
I genitori di una studentessa di liceo classico si sono rivolti al Tar dopo la bocciatura della loro figlia.
A causarla, secondo loro, sarebbe stato il metodo “Natura” che il professore di latino e greco aveva deciso di adottare con i suoi studenti.
Per la famiglia questo metodo avrebbe impedito alla ragazza di recuperare le insufficienze nel corso dell’anno, poiché le lezioni allo sportello vengono impartite secondo il metodo tradizionale.
La vicenda
Una famiglia ha contestato l’utilizzo del metodo “Natura” per l’insegnamento di latino e greco, poiché questo avrebbe causato la bocciatura della figlia.
Il motivo? La studentessa non ha potuto recuperare le carenze riscontrate alla fine del primo quadrimestre, perchè le lezioni allo sportello sono impartite unicamente con il metodo tradizionale.
L’attività di recupero estiva
Alla fine dell’anno il consiglio di classe ha ritenuto necessario rimandare a settembre la studentessa, che durante il periodo estivo avrebbe dovuto seguire i corsi di recupero organizzati dalla scuola.
Per i ragazzi che imparano il latino e il greco attraverso il metodo “Natura” le ore di lezione nei mesi estivi sono pari a 5, mentre per chi segue il metodo tradizionale sono previste ben 10 ore di lezione. Per i genitori della studentessa, quindi, è proprio la scelta di servirsi di un approccio di insegnamento diverso ad aver causato la bocciatura della figlia ed è questo che li ha spinti a rivolgersi al Tar.
Il metodo “Natura”
Il metodo “Natura” (anche detto metodo Orberg), che viene utilizzato per l’insegnamento e l’apprendimento del latino o del greco, è stato ideato dal dal professore danese Hans Henning Ørberg e prevede che lo studente sia chiamato fin da subito a confrontarsi con parole e frasi in lingua originale.
In sostanza, le lingue classiche vengono trattate come quelle “moderne” e, quindi, apprese come se fossero parlate, puntando sulla comprensione immediata di testi che non necessitano una traduzione.
Diversamente dal metodo classico, quindi, non si comincia dalle regole di grammatica, ma lo studente entra in contatto immediatamente con frasi che mano a mano si fanno più complesse.
Ed è attraverso i testi letti, che si riesce ad imparare anche la grammatica.
La sentenza del Tar
Il Tribunale amministrativo della Lombardia ha emesso una sentenza che giudica il ricorso infondato. “Il metodo natura nell’insegnamento del latino e del greco è da tempo accettato come scientificamente equivalente al metodo tradizionale, e l’utilizzo dell’uno o dell’altro è rimesso all’autonomia scolastica”, sono le parole del giudice riportate dal portale ‘Orizzonte scuola’. Inoltre, secondo il Tar, le lezioni allo sportello offerte dalla scuola non hanno mostrato nessun segno di incompatibilità tra il metodo tradizionale e quello “Natura”. “La mancata partecipazione alle lezioni di recupero è stata responsabilità esclusiva della studentessa. Non era quindi necessario utilizzare versioni differenti per i due metodi, perché tutti gli studenti sono stati messi in grado di svolgere la prova di recupero in coerenza con le rispettive modalità di insegnamento”.