
Niente top o canottiere, in sostanza, ma anche gonne e pantaloni corti. La misura, che si rivolge anche al personale ATA, è arrivata in seguito alle numerose segnalazioni del personale docente.
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Bufera sul dress code, ADUC: “Imporre la divisa a tutti”
”Si evidenzia a titolo esemplificativo che non risulta consono all'ambiente scolastico l'utilizzo di canotte, top, pantaloncini corti, gonne corte e simili. Si comprende l'esigenza di un abbigliamento pratico e fresco, ma si consiglia di preferire capi in tessuti naturali come cotone e lino”, in sintesi, il caldo eccessivo non sarebbe una motivazione valida per infrangere il decoro scolastico. Le regole valgono però per tutti, così la circolare è estesa anche al personale scolastico: ”Evidentemente l'invito ad un abbigliamento consono riguarda anche il personale sia per il vestiario che per le calzature”.Sulla vicenda è intervenuta anche l'ADUC, (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori), dando il proprio parere. Nella nota diffusa dall'associazione si legge che il decoro è ”concetto molto individuale o dettato da modi e costumi diffusi che non è detto siano accettati da tutti”. Il concetto è chiaro: ognuno è libero di potersi esprimere. Ecco perché secondo l'ADUC, misure del genere sono inutili e controproducenti: ”La libertà diventa una chimera, perché invece viene imposta a morale e gusto di chi dirige la specifica scuola. Il metodo per non intrecciarsi in queste diatribe c'è ed è semplice: la divisa. O ognuno si veste come crede, e tutti zitti, o si impone la divisa a tutti” conclude il comunicato.