
La gita a Vienna doveva essere un momento di divertimento e crescita per l’intera classe, ma per un’alunna con sindrome di Down non è andata così. La madre della ragazza ha, infatti, "denunciato" di non essere stata nemmeno avvisata del viaggio di classe, scoprendo poi che sua figlia non era stata nemmeno considerata nell’organizzazione della gita, rimanendo di fatto esclusa.
Succede in Alto Adige.“Sono rimasta senza parole, non ne sapevo nulla”, ha racconta al ‘Corriere dell’Alto Adige’ la mamma della ragazza, che si è subito attivata per trovare una soluzione per la figlia.
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La scoperta inattesa della madre
Il fatto che la scuola non avesse avvertita l'alunna ha creato un forte disagio alla famiglia, che ha subito cercato di trovare una soluzione per non lasciare la ragazza fuori da un’esperienza che, per lei, rappresentava un’opportunità importante.
La reazione della madre: tentativi di risolvere la situazione
Nel tentativo di risolvere la situazione, la madre ha immediatamente chiamato l’insegnante di sostegno spiegando che sua figlia sarebbe stata felicissima di partecipare al viaggio, ma quest’ultima le avrebbe risposto che: “non avremmo potuto partecipare perché lei, che ha una madre malata da accudire, non poteva accompagnare la figlia”.
Non solo, la mamma racconta: “Mi è stato detto che la gita sarebbe stata troppo stressante per mia figlia, che il programma era troppo impegnativo”. Davanti a queste motivazioni la signora si è perciò proposta di sostituire, a sue spese, l’insegnante di sostegno, ma dalla scuola le avrebbero risposto che era impossibile per questioni legate alle assicurazioni necessarie per il viaggio.
Motivazioni che però non hanno convinto la madre della studentessa perché, spiega, in altre occasioni è stata proprio lei che ha sostituito gli insegnanti di sostegno.
Un malinteso che non consola: l'esclusione resta
Dopo i tentativi senza successo di far includere nella gita a Vienna sua figlia, la madre è stata contattata da un professore: “Mi ha detto che c’è stato un malinteso perché la scuola pensava che fossi al corrente di tutto e che, non essendoci l’insegnante di sostegno disponibile, avevamo accettato di fare un passo indietro”, racconta la madre.
Alla fine, la ragazza non è comunque partita con la classe. E la madre ha constatato, non nascondendo l'amarezza: “Mia figlia ha capito quello che è successo. Ancora oggi mi chiede tutti i giorni perché non è potuta andare a Vienna con la classe”.
L’incomprensione e l’esclusione della giovane studentessa hanno fatto riflettere non solo la sua famiglia, ma anche altri genitori di altre classi dello stesso istituto, che hanno fatto eco alla denuncia di questa mamma.