
Mancano sempre meno settimane all’inizio del nuovo anno scolastico, il terzo che risentirà degli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19, e gli studenti si stanno godendo gli ultimi giorni di relax offerti dalla calda stagione prima di ritornare tra i banchi di scuola. E se la prima campanella del primo giorno non suonasse più a settembre? Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria della Libera Università Ludes di Malta, ha avanzato la proposta di “far slittare di 20 giorni il ritorno tra i banchi” al fine di far ripartire le lezioni frontali con altri 10 milioni di italiani protetti se si tornasse al ritmo di 500mila somministrazioni giornaliere.
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Ritorno a scuola: ritardare la partenza per avere più sicurezza
Dopo due anni quasi interamente in didattica a distanza e lezioni frontali con classi dimezzate, il nuovo anno scolastico potrebbe inaugurare a tutti gli effetti la ripartenza in presenza del mondo della scuola. Sebbene il protocollo d’intesa firmato dal ministero dell’Istruzione e dalle organizzazioni sindacali per l’avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico, Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria della Libera Università Ludes di Malta, ha portato avanti la proposta di ritardare di 20 giorni l’inizio delle lezioni per garantire a studenti e docenti “un meteo più clemente” ma soprattutto “il 10% di vaccinati in più”. Ai giornalisti di Adnkronos ha infatti spiegato che ritardando la ripartenza si avrebbe “un netto aumento della copertura vaccinale con un abbassamento del rischio di contagio sia a scuola sia nella fase dei trasporti quando si mettono in movimento - fra alunni, genitori o altri parenti, docenti e personale scolastico - circa 20 milioni di persone al mattino e altri 20 milioni all'uscita”