
La linea del governo sulla scuola è stata quella di un ritorno in presenza a tutti i costi. Una disposizione che ha prodotto non poche polemiche, dal fronte politico e non solo.
L'elevato numero di docenti e studenti assenti perché contagiati e l'impossibilità, dunque, di svolgere la consueta attività didattica hanno fatto sorgere numerosi dubbi agli stessi ragazzi.
La non omogeneità della vaccinazione nelle varie classi ha portato a differenziare la possibilità di quarantena e di distinguerla in base agli ordini scolastici.Una situazione questa che mette in confusione costante alunni e genitori e che porterà, quasi inevitabilmente nei prossimi giorni, al ritorno alla Dad per intere classi.
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Ritorno a scuola in sicurezza, ma per chi?
Sono numerose le voci di contrasto alle regole espresse dall'esecutivo, soprattutto da parte di giovani studenti che vorrebbero ritornare a scuola in presenza, ma si rendono altresì conto delle difficoltà date dalla pandemia. La variante Omicron ha nuovamente messo a rischio la nostra quotidianità: i contagi aumentano in maniera esponenziale e la paura dilaga. Aumentano anche i tassi di vaccinazione, ma la promessa di una immunità di gregge si fa ancora più distante.Tante, dicevamo, le richieste di un cambio di rotta del Governo da parte degli studenti. Una giovane liceale, eletta nella consulta provinciale di Catanzaro, ha voluto manifestare, con una lettera inviata a Skuola.net e indirizzata all'esecutivo, tutta la propria preoccupazione circa il ritorno in classe.
Nel dettagliato sfogo, la studentessa fa riferimento alla condizione di disagio che viene vissuta all'interno dei mezzi pubblici locali: assembramenti, utenti con mascherine non indossate correttamente. A oggi, a seguito dell'entrata in vigore del nuove decreto Covid, per accedere al servizio di autobus, tram, metro è necessario essere in possesso di super green pass, ottenibile solo attraverso vaccino o guarigione dalla malattia. In più, un ulteriore passo avanti riguardo al tema della sicurezza a bordo, è stato introdotto anche l'obbligo mascherine Ffp2 all'interno dei mezzi di trasporto. Pena esclusione e multa per i trasgressori.
"Il virus fa ancora troppa paura": la lettera a Draghi di una studentessa
Cari Ministro Bianchi, Premier Draghi e Presidente Occhiuto,mi permetto di scrivere contestualmente a tutti Loro in qualità di studentessa liceale eletta nella consulta provinciale di Catanzaro. Dal febbraio 2020, per noi tutti la vita è cambiata e con essa la quotidianità. Citando Darwin: “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento", ed è proprio questo ciò che stiamo facendo da ormai 2 anni.
Il vantaggio oggi, al contrario delle pandemie precedenti, rispetto a quella odierna è l’attuale sviluppo delle tecnologie, che ci ha permesso, comunque di relazionarci. Pertanto ciò di cui avremmo avere più paura oggi è il virus, non la DAD.
La Scuola è un luogo sicuro perché rispetta le regole ma, al di fuori di essa, ho molte riserve ed è li che viviamo il rischio della quotidianità, ovvero nel secondo scenario. Mi riferisco in particolare all’atavica ed ora diventata esplosiva questione dei Trasporti.
Essi infatti sono soggetti a: continui assembramenti, ragazzi a volte senza mascherina, costretti a restare in piedi per viaggi che, da semplici tragitti casa/scuola , si trasformano in occasioni ad altissima probabilità di contrarre il virus e di portarlo a casa a nonni e bambini che per motivi di salute o età non possono vaccinarsi.
Davanti ad un numero abnorme di contagiati in continua crescita, perché, allora, non prendere in considerazione la DAD? Viviamo di tecnologia che nel 2022 deve essere vista come risorsa e non come penalità, in ogni settore.
I virologi prevedono il picco dei contagi nelle seconda metà di gennaio, bisognerebbe dar loro ascolto già da adesso mettendoci in sicurezza prima che sia troppo tardi. Noi Studenti di tutta Italia non vediamo l’ora di tornare a scuola per vivere quelli che ricorderemo, o meglio, dovremmo ricordare come i migliori anni della nostra vita, ma vogliamo farlo in piena sicurezza e oggi non credo sarebbe proprio così.
Mi rivolgo anche ai ragazzi di tutta Italia e invito ognuno di loro, qualora non lo avesse ancora fatto, a vaccinarsi, riponendo la fiducia che merita nella scienza e promuovendo una campagna di sensibilizzazione così come il Coordinamento regionale delle Consulte della Calabria ha già fatto ottenendo il massimo consenso a tutti i livelli. Vogliamo credere in uno Stato che metta la Salute e il Bene delle Persone prima di ogni cosa e spero con tutto il cuore che ciò accada sin da subito.
Cordialmente,
Giulia Talaia.