallo".

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