
L’anno scolastico 2021/2022, nei piani del Ministero dell’Istruzione, dovrebbe essere all’insegna del ritorno in presenza per studenti e professori, mandando “in pensione” la Dad come metodo principale per svolgere le lezioni. E, proprio in linea con questa forte volontà del MI di puntare sulle lezioni in classe al 100% di presenza, è stato anche aggiornato il protocollo di sicurezza anti-covid nelle scuole non più di un mese fa. Tuttavia le nuove misure messe in campo e decise dal Ministero dell’Istruzione in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico e con il Ministero della Salute, non stanno esattamente portando i risultati sperati. Sono infatti molte le scuole che lamentano di intere classi in Dad per colpa di tamponi falsamente risultati positivi. Ma scopriamo nel dettaglio ciò che sta avvenendo negli istituti.
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I falsi positivi tengono in ostaggio gli studenti e torna la Dad
A partire dai primi giorni di novembre, con l’introduzione del nuovo protocollo, nelle classi con i ragazzi dai 12 anni in su, in presenza di un caso positivo, i compagni di classe devono fare un test il prima possibile, definito "T0", a questo punto, se il risultato è negativo si rientra a scuola subito, anche se si deve comunque ripetere il test dopo 5 giorni. Mentre, se in classe sono presenti due positivi, i vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi devono fare la sorveglianza con testing, invece i non vaccinati vanno direttamente in quarantena. Infine nel caso di tre positivi ad andare in quarantena è tutta la classe.Ed è proprio il T0, ovvero il tampone da svolgere immediatamente dopo essere venuti a conoscenza del contatto con un positivo che sta gettando molte scuole nel caos. Infatti, come riporta il Messaggero, nei 411 istituti superiori romani, per un totale di 187 mila studenti, è da più di due settimane partita la corsa ai tamponi rapidi, anche se questi non hanno una percentuale di successo del 100%. Dunque vi è stato un drastico aumento dei falsi positivi che però ha portato a far scattare ingiuste quarantene con tanto di sospensione della didattica in presenza per intere sezioni.
Nuovo protocollo? Un flop. I presidi voglio il ritorno al vecchio sistema
Nella Capitale, negli ultimi sette giorni, su circa 800 classi tornate in Dad, sono state poi 150 le scolaresche rientrate dopo due giorni perché la quarantena era scattata non per un vero caso, ma per un falso positivo, riporta il Messaggero.“Il problema è legato al tipo di test” denuncia Cristina Costarelli presidente di Assopresidi e dirigente scolastica del liceo scientifico Isacco Newton, e continua: “Per ripristinare un ordine e dare indicazioni precise agli studenti dobbiamo tornare al vecchio sistema e ai tamponi molecolari. Non c’è altra soluzione” osserva la dirigente scolastica.
Questa situazione non è legata a un unico istituto, ma si manifesta in moltissime scuole superiori e non solo; dal liceo Newton, all’Aristotele, all’istituto tecnico Virginia Woolf. In quest’ultimo caso, uno studente che era risultato contagiato dal Covid con un test rapido è invece risultato negativo con un esame molecolare, portando però comunque per due giorni i compagni di classe in Dad. “Non appena capiamo che si tratta di un errore nel test richiamiamo tutti. Nell’ultima settimana - sottolinea al Messaggero la presidente di Assopresidi - è stato complicatissimo riorganizzare il sistema. Non possiamo andare avanti così per tutto l’anno”.
I falsi positivi a scuola sono 3 su 10
Dunque per molti casi le lezioni ritornano in Dad anche senza che vi sia un reale pericolo per la salute degli studenti. E infatti a testimoniarlo sono i numeri raccolti dai dirigenti scolastici che spiegano cosa sta accadendo nelle scuole romane: la media dei falsi positivi è di 3 su 10, riferisce il Messaggero. Dunque, in parte come avvenuto lo scorso anno, le lezioni continuano ad alternare la presenza alla Dad senza reale continuità sul lungo periodo.E quindi, nonostante il sistema sia stato introdotto da meno di un mese, non è ancora chiaro se questa sarà l’ultima modifica che il Ministero dell’Istruzione ha intenzione di applicare quest’anno. La modifica al vecchio sistema di quarantene e gestione dei positivi è stata resa necessaria dalla volontà di unificare le quarantene per tutti gli studenti. Il protocollo precedente prevedeva un rientro in classe non uniforme e diviso: dopo 7 giorni (per chi è vaccinato con tampone negativo), 10 giorni (per chi è vaccinato, in classe anche senza tampone), 14 giorni (senza tampone), ricorda il Messaggero. Proprio per questo il MI aveva deciso di introdurre nuove regole: “Ma affinché siano efficaci - conclude la preside Costarelli - è necessario richiedere l’esame molecolare per un risultato certo”.