
Tuttavia, a seguito dell’articolo del quotidiano 'La Stampa' che riportava un virgolettato in cui Fazzolari discuteva di questa iniziativa, lo stesso sottosegretario ha tenuto a smentire tali dichiarazioni, e in risposta ha ottenuto anche l’intervento del direttore de 'La Stampa', Massimo Giannini. Ma procendiamo con ordine.
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Il caso Fazzolari: tra dichiarazioni e smentite sulla proposta del tiro a segno insegnato a scuola
Poche ore fa è stato pubblicato un articolo sul quotidiano 'La Stampa' nel quale veniva riportata la proposta che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari avrebbe fatto al generale Franco Federici a margine di un incontro tra il premier italiano e il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali.Infatti, secondo 'La Stampa', Fazzolari si sarebbe avvicinato a Federici e gli avrebbe sussurrato di voler aprire un tavolo per discutere del tiro a segno nelle scuole e di come ci siano moltissimi giovani appassionati e bravi che praticano già questo sport nel tempo libero: “Dobbiamo fare un tavolo per un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole. C’è tutta una rete di associazioni che si possono coinvolgere e mettere in contatto con il mondo delle scuole. Ci sono ragazzi molto appassionati e bravi che lo fanno nel tempo libero. Manca una struttura e un riconoscimento ufficiale. È un’attività che io penso meriti la stessa dignità degli altri sport”.
Ma, dopo che l’articolo è stato pubblicato, Fazzolari si è affrettato a manifestare il suo disappunto, definendo il virgolettato come ridicolo e infondato e accusando il giornalista di aver frainteso le sue intenzioni. Infatti lo stesso sottosegretario, come riporta ancora il quotidiano 'La Stampa', esplicita che la conversazione tra lui e Federici verteva su tutt’altro, tra cui: “La necessità di fornire maggiori risorse per l’addestramento di Forze Armate e Forze di Polizia e oltre a ciò l’ipotesi di prevedere un canale privilegiato di assunzione in questi Corpi dello Stato per gli atleti di discipline sportive reputate attinenti, anche se non olimpiche, quali paracadutismo, alpinismo e discipline di tiro. Due misure alle quali lavoreremo al più presto”.
Questa presa di posizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha spinto Massimo Giannini a intervenire in merito per chiarire la posizione del quotidiano da lui presieduto, su cui sono comparse le prime dichiarazioni: “Con temerario sprezzo del ridicolo, il sottosegretario Fazzolari ‘spara’ letteralmente la palla in tribuna, per smentire ciò che non è smentibile, cioè la sua idea di portare nelle scuole corsi di tiro a segno con le armi. - Ha iniziato a replicare il direttore della testata, sostenendo che le dichiarazioni da loro riportate sono inattaccabili - L’articolo del nostro Ilario Lombardo, che confermiamo parola per parola, è inattaccabile e di fonte sicura al cento per cento. Viceversa, la illogicità della "smentita” del sottosegretario è nelle cose: cita le forze armate, che si esercitano da sempre nei poligoni, e poi l’alpinismo e il paracadutismo, che con carabine e pistole non c’entrano nulla. Quella che c’entra, con ogni evidenza, è invece la nota e antica passione di Fazzolari per le armi. Così forte, da volerla insegnare anche agli studenti in classe, tra le pedagogiche “umiliazioni” auspicate dal ministro dell’Istruzione e le salvifiche lezioni sul “Dante di destra” volute dal ministro della Cultura” ”, conclude Giannini.
Attualmente non c'è stata un'ulteriore replica da parte di Fazzolari, né altre dichiarazioni in merito, ma aggiorneremo l'articolo con le informazioni che ptorebbero arrivare nelle prossime ore.