
Non sarà la Cenerentola delle materie, ma quasi: stiamo parlando della storia, disciplina centrale per capire il nostro passato ma anche l'attualità. Eppure, attualmente, i programmi scolastici prevedono solo due ore obbligatorie a settimana dedicate alla storia.
Una quota non sufficiente per approfondirla adeguatamente in classe. A sostenerlo sono i docenti e gli studenti interpellati dall'istituto di ricerca SWG per costruire un indagine sul tema per conto del sindacato Gilda degli Insegnanti, diffusa in occasione della Giornata Mondiale dell'Insegnante.
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Storia a scuola, due ore non bastano
Per la maggioranza dei docenti interpellati (il 52%) e per un terzo degli studenti raggiunti dal sondaggio (il 31%) il taglio netto alla materia - iniziato a partire dagli anni '90 e proseguito con la riforma Gelmini, quando c'è stata la vera sforbiciata - ha relegato la storia nelle retrovie: come detto, due ore settimanali; che in alcuni istituti professionali si riducono addirittura a una sola.
Il mondo della cultura in difesa della materia
Un dato che riaccende un dibattito particolarmente vivo negli ultimi tempi. Riecheggiano ancora vive le parole di Liliana Segre pronunciate a marzo scorso durante la protesta per l'eliminazione del tema storico dalla maturità: "Senza la storia non si diventa uomini", aveva detto la senatrice a vita. I rischi di sottovalutare lo studio della storia a scuola, infatti, sono evidenti: negare fatti ampiamente documenti, costruire fantasiose contro-storie, resuscitare ideologie funeste. I ragazzi, invece, oggi sono costretti a familiarizzare frettolosamente con concetti importantissimi come quelli di Stato, sovranità, Repubblica, democrazia, legge, diritti etc. Necessario, pertanto, rafforzare l’impegno, trovare nuove vie di contatto, moltiplicare i luoghi di incontro per la trasmissione della conoscenza. Ed è proprio quello che stanno provando a fare molti docenti assieme al mondo della cultura.
Storia a scuola, le cifre lo dimostrano: fondamentale studiarla
Tornando all'indagine SWG-Gilda, dai pareri dei professori emergono anche i motivi che dovrebbero far valorizzare maggiormente la Storia: per il 64% degli insegnanti è una materia utile ad acquisire gli strumenti per interpretare meglio il presente, per il 18% serve a scongiurare il ripetersi degli errori del passato, per il 16% contribuisce ad ampliare lo sguardo verso il futuro e a prevederlo meglio. Diversi gli equilibri nella visione degli studenti: per il 38% di loro il ruolo principale della Storia è quello di non permettere il ripetersi degli errori del passato, per il 30% è utile a interpretare meglio il presente, per il 29% ad ampliare lo sguardo sul futuro e a prevederlo meglio.