
, intorno alla Russia c'è solo terra bruciata. Dallo sport alle aziende, sono molte le iniziative volte ad isolare il Paese dal resto del mondo. Misure drastiche ma necessarie per chi, non potendo contribuire attivamente, vuole comunque prendere una posizione netta nei confronti dell'invasione russa.
Tuttavia, la situazione sta sfuggendo di mano in molte parti del mondo. Negli ultimi giorni si è aperta una vera e propria “caccia al russo” che ha visto molti Paesi censurare gran parte della cultura russa. La censura è spesso accompagnata dalla caccia all'uomo: vittime di questa assurda follia sono i cittadini e le cittadine di origini russe residenti all'estero.
-
Leggi anche:
- Le scuole italiane accolgono gli studenti ucraini: un milione agli istituti dal Ministero dell'Istruzione
- Odessa, dove si trova e perché è importante per la guerra in Ucraina (spiegato in modo semplice)
- Mappa dell'Ucraina ferma al 1989, errore nel libro di storia: scoppia la protesta
Quando l'origine diventa colpa: i russi in giro per il mondo
In quest'ottica si inserisce una vicenda avvenuta in un liceo di Brescia. Un alunno di quinta superiore, con padre italiano e madre russa, è stato infatti accerchiato e picchiato dai suoi compagni con la sola colpa di avere origini russe. Un caso che al momento appare isolato ma che potrebbe presto diventare un pericoloso “trend” diffuso soprattutto grazie a fake news e bufale legate al popolo russo.
Intanto, stando a quanto riporta IlFattoQuotidiano, il Ministro degli Esteri russo, ha minacciato “azioni legali contro gli atti di discriminazione nei confronti di cittadini russi all’estero, che vengono attentamente monitorati e verranno perseguiti nelle sedi opportune”. In questi giorni infatti, Mosca ha denunciato “aggressioni nei confronti di camionisti russi e bielorussi in Germania, Polonia e Italia”.