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In Russia, studentessa fa un disegno per la pace in Ucraina e rischia di finire in orfanotrofioUn disegno contro la guerra in Ucraina potrebbe costare molto caro a una studentessa. Masha Moskaleva, questo il nome della giovane che lo ha realizzato, infatti, ora rischia di essere spedita addirittura in un orfanotrofio.
E suo padre, Aleksej Moskalev, potrebbe andare incontro a una condanna fino a tre anni di carcere.
Foto del disegno via Facebook

E' successo in Russia, nella città di Efremov, durante una normale lezione scolastica di arte. L'invito rivolto agli alunni dalla professoressa è stato quello di comporre un disegno che facesse emergere il proprio supporto alla missione russa in Ucraina. Ma la giovane Masha ha stupito tutti con la sua voce fuori dal coro. Un episodio accaduto dopo poche settimane dallo scoppio del conflitto ma emerso solo ora che la vicenda sta per prendere una strada ben precisa.

Un disegno contro la guerra: il padre rischia il carcere anni e la bambina l’orfanotrofio

Il tema del compito era proprio quello di realizzare un'illustrazione a supporto delle truppe russe in Ucraina. Ma la ragazza è andata in tutt'altra direzione, presentando un disegno contro la guerra. Nell'immagine, circolata in queste ore, si vede una donna con un bambino; sopra di loro, i missili che volano e le due bandiere spiegate, una rossa e una azzurra e gialla; sulla prima la scritta: “No alla g…”. Sulla seconda: “Gloria all’Ucraina”.

Il preside dell'istituto, dopo aver visto il disegno, ha immediatamente avvisato la polizia dell’episodio. Da lì è cominciato un vero e proprio “calvario giudiziario”: la studentessa sarebbe stata allontanata dalla classe per poi essere portata nel posto di polizia insieme al servizio di tutela e al padre, che da solo si occupa di lei da quando era solo una bimba di tre anni. Dopodiché, stando a quanto viene raccontato, gli ufficiali dell’Fsb avrebbero interrogato il genitore senza rinunciare alle maniere forti. E la ragazza sarebbe stata portata in un “istituto sociale”.

A carico dell'uomo sarebbe stato redatto anche un rapporto di polizia, ai sensi dell’articolo sulle “azioni pubbliche volte a screditare le forze armate della Federazione Russa”, per un commento contro la guerra. In seguito, alla fine di dicembre, l’uomo sarebbe stato ufficialmente accusato.

Dopo le perquisizioni e gli interrogatori, padre e figlia si sono trasferiti in un’altra città sperando di lasciarsi la brutta esperienza alle spalle. Ma è stata una speranza vana: la polizia sarebbe infatti riuscita a rintracciarli, arrivando così all’arresto dell’uomo. La ragazzina, attrice e protagonista di una storia troppo più grande di lei, sarebbe stata affidata alla commissione per gli affari minorili. Il padre, ora, potrebbe andare incontro a tre anni di carcere, mentre la figlia rischia di finire in orfanotrofio.