Concetti Chiave
- Vittorio Alfieri nacque ad Asti nel 1749 e fu educato da uno zio dopo la morte del padre, frequentando l'accademia militare di Torino.
- Grazie alla sua ricchezza ereditata, viaggiò in Europa incontrando pensatori come Rousseau, e sviluppò un pensiero critico verso vari sistemi sociali.
- Alfieri si dedicò alla scrittura di tragedie, trattati politici e satire, spesso con una critica verso la società e le sue istituzioni.
- Deluso dalla Rivoluzione Francese, tornò a Firenze dove scrisse la sua autobiografia e altre opere, aumentando il suo distacco dalla cultura francese.
- Morì nel 1803, lasciando un'eredità letteraria che comprende tragedie, commedie e opere politiche, riflettendo il suo spirito critico e indipendente.
Indice
Infanzia e Formazione di Alfieri
Vittorio Alfieri nasce ad Asti (in Piemonte) nel 1749 da una delle famiglie nobili più agiate del Piemonte. Quando ebbe un anno, perse il padre e, di conseguenza, fu allevato da un suo zio, che lo educò con un precettore sacerdote. Nel 1758 entrò nell'accademia militare di Torino e rimase lì fino al 1766. Qui Alfieri imparò le scienze e gli esercizi cavallereschi e, nel giro di 9 anni, si laurea in legge. Inoltre, Alfieri aveva già una gran padronanza del francese (grazie ai romanzi letti in questa lingua) e sviluppò un pensiero scettico nella religione.
Viaggi e Incontri Filosofici
Quando ebbe 15 anni, morì lo zio tutore, ed eredita i patrimoni di questo e del padre, diventando ricchissimo, cosa che li permise di compiere diversi viaggi tra il 1766 e il 1772. In quegli anni percorse la maggior parte dell'Europa, conoscende diverse entità filosofiche (Rousseau e Montesqieu per fare alcuni nomi). Nonostante questi incontri, il suo vecchio carattere cosmopolita lascerà un solco profondo nella sua coscienza (il che è dimostrato dall'apprezzamento dello stesso per il modello della società inglese), tuttavia sviluppò anche un atteggiamento critico verso esso con i viaggi in Austria, Prussia e Russia.
Svolta Letteraria e Studi Toscani
Al ritorno in patria, si iscrive alla massoneria e inizia a leggere Plutarco e,negli stessi anni, scrive una tragedia,Cleopatra, allegando ad essa un'autocritica, il che riscosse un certo successo. Da questo momento Alfieri darà una svolta alla propria vita iniziando a scrivere quel genere letterario che nessun italiano aveva ancora fatto.
Dato che era ignorante a riguardo e, nella sua terra, era molto influenzato dal francese, si traferì nel 1776 in Toscana, dove inizia a studiare il latino e il greco. Inoltre, decise di dare tutti i propri beni a sua sorella (per la leggi piemontesi che limitavano la libertà dei proprietari terrieri), in cambio di un vitalizio annuale che gli sarebbe stato sufficente per vivere.
Opere e Rivoluzione Francese
Fatto questo, si dedicò interamente alla scrittura di opere. Scrisse Il Trattato della Tirannide(1777), il Del Principe e delle lettere(1778) e scrive 19 Tragedie tra il 1775 e il 1786.
Ultimi Anni e Opere Finali
Nel 1783 compie un altro viaggio per l'Europa. Durante esso, assiste alla Rivoluzione Francese e la esalta scrivendo Parigi Sbastigliata, una ode, ma, deluso dalle conseguenze degli avvenimenti accaduti, torna a Firenze. Nel 1790 inizia a scrivere la sua autobiografia e, nel menrte, scriverà anche Le Rime. Nella sua vecchiaia, si chiude sempre di più nell'odio contro i Francesi (incentivato dalle occupatzioni napoleoniche del 1799 e del 1800).
Le sue ultime opere saranno 17 Satire scritte tra il 1789 e il 1797,le Commedie(1800-1802) e il Misogallo.
Vittorio Alfieri lascerà la vita in solitudine nel 1803.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi anni di vita e formazione di Vittorio Alfieri?
- Come influenzarono i viaggi e gli incontri filosofici la vita di Alfieri?
- Qual è stata la svolta letteraria di Alfieri e come si è preparato per essa?
- Quali furono le opere principali di Alfieri durante e dopo la Rivoluzione Francese?
Vittorio Alfieri nacque ad Asti nel 1749 in una famiglia nobile. Dopo la morte del padre, fu allevato da uno zio e studiò all'accademia militare di Torino, dove si laureò in legge e sviluppò un pensiero scettico nella religione.
I viaggi tra il 1766 e il 1772 permisero ad Alfieri di incontrare figure filosofiche come Rousseau e Montesquieu. Questi incontri e le esperienze cosmopolite influenzarono il suo pensiero, portandolo ad apprezzare e criticare vari modelli sociali.
Alfieri iniziò a scrivere tragedie, come "Cleopatra", e si trasferì in Toscana nel 1776 per studiare latino e greco, rinunciando ai suoi beni per un vitalizio che gli permettesse di dedicarsi alla scrittura.
Durante la Rivoluzione Francese, Alfieri scrisse "Parigi Sbastigliata". Deluso dagli eventi, tornò a Firenze e scrisse la sua autobiografia, "Le Rime", 17 Satire, Commedie e il "Misogallo" prima di morire nel 1803.