
Il Veneto si conferma la regione dei maturandi "ribelli". Siamo, infatti, già al terzo caso in pochi giorni in cui uno studente si rifiuta di sostenere il colloquio d'esame, tassello finale prima del conseguimento del diploma. Questa volta siamo a Treviso, dove un alunno di diciotto anni del liceo Classico Canova, ha deciso di non sedersi per confrontarsi con la commissione.
Una sceltaì, la sua, pare motivata dal fatto che, avendo già raggiunto il punteggio minimo con le due prove scritte, nello specifico italiano e latino, e i crediti accumulati nell’ultimo triennio, il diploma fosse ormai assicurato.
In questo modo, però, si è precluso la possibilità di aggiungere i 20 punti massimi che l'orale avrebbe potuto offrirgli, ottenendo un voto finale di poco più di 60/100.
Ciò che rende questa vicenda particolarmente interessante, però, non è tanto il punteggio, quanto il gesto di protesta che lo ha accompagnato.
Non più un caso isolato
Quello di Treviso, come detto, non è un episodio isolato, ma si inserisce in un contesto regionale che vede la protesta dell'orale "muto" sempre più diffusa.
Lo studente del Canova si aggiunge, infatti, ai casi del liceo scientifico Fermi di Padova e di un liceo scientifico di Belluno. In quest'ultimo caso in particolare, la ragazza coinvolta ha apertamente dichiarato di averlo fatto per sfidare “i meccanismi di valutazione scolastici, l'eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente”.
Non dimentichiamo, poi, le tre studentesse del liceo Foscarini di Venezia che l'anno scorso si rifiutarono di rispondere ai profesori, per protestare contro un voto ritenuto troppo basso in greco.
Proteste, queste, che dunque si allarga sempre di più, mettendo in discussione il rapporto tra studenti e sistema scolastico.
Le nuove regole annunciate da Valditara
Il "boicottaggio dell’orale" però, potrebbe avere i giorni contati. Il Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato una stretta decisa per chi, forte del punteggio già accumulato, decide di non affrontare l'ultima prova della Maturità.
La prossima riforma dell'esame prevederà, probabilmente, la bocciatura automatica per chi si rifiuta di sostenere il colloquio. Valditara è stato molto chiaro su questo: “Tra le riforme che stiamo per varare c'è anche una riforma della maturità. Comportamenti di questo tipo non saranno più possibili, se un ragazzo non si presenta all'orale o volontariamente decide di non rispondere alle domande dei docenti, non perché non è preparato, quello può capitare, ma perché vuole non collaborare o vuole boicottare l'esame, dovrà ripetere l'anno”.