matteobortone
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incidente pcto

Ancora un grave incidente scuote il mondo della scuola e riaccende i riflettori sui Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento (PCTO), i vecchi percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Questa volta la vittima è una ragazza di 17 anni di Castelfranco Emilia che rischia, come riporta 'Modena Today', di perdere l'uso di una mano dopo essersi infortunata durante il tirocinio. La vicenda ha sollevato un'ondata di indignazione e le rappresentanze studentesche sono tornate a denunciare un sistema che, a loro dire, non offre né formazione né sicurezza, ma solo sfruttamento.

Indice

  1. Un incidente che poteva essere evitato
  2. La Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna denuncia
  3. Sfruttamento minorile 
  4. La richiesta: abolire i PCTO

Un incidente che poteva essere evitato

L'episodio è avvenuto il 4 giugno scorso a Castelfranco Emilia. Una studentessa di un istituto professionale, al suo secondo giorno di tirocinio formativo in un vivaio, stava utilizzando un tosaerba, pare senza alcuna supervisione, quando è rimasta gravemente ferita alla mano sinistra.

Le lesioni sono state talmente serie da mettere a rischio tre dita. Un incidente che non solo è grave, ma che solleva interrogativi pesanti sulla sicurezza e la vigilanza all'interno dei percorsi PCTO.

La Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna denuncia

A riportare l'accaduto e a denunciarne la gravità è stata la Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna. L'organizzazione studentesca ha subito sottolineato come questo non sia un caso isolato, ma l'ennesimo di una lunga serie di incidenti che coinvolgono studenti.

La portavoce regionale dell’organizzazione, ha dichiarato con forza: “Nei primi tre mesi del 2025, secondo gli ultimi dati INAIL, sono già cinque gli studenti morti durante i percorsi di ex alternanza scuola-lavoro, e centinaia quelli feriti”.

Un bilancio drammatico che alimenta la protesta contro un sistema considerato fallimentare.

Sfruttamento minorile 

L'incidente di Castelfranco ha riacceso il dibattito sulle criticità dei PCTO, da anni al centro delle proteste studentesche. Un esponente della Rete degli Studenti Modena, ha evidenziato le falle del sistema: “Con la nuova riforma voluta dal ministro Valditara, gli studenti inizieranno questi percorsi già a 15 anni. E da quest’anno, il PCTO è diventato requisito obbligatorio per l’accesso all’Esame di Stato”.

Tuttavia, ha aggiunto che “nella maggior parte dei casi questi percorsi non offrono una reale formazione, bensì diventano forme di sfruttamento, dove ragazzi e ragazze lavorano senza tutele, spesso senza formazione adeguata, in contesti non sempre sicuri”.

Per le organizzazioni studentesche, l'infortunio della giovane è, dunque, la diretta conseguenza di un sistema che normalizza il lavoro minorile senza garanzie. 

La richiesta: abolire i PCTO

La portavoce della Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna critica anche sulle parole di Valditara: “Il Ministro Valditara parla di “norme stringenti”, ma nella pratica nulla viene fatto per tutelare davvero studentesse e studenti. Non possiamo più accettare che si rischi la vita in nome di un’idea di scuola che, così com’è, non è scuola e non è lavoro”.

Per questo, la Rete degli Studenti chiede l’abolizione del PCTO nella sua forma attuale, una revisione complessiva del modello formativo e l’adozione di misure immediate per garantire la sicurezza e la tutela dei diritti di chi ancora sta imparando, non lavorando.

Data pubblicazione 16 Giugno 2025, Ore 15:59 Data aggiornamento 16 Giugno 2025, Ore 18:09
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