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Ritorno a scuola compagno di banco

Ormai le vacanze estive sono agli sgoccioli per tutti gli studenti che a breve dovranno varcare nuovamente le soglie delle loro scuole. Tuttavia sono ancora in molti, tra studenti, genitori e prof ad avere dubbi su questo rientro tra i banchi: cosa ci dovremo aspettare a settembre? Ebbene, la scuola dovrebbe riaprire con una presenza di studenti di elementari, medie e superiori al 100%. Ma come sarà possibile tutto ciò rispettando le misure di sicurezza? Scopriamolo insieme!

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La mascherina sarà sì obbligatoria durante le lezioni, ma la grande novità dell’anno scolastico 2021/2022, il secondo anno che si aprirà in tempo di Covid, è che la distanza di sicurezza di un metro tra gli studenti sarà adottata dove possibile. Vale a dire che, “laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare in locali chiusi mascherine di tipo chirurgico", ma le lezioni rimarranno in presenza. Quest’anno, quindi, si è deciso di dare priorità all’insegnamento in presenza al 100%, archiviando per quanto possibile, quindi, il periodo della Dad. “Lo scorso anno entravamo massimo in 12 in aula, quest’anno saremo tutti e 20 — racconta a Repubblica Margherita, studentessa romana di Scienze umane — Risedermi accanto alla mia amica Irene renderà la scuola più affrontabile, più umana, meno alienante; una scuola che non insegna solo le nozioni ma pure la relazione con gli altri”. Anche se non sono poche le perplessità che in queste settimane di preparazione affliggono professori e presidi che si stanno organizzando al meglio per riaccogliere i ragazzi.

Il rebus dei banchi nelle classi tra le rotelle e i tradizionali

Il dato positivo è che i ragazzi torneranno in classe a socializzare come prima, anche se con la mascherina. Ma è l’unico. Li dovremo stringere”, annuncia a Repubblica Maurizio Franzò, preside del Curcio di Ispica, in provincia di Ragusa, un istituto dove il 70% delle aule non è adatto a un rientro di tutti gli studenti con il distanziamento. Infatti è la sistemazione delle aule a formare la più grande incognita del rientro, come spiega a Repubblica anche Giovanna Piacente, preside del tecnico Giulio Cesare di Bari: “Noi abbiamo già calcolato la capienza massima e abbiamo classi che superano il limite, non sappiamo ancora come affrontare il problema. Speriamo in un organico aggiuntivo”. Al liceo Newton di Roma la dirigente, Cristina Costarelli, ha ritirato fuori dallo scantinato i banchi biposto: “Per fortuna non li avevamo buttati. Ora stiamo facendo i calcoli sugli spazi e dovremo trovare soluzioni miste tra banchi vecchi e nuovi. Ma sì, potranno tornare i compagni di banco”. Tuttavia la questione non sembra di facile soluzione, come spiega il leader calabrese dell’associazione presidi, Giuseppe Gelardi, che auspica: “con i vaccini si creino delle aule-bolla Covid free. Il problema maggiore dei banchi condivisi sarà per i fragili: isolarsi sarebbe ingiusto, ma bisogna stare attenti alla salute”.
Data pubblicazione 23 Agosto 2021, Ore 14:41
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