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studenti sospesi per scherzo a docente disabileLa scuola sembra aver perso la sintonia che un tempo aveva con i genitori degli studenti. Il ruolo di riferimento e di guida degli istituti scolastici è infatti messo sempre più a dura prova dai familiari che contestano le decisioni dei dirigenti scolastici.


Come avvenuto in un liceo abruzzese, dove alcuni studenti avrebbero deriso ed umiliato una professoressa disabile, con la complicità di un “estraneo” al gruppo classe. Subito è scattata la sospensione per l'intera classe e le polemiche dei genitori non hanno tardato ad arrivare.

Genitori e studenti smentiscono la bravata

Stando alla denuncia della stessa professoressa, poco prima dell'inizio delle lezioni, nell'aula si è introdotto un ragazzo non facente parte della classe. Presentatosi come “Mario Rossi”, il ragazzo, probabilmente invitato allo scherzo da qualche alunno, ha suscitato le ironie della classe diventata ingestibile per la docente. A quel punto è scattato l'immediato provvedimento nei confronti di tutti gli studenti. Una punizione non digerita dai genitori degli studenti che hanno fortemente contestato la decisione del preside che, al Messaggero, ha rivelato di aspettarsi maggiore “collaborazione e comprensione da parte delle famiglie”.

Il preside: “Studenti abbiano maggior consapevolezza dei loro doveri”

Comprensione che non c'è stata. Così come, secondo le famiglie, non ci sarebbe stata alcuna bravata. Ma il dirigente scolastico è di tutt'altro avviso: “Gli studenti continuano a negare i fatti, anche se la presenza dell’estraneo siamo riusciti ad accertarla e tra l’altro nessuno di loro ha voluto svelare la sua identità. Quindi non sappiamo se si tratta di uno studente del liceo o una persona, come sostengono alcuni giovani, che frequenta un’altra scuola ed è stata invitato dagli altri solo per la bravata”.

Infine, un richiamo alle responsabilità degli alunni, ancora forse troppo immaturi: “Non si sono resi conto della gravità del gesto. I ragazzi devono avere la consapevolezza dei loro diritti e dei loro doveri, dal momento che quasi tutti loro tra qualche mese saranno maggiorenni”.