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studente si ubriaca in classe

Venerdì scorso, 4 novembre, è successo un fatto insolito e, da un certo punto di vista, preoccupante. Siamo all’istituto Martini di Mezzolombardo. Uno studente del primo anno si è sentito male durante l’ultima ora della giornata scolastica. Nulla di grave: nausea e malessere generale, i sintomi.

In ogni caso, nel pieno rispetto della prassi, subito è stata chiamata un’ambulanza per i dovuti accertamenti. A quanto sembra, dopo una prima presa in esame della vicenda, il giovane di appena quattordici anni avrebbe assunto alcolici in classe.

Passaparola e voci di corridoio

Non è successo nulla di grave, il ragazzo se l’è cavata con qualche giramento di testa, lo stomaco in subbuglio e, forse, una tirata per le orecchie. “Una situazione preoccupante, ma non di emergenza”, afferma la preside dell’istituto, che opta però per la discrezione, tralasciando i particolari del caso. Aggiunge: “l'ambulanza è stata chiamata dalla scuola come prassi quando uno studente presenta sintomi precisi, come malessere e nausea”.

La preside non rilascia altre dichiarazioni. La sua linea sembra proprio quella del riserbo e della moderazione. Non cerca di sminuire quanto accaduto, ma evita anche allarmismi e pettegolezzi. E allora come si è venuti a conoscenza dei fatti?

Sono stati il passaparola degli studenti tra i corridoi dell’istituto e le voci diffuse tramite i social a gettare un po’ di luce sugli avvenimenti di venerdì. A quanto pare, il ragazzo avrebbe assunto alcolici durante la giornata scolastica.

All’inizio delle lezioni nulla sembrava fuori posto. Lo studente non manifestava nessun sintomo di alterazione dovuto all’alcol. Se così non fosse stato, i docenti si sarebbe probabilmente accorti della situazione e avrebbero preso provvedimenti immediati informando la preside e i genitori. Secondo quanto dicono i suoi compagni di scuola, il giovane avrebbe bevuto in classe, magari durante le pause tra una lezione e l’altra, o forse addirittura in presenza dei professori. Si parla di un superalcolico, senza specificare quale. Una bottiglietta o una borraccia per berlo di nascosto, passando inosservato agli occhi degli insegnanti. Arrivato all’ultima ora, il quattordicenne si sarebbe sentito male, accusando gli effetti alcolici della bevanda.

Naturalmente queste sono informazioni non pienamente verificabili, ma comunque il fatto sussiste. Il ragazzo si è sentito male con sintomi facilmente associabili all’assunzione di alcolici, un’ambulanza è arrivata sotto scuola e lo ha condotto all’ospedale per accertarsi delle sue condizioni. Quasi tutto fa pensare che non si tratti di voci infondate.

Assunzione di alcol tra i giovani

Ma a cosa può essere dovuta una condotta del genere? Una scommessa finita male? O una semplice bravata portata un po’ troppo oltre il limite? Era la prima volta o si tratta di una circostanza già avvenuta in passato? In ogni caso, qualsiasi sia la risposta a queste domande, rimane la gravità di quanto accaduto.

Il caso fa discutere, non tanto per le conseguenze (che come abbiamo detto sono state lievi), quanto per il comportamento del ragazzo. L’assunzione di alcol da parte dei giovanissimi è di sicuro un problema importante, che va affrontato con le dovute misure. Non va dimenticato che può nuocere gravemente alla salute, specie se a bere è un quattordicenne. Stando a quanto riportato dalla Fondazione Veronesi, infatti, “ha effetti tossici su organi e apparati, in particolare negli adolescenti, che non hanno ancora prodotto gli enzimi con cui viene metabolizzato”. Inoltre, può avere conseguenze negative anche sullo sviluppo cerebrale. Non a caso, il ministero della Salute, pienamente in linea con quanto appena detto, raccomanda di non bere alcolici fino a 18 anni.

A volte è necessario imparare qualcosa anche dagli eventi più negativi. L’episodio di venerdì scorso può allora fornire degli interessanti spunti di riflessione. È fondamentale che le scuole si assumano il compito di sensibilizzare i propri alunni su temi delicati come questi. Quale luogo migliore per farlo? L’alcol non va demonizzato in assoluto, ma è importante fornire gli strumenti conoscitivi che permettano ai ragazzi di adottare una condotta adeguata a seconda delle situazioni. L’informazione è quasi sempre la migliore strada da percorrere.

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