
“La scuola italiana è pronta ad accogliere bambini e ragazzi ucraini” - ha affermato il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi in una nota inviata ai presidi.
Il MI ha, infatti, già disposto uno stanziamento pari a 1 milione di euro da destinare alle istituzioni scolastiche sul territorio nazionale che saranno impegnate nell’attività di accoglienza. Una strategia che, al momento, si baserà su tre linee d’intervento: integrazione, supporto psicologico e supporto linguistico. Individuate come priorità fondamentali, dal punto di vista educativo, per le studentesse e gli studenti ucraini che in queste ore stanno scappando dal conflitto.
Accoglienza studenti ucraini: stanziato 1 milione per le scuole
“Come Ministero - si legge nella nota - stiamo predisponendo indicazioni e risorse per sostenere le comunità scolastiche in questo impegno. La pace, sulla quale tutte le nostre studentesse e i nostri studenti stanno riflettendo in questi giorni, si costruisce con la solidarietà e l’inclusione. Stiamo lavorando per far sì che ogni bambino e ragazzo in fuga dalla guerra possa essere accolto con il sostegno necessario e proseguire il proprio percorso educativo e formativo”.I fondi messi a disposizione, come detto pari a un milione di euro, reperito in via d’urgenza, verranno destinati soprattutto alle scuole coinvolte significativamente nelle attività di mediazione culturale e di accoglienza degli studenti provenienti dalla zona di guerra. Come scrive il Capo Dipartimento Stefano Versari nel documento con le indicazioni rivolte alle scuole, “lo stanziamento [...] sarà ripartito dall’Amministrazione centrale sulla base delle esigenze rappresentate dagli uffici scolastici territoriali, in raccordo con le Prefetture competenti, in favore delle istituzioni scolastiche coinvolte, in ragione delle concrete esigenze di queste ultime, per sostenere i costi della mediazione linguistica e culturale, nonché le necessità correlate all’accoglienza scolare e all’alfabetizzazione degli studenti in arrivo dall’Ucraina.”
L’importanza di “fare rete”: il contributo della scuola e le iniziative di Peer education e tutoring
Il Ministero dell’Istruzione, nello specifico, riconosce come primo passo verso l’accoglienza degli studenti ucraini quello di assicurare un inserimento scolastico il più vicino possibile ai luoghi in cui hanno trovato asilo. Dirigenti scolastici e uffici regionali dovranno, quindi, avere cura di non disperdere la rete di relazioni che uniscono tra loro i profughi o li legano a familiari presso cui trovano accoglienza. Molti dei bambini e giovani che giungeranno in Italia, infatti, sono rimasti orfani o hanno dovuto abbandonare i propri cari al confine. Evitare ogni ulteriore forma di isolamento, nei piani del MI; è condizione primaria per facilitare il percorso di integrazione.A tal proposito, centrale sarà il contributo degli studenti per attività “peer to peer”, ossia coinvolgere direttamente i nostri alunni, rendendoli una sorta di tutor, in grado di facilitare l’inserimento di bambini e ragazzi ucraini nel nostro sistema educativo, per affiancarli, motivarli e farli sentire più addentro alle dinamiche di classe. “Nell’accogliere i bambini e i ragazzi a scuola - si legge nella nota - si potrà fare riferimento alle molteplici esperienze di peer education e peer tutoring”, ma il Ministero raccomanda anche “di riservare la massima cura nel coinvolgimento del nucleo familiare con cui gli studenti sono arrivati e al collegamento fra tempo scuola e tempo extra-scuola, per l’offerta di occasioni di socializzazione, ricreative o sportive, ad esempio.”
Agli studenti ucraini sarà offerto supporto psicologico
Oltre a fornire un graduale ritorno alla normalità scolastica, il MI ha però anche disposto che le istituzioni dovranno fornire un adeguato supporto psicologico agli studenti e alle famiglie ucraine colpite dalla grave situazione che li ha costretti a fuggire dalla propria Terra, con assegnazione di risorse specifiche.