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Studente vittima di bullismo non vuole più andare a scuola: in suo aiuto il preside e il sindacoPer uno studente, vittima di bullismo, è difficile tornare tra i banchi. Dopo vari giorni di assenza è stato lui stesso ad ammetterlo: Non voglio più andare a scuola perché ho paura. Alcuni compagni lo avevano preso di mira e il ragazzino temeva di non riuscire a tener loro testa.

È successo in una scuola media in Veneto.
A riportare la notizia è il ‘Gazzettino.it’, che ha fatto sapere che il preside e il sindaco hanno supportato il ragazzo, aiutandolo a superare la paura e a tornare infine in classe.

La scuola contro il bullismo

Come si apprende dal ‘Gazzettino.it’, la scuola è subito intervenuta in soccorso dello studente vittima di bullismo. Non appena il preside è venuto a conoscenza della problematica, infatti, si è rimboccato le maniche e ha preso in mano la situazione: assieme alla famiglia del ragazzo, ha progettato un piano di azione con ore di insegnamenti mirati proprio a ridurre la paura sviluppata dall’alunno nei confronti della classe e della scuola.

Stando alle parole del dirigente scolastico, negli ultimi due mesi la scuola ha preso di petto il problema del bullismo, lavorando soprattutto per prevenire il manifestarsi di ulteriori casi. Questo perché purtroppo, a seguito della pandemia, si è andati incontro a un aumento di comportamenti aggressivi tra gli studenti. “Abbiamo affiancato sia l’alunno, prevedendo delle ore con un insegnante a lui dedicato, che la stessa famiglia”, ha dichiarato il preside. Dopo l’emergenza Covid, purtroppo, gli scontri nell’ambito della convivenza tra i ragazzi sono aumentati. C’è stato in particolare un incremento dei casi che vengono definiti sporadici, cioè non caratterizzati da una continuità degli atteggiamenti aggressivi. Ma il problema rimane”.

La scuola ha inoltre istituito uno Sportello Ascolto, gestito da un insegnante con competenze specifiche sul fenomeno del bullismo. In caso di necessità è poi disponibile una psicologa, mentre gli episodi più gravi vengono discussi direttamente nei consigli di classe.

Anche il sindaco si è schierato a favore del ragazzo

Anche il sindaco è intervenuto a seguito della vicenda. Il primo cittadino si è rivolto a tutte le famiglie degli studenti: Qualsiasi episodio del genere va prontamente segnalato, in primis per tutelare i ragazzi e parallelamente per correggere anche i comportamenti dei bulli. I ragazzi e le loro famiglie non devono avere paura: le istituzioni ci sono. Nessuno viene lasciato solo. Siamo in un Paese che ha ancora gli anticorpi rispetto a queste cose”.

Quello del ragazzo che non vuole più andare a scuola per paura dei suoi compagni è un caso isolato, ma comunque va a inserirsi nella scia di casi analoghi a cui abbiamo assistito in questo periodo. “Per fortuna, da quanto sappiamo, quello dell’alunno che non voleva più andare a scuola per paura è stato un caso isolato”, fa il punto della situazione un consigliere comunale. “C’è il centro d’ascolto a scuola, ci sono gli insegnanti preposti e anche i carabinieri che controllano i parchi. Il punto è che bisogna stare attenti a un possibile eccesso di buonismo. A livello generale, le stesse istituzioni dovrebbero fare di più per arginare il fenomeno del bullismo. Anche prevedendo dei divieti chiari e facendoli poi rispettare per davvero”.