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malori classe caldo preside anticipa uscitaAule ristrette, colme di studentesse e studenti stipati in pochi metri quadri per fare lezione. Sono le famigerate 'classi pollaio', un problema che da anni affligge la scuola e che ancora oggi non sembra trovare soluzione.

Con buona pace degli alunni, costretti a seguire le lezioni in aule tra le 20 e le 30 persone. In questi giorni, però, con la lunga coda dell'estate che sembra non dare tregua c'è chi accusa questa condizione. In un istituto tecnico tecnologico di Bari, infatti, la preside è stata costretta ad anticipare l'uscita da scuola a causa dei malori accusati dagli studenti per via del troppo caldo. La dirigente, intervistata da 'la Repubblica', ha spiegato la situazione.

Orario di uscita anticipato, i dubbi della preside sulla scuola d'estate

Accertata la condizione degli studenti, la preside non ha avuto altra scelta se non quella di anticipare il termine delle lezioni, fissando l'uscita anche nei prossimi giorni alle 12:30: ”La situazione era pesante già da ieri, 19 settembre. Sono garante della sicurezza dei miei studenti e non potevo fare altrimenti” spiega la preside. Perché se qualcuno fosse svenuto, battendo la testa, ”la responsabilità sarebbe stata della scuola che non aveva fatto nulla per impedirlo. Non è una questione da prendere alla leggera, vogliamo affrontare la situazione nel miglior modo possibile” precisa la dirigente scolastica.

L'istituto, infatti, costruito su quattro piani ospita un numero considerevole di studenti, 1.900, più 250 docenti e una cinquantina tra collaboratori e personale amministrativo: ”Abbiamo stanze di quattro metri per cinque dove ci sono dalle 20 alle 29 persone, senza aria condizionata e con quasi tutte le aule esposte al sole a mezzogiorno”. Non mancano le perplessità da parte della preside che sottolinea come di estate la situazione sia difficilmente gestibile, anche e soprattutto in relazione alla proposta di tenere le scuole aperte nella stagione estiva: “Mentre d’inverno abbiamo i termosifoni, e se non dovessero funzionare si possono indossare i cappotti, in estate non c’è alcuna chance. I fondi del Pnrr non possono essere destinati all’acquisto di condizionatori e poi andremmo a sovraccaricare la linea elettrica, sono questioni che spettano ai proprietari dell’immobile che è la Città metropolitana. Ci dicono di tenere aperte le scuole tutta l’estate, ma ci devono dare gli strumenti per farlo”. Per i ragazzi non è stato necessario l'intervento del 118 ma la questione continua a tenere banco.

Data pubblicazione 21 Settembre 2023, Ore 10:11 Data aggiornamento 21 Settembre 2023, Ore 10:19
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