
Superare gli ostacoli, come può esserlo anche la Maturità, è possibile. Anche per chi parte teoricamente svantaggiato. Lo dimostra Simone, un ragazzo con sindrome di Down, che con impegno e con il giusto supporto si è diplomato, senza aiuti, come il resto dei suoi compagni.
A raccontarlo a ‘Orizzontescuola.it’ è Donatella, insegnante di una scuola superiore di Prato, nonché madre di Simone, che ha conseguito il diploma presso il Liceo delle Scienze Umane a Sesto Fiorentino, ottenendo un punteggio finale di 89/100.
La sua storia non è solo un esempio di successo individuale, ma un modello di inclusione scolastica, che può portare a traguardi inaspettati. Tutto questo è stato possibile per Simone, grazie a un PEI con percorso curricolare di tipo “A” per tutto il quinquennio, una rarità per gli studenti con disabilità cognitiva.
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L'esame di Maturità: una prova superata a pieni voti
L'esame di Maturità, come detto, Simone lo ha svolto esattamente come tutti gli altri compagni. Niente "sconti" o "aiutini".
Ha affrontato le prove scritte e orali con le stesse modalità. Nella prima prova ha ottenuto 17/20, nella seconda 15/20 e ha raggiunto il massimo punteggio (20/20) nella prova orale.
A questi si sono aggiunti 3 punti bonus assegnati dalla commissione, che hanno contribuito al suo eccellente risultato finale. Dimostrando chiaramente che con un approccio inclusivo adeguato, gli studenti con disabilità cognitive possono raggiungere obiettivi che spesso vengono considerati irraggiungibili.
Frutto di un lavoro di squadra
Il successo di Simone non è un caso, ma è il frutto di un vero e proprio lavoro di squadra. Grazie a una sinergia perfetta tra diverse figure: la famiglia, la scuola e gli specialisti sanitari.
Tra le figure fondamentali di questo percorso, la neuropsichiatra infantile Stefania Melli ha avuto un ruolo cruciale, partecipando a tutti i PEI (Piani Educativi Individualizzati) e guidando i docenti verso una visione olistica del funzionamento della persona.
Altrettanto importante è stata la tutor degli apprendimenti, Sofia Barducci, che ha supportato gli insegnanti nell'identificare le potenzialità di Simone, dimostrando che era possibile raggiungere gli obiettivi curricolari senza compromessi sui contenuti.
E non va dimenticato il ruolo della famiglia di Simone, che ha creato un ambiente sicuro, amorevole, stimolante e ha mantenuto una collaborazione costante con la scuola e gli operatori sanitari.
Il merito, poi, va anche al corpo docente dell'istituto, che ha saputo adattare il curricolo e creare percorsi personalizzati per ogni disciplina. I docenti di sostegno, in particolare, si sono distinti per la loro professionalità, focalizzandosi sulla persona e non sulla disabilità, con alcuni che hanno saputo promuovere una visione illuminata e ottimista nei consigli di classe e nelle commissioni d’esame.
Il futuro all'università
E l’avventura del neodiplomato non si ferma di certo qui. Simone ha già superato il TOLC ed è pronto per iscriversi alla facoltà di Scienze dell'Educazione e della Formazione all'Università degli Studi di Firenze.
L'ateneo fiorentino, infatti, vanta un eccellente servizio di inclusione chiamato “UNIFI include”, dedicato proprio agli studenti con disabilità. Questo programma ha già supportato Simone nella scelta del corso di laurea attraverso un percorso conoscitivo personalizzato, che si è snodato in una serie di colloqui con personale specializzato e incontri diretti con i docenti dei corsi segnalati come più adatti alle sue aspirazioni e competenze.