4' di lettura 4' di lettura
intervista Valditara a La RepubblicaNon ha intenzione di perdere tempo il neo Ministro dell'Istruzione Valditara. In un'intervista a “La Repubblica” il numero uno di Viale Trastevere ha annunciato il suo piano d'azione per quanto riguarda la scuola.

fonte foto: via Il Corriere della Sera

L'iniziativa del ministro poggia su due pilastri: la riforma degli istituti tecnici e professionali e un nuovo piano di orientamento per le famiglie, oltre che l'introduzione di un insegnante tutor per seguire da vicino gli studenti in difficoltà. Vediamo cosa ha detto il Ministro Valditara al quotidiano e quali saranno le sue prossime mosse.

Riforma tecnici e professionali, orientamento e insegnante tutor: le mosse del Ministro Valditara

”L’istruzione tecnica e professionale deve offrire profili che corrispondano sempre più alle propensioni dei ragazzi e alle richieste delle imprese. Qui la sinistra non ha mai avuto la lucidità nel prendere atto che non siamo tutti uguali. I bravi professori formati adeguatamente sanno fare in modo che il ragazzo sia valorizzato quando non ha la capacità di un ragionamento astratto, ma una grande intelligenza concreta” ha premesso Valditara. Gli istituti tecnici e professionali non devono essere – come ha ribadito il ministro - ”brutte copie del liceo”. ” Penso a una filiera che colleghi formazione tecnico professionale e gli Its, un canale che l’Europa ci chiede di costruire, parificato al sistema universitario” ha aggiunto Valditara.

Il piano sull’orientamento mirerà invece ad aiutare le famiglie a fare luce sul futuro formativo dei propri figli: ”I genitori devono sapere che chi va al liceo e poi non finisce l’università avrà potenzialità occupazionali e retributive inferiori a chi esce da un tecnico e professionale. E poi insisterò sulla formazione dei docenti all’orientamento affinché diventino consiglieri delle famiglie”. Alla fine però l'obiettivo è uno solo: ”Tocca loro tirar fuori il meglio da ogni studente. Fissate le competenze minime, la loro realizzazione nella vita dipende dalla valorizzazione dei loro talenti. Che si può perseguire con una didattica personalizzata”. E qui entra in gioco la figura del docente tutor, cioè colui che dovrà ”seguire più da vicino i ragazzi in difficoltà. E valorizzare chi è molto bravo e sta stretto nel programma”. Una sorta di insegnante di ripetizioni 2.0, ma pagato dallo Stato: ”Anche al di fuori dell’orario di lezione durante l’anno e nei periodi di sospensione delle lezioni. Adesso sono le famiglie più abbienti a pagare le lezioni private o corsi aggiuntivi. È compito dello Stato farlo” conclude il ministro.