
Nelle ultime ore è arrivato il via libera dal Ministero della Salute in merito ai test salivari. Infatti, tramite l'ultima circolare del dicastero è stata aperta la possibilità di usare anche i test salivari, nel momento in cui non sia possibile avere a diposizione tamponi oro-nasofaringei e preferibilmente per "screening ripetuti" per motivi professionali o di altro tipo, sugli anziani o disabili e sui bambini in ambito scolastico.
In questo modo lo screening delle scuole potrebbe essere di molto semplificato, se non durante questi ultimi giorni di scuola, direttamente a partire da settembre prossimo. Ma come arriveranno questi test agli studenti?
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Test salivari per gli studenti: come funzionano
I test, che rintracciano il virus direttamente dalla saliva, sono meno invasivi rispetto ai tamponi e sono più adatti a bambini e ragazzi. Per usarli, è fondamentale che abbiano il riconoscimento e la marchiatura CE. Nel Lazio, già lo scorso ottobre è stato sperimentato il test salivara a campione in 5 plessi scolastici (per un totale di 2000 alunni coinvolti. Nel progetto campione i test salivari venivano effettuati nelle scuole al mattino e inviati in laboratorio. Nel caso in cui il test è positivo, viene effettuato per conferma un secondo test, antigenico o molecolare, ma utilizzando sempre il medesimo campione salivare. Entro il pomeriggio si è in grado di avere i risultati definitivi. Inoltre, come riportato da SkyTg24, i dati sull'uso della saliva in pazienti pediatrici sono limitati, anche se, data la semplificazione della tecnica di prelievo i test salivari possono rappresentare uno strumento utile per il monitoraggio e controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico. Alcuni studi pubblicati nel 2020 hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53% e il 73%. "I tamponi salivari sono stati sperimentati con successo in diverse realtà del nostro Paese e la loro attendibilità è sensibilmente migliorata rispetto al passato - dichiara Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, raggiunta dal Messaggero -. Si tratta di un test ideale soprattutto per i più piccoli, che potrebbero risentire dell'eccessiva invasività dei tamponi molecolari classici. L'autorizzazione del ministero della Sanità si è fatta un po' attendere, ma ora che è stata fatta chiarezza le scuole avranno modo di organizzarsi al meglio, anche in vista della partenza del nuovo anno scolastico a settembre. Sotto questo profilo – sottolinea Sasso – risultano quanto mai opportuni i 150 milioni stanziati per i dispositivi di sicurezza nel decreto sostegni di marzo e i circa 500 che dovrebbero essere inseriti nel prossimo provvedimento".
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