
Sei maggiorenni hanno pestato tre studenti di terza superiore: in due sono finiti all’ospedale.
Davanti al fattaccio, avvenuto il 14 marzo, la decisione è presa: lezioni a distanza fino a venerdì."Ho deciso di mettere tutta la classe in Dad (Didattica a distanza) fino a venerdì per proteggere i miei ragazzi. Dopo il pestaggio lunedì non ho avuto dubbi. I docenti saranno a scuola, i ragazzi seguiranno le lezioni da casa. Lo faccio anche per stemperare gli animi. Oggi (ieri, ndr) alcuni genitori hanno preferito non mandare i figli in classe... ". Così ha commentato la dirigente scolastica a Quotidiano Nazionale.
Tutti in Dad dopo il pestaggio fuori scuola, gli psicologi intervengono
"La Dad è una sconfitta per tutti, serve lo psicologo a scuola". A dirlo è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.“Da tempo ripetiamo che c’è bisogno del supporto psicologico a scuola perché non accadano questi fatti, e quando si verificano ci deve essere la presenza dello psicologo in classe per aiutare i ragazzi ad elaborare e a confrontarsi. I fatti di violenza e di aggressione fanno male al singolo come a tutta la classe e diventano situazioni difficili da gestire per un dirigente scolastico - spiega la presidente Gulino - La tutela e la protezione sono importanti, ma è anche importante creare le condizioni affinché queste situazioni non si ripresentino. La Dad, utilizzata nel periodo pandemico, non può diventare una scelta per risolvere certe emergenze della scuola. Le emergenze vanno risolte in classe con gli studenti, gli insegnanti, confrontandosi con lo psicologo per aiutare a capire cosa si cela dietro a determinati episodi di rabbia, cosa bisogna fare per dare valore ai propri comportamenti ed al rispetto dell’altro”.
“Quella della preside dell’alberghiero Buontalenti è stata un scelta sofferta perché, comunque, a rimetterci è la scuola - sottolinea Gulino - A breve come Ordine degli Psicologi incontreremo l’Ufficio scolastico regionale per parlare di varie questioni che riguardano la scuola. La Dad diventa, ancora una volta, una situazione di emergenza ma a scuola non ci dovrebbero essere situazioni di emergenza. La strada auspicabile da seguire sarebbe quella di mettere uno psicologo a disposizione dei processi relazioni e formativi”.