5' di lettura 5' di lettura
Zaki Il 2021 è stato uno degli anni maggiormente rappresentativi per le manifestazioni studentesche. Scioperi e discese in piazza da parte degli studenti che chiedevano maggior sicurezza, una scuola che ascoltasse le loro esigenze e, spesso, la necessità di non essere considerati solo numeri, ma persone.
fonte foto: via Facebook Enrico Galiano

Il grido comune che porta l'Italia a essere una delle prime nazioni a spingere i propri studenti verso alti livelli di stress e frustrazione. Un quadro nazionale che una ragazza ha voluto inserire all'interno del proprio tema con cui avrebbe dovuto raccontare il ruolo del sistema scolastico nella formazione culturale e personale degli individui.

Quella emersa dallo scritto della studentessa è una critica feroce nei confronti della scuola che, però, non ha incontrato il favore del suo docente che lo ha definito "Indegno".

La studentessa critica la scuola in un tema, per il prof è "Indegno"

Una contestazione spiegata punto per punto dalla quale viene fuori la realtà scolastica vissuta dall'interno, cioè dagli studenti. Questo ciò che una studentessa ha voluto esprimere attraverso il suo tema. La consegna, data dal docente, era quella di descrivere "Come il sistema scolastico incide sulla formazione culturale e personale di un individuo". La risposta, articolata e descritta minuziosamente nel suo scritto, ha fatto infuriare il professore che lo ha ritenuto "Indegno".

Cosa ha scritto la studentessa nel tema

La giovane aveva criticato il sistema scolastico, elencando i punti contro cui gli studenti si trovano a lottare ogni giorno: "Punto di vista tradizionalista e all'antica di molti docenti danneggia i ragazzi e rende l'intero ambiente scolastico "Antiquato, inabile soddisfare i bisogni dei propri studenti". La scuola, inoltre - continua la studentessa - "Non si interessa del benessere degli studenti" e ribadisce il concetto spiegando che "l'Italia si trova al terzo posto nella classifica mondiale degli studenti con il livello di stress più alto". Infine, la sterzata anche verso i pericolo che si possono correre: "Non è un luogo sicuro nel quale nel qualcuno possa dirsi di trovarsi a suo agio, a causa dei continui richiami di quelli che dovrebbero essere i formatori ed educatori delle nuove generazioni, a cui sta venendo insegnato che prima di tutto si ricopre la figura di automi classificati attraverso numeri estratti e solo secondariamente di esseri umani con difficoltà debolezza e fragilità, con punti di forza e qualità".

La lezione che la scuola dovrebbe cogliere

Il tema è stato pubblicato tramite post su Facebook dallo scrittore e insegnante Enrico Galiano che ha colto il grande potenziale dello scritto, a differenza del collega che lo ha ritenuto "Indegno". La sua critica, infatti, è rivolta proprio al professore della studentessa: "Purtroppo nelle nostre scuole esistono ancora insegnanti che detestano gli studenti che pensano con la propria testa. Esistono insegnanti che se scrivi qualcosa con cui non sono d’accordo allora il tuo testo è “indegno”. Esistono insegnanti che puniscono e bloccano ogni forma di originalità, e vogliono sotto di sé solo automi".

Per Galiano il tema svolto dalla giovane è, invece, una critica da cui prendere spunto e imparare: "Ringrazio il cielo esistano ragazze e ragazzi che scrivono testi così, che sono in grado di esprimere un pensiero così articolato e critico. Ne abbiamo bisogno come l’acqua e come il pane. Ascoltiamo quello che ci chiede questa ragazza. Facciamola finita con una scuola che pensa solo a giudicare. Che non vede persone ma automi. Facciamola finita con una scuola dove si viene a stare male. Facciamola finita con una scuola dove se solo osi alzare la mano e dire qualcosa di diverso sei “indegno”, per quanto tu possa argomentare bene il tuo pensiero. Grazie, ragazza che lo hai scritto. Nel tuo pessimismo, non lo sai, ma mi hai messo una grande fiducia nel futuro" - conclude lo scrittore.