
Infatti in tutto l'istituto non sono presenti né rampe né pedane per facilitare l'ingresso e l'uscita dei ragazzi disabili. La situazione è diventata insostenibile per Alessandro, nome di fantasia di un ragazzo sulla sedia a rotelle che frequenta il ginnasio e che tutte le mattine deve essere portato in braccio in classe dal padre.
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Il liceo Visconti non è accessibile per i disabili
Il papà dello studente, ancor prima di iscrivere il figlio, e quindi con svariati mesi di anticipo sull'inizio dell'anno scolastico, aveva chiesto una soluzione alla scuola. La sua richiesta è però rimasta inascoltata a due mesi dall'inizio delle lezioni, nonostante la dirigenza scolastica si sia dimostrata collaborativa.Per lanciare un messaggio, i compagni di scuola del ragazzo si sono quindi organizzati per manifestare il proprio dissenso e denunciare la situazione critica in cui versa la scuola sotto il punto di vista dell'accessibilità e dell'accoglienza di tutti gli studenti: “Questa scuola non è inclusiva – ha spiegato all'agenzia Dire una studentessa dell’ultimo anno del Visconti - non si può non consentire l’accesso all’istituto a un ragazzo disabile. Ci devono essere delle soluzioni”.
La studentessa ha quindi raccontato che come primo segnale gli studenti avevano provato a chiedere alla preside provvedimenti concreti, come l'introduzione di una o più rampe per permettere a tutti l'ingresso e l'uscita dall'istituto. Ma la dirigente scolastica ha dovuto rispondere loro che la competenza sull’edificio non spetta alla scuola. “Così abbiamo deciso di manifestare sotto la Città Metropolitana e siamo stati ricevuti dal capo di gabinetto. Ci è stato detto che entro la fine dell’anno solare, qualcosa cambierà - continua la studentessa - ma non ci è stato detto nulla di più. è stato ribadito che comunque si tratta di un edificio storico, che non può essere toccato, ma secondo noi il diritto allo studio va sempre garantito”.
Sembrerebbe quindi un problema dovuto prevalentemente al lato "estetico" dell'edificio, che essendo classificato come storico, non può essere alterato. Ma i compagni di scuola e il papà dello studente in difficoltà pretendono risposte e soluzioni concrete al loro problema.
Gli studenti hanno quindi approfittato dell'occasione per sottolineare anche gli altri punti critici legati all’edilizia, come la carenza di bagni, solo tre su un piano con circa 15 aule, e i pochi spazi disponibili: “A causa della mancanza di aule, facciamo lezione anche in palestra o nell’aula professori. La lezione di educazione fisica la facciamo alle terme di Caracalla, ma non tutte le sezioni - conclude l’alunna del Visconti - I meno fortunati, fanno lezione nel colonnato della scuola”.
Dunque le criticità sembrano essere tante, ma ancora non sono state proposte risuluzioni definitive dal capo di gabinetto di Roma Capitale.