
La storia dell’arte sembra essere in via d’uscita dal rischio, che fino a poco tempo fa si vociferava stesse correndo, di scomparire dalle aule scolastiche. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha infatti siglato insieme al collega dei Beni e delle attività culturali, Franceschini, il protocollo “per l’accrescimento della conoscenza e del patrimonio culturale per la formazione dei giovani nelle scuole”.
Ma i giovani, secondo quanto rivela un sondaggio condotto da Skuola.net, sembrano essere poco interessati a questa materia.INTESA TRA MINSTRI- Il progetto, che porta la firma dei due ministri, ha come obiettivo quello di rilanciare la conoscenza dell’arte e del patrimonio culturale tra i giovani di tutto il Paese. Il che, tradotto in iniziative concrete, significa innanzitutto ripristino dell’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole dove era stato abolito e potenziamento dello stesso nelle classi in cui sopravviveva ancora. Ma oltre a questo, la Giannini, in stretta collaborazione con Franceschini, punta anche alla valorizzazione dell’educazione alla tutela del paesaggio e all’avvicinamento dei giovani al patrimonio culturale e all’arte contemporanea. Il ministro promette, in tal senso, di agevolare l’avvicinamento dei ragazzi al mondo della cultura tramite nuove iniziative della “carta dello studente” e “un progetto nazionale di alternanza scuola-lavoro, da svolgersi all’interno dei luoghi della cultura”. Infine i due ministri si schierano compatti anche nella battaglia della valorizzazione della lettura e, quindi, delle biblioteche e delle manifestazioni legate al libro.
I GIOVANI BOCCIANO L’ARTE- Ma la risposta dei diretti interessati al protocollo salva Arte, di recente sottoscritto, potrebbe non mostrare l’entusiasmo sperato. Secondo un sondaggio svolto da Skuola.net, infatti, almeno 6 studenti su 10 non vorrebbero più ore di storia dell’arte a scuola e ben il 23% dei ragazzi che hanno partecipato all’inchiesta ha dichiarato di non studiare seriamente questa disciplina scolastica. Insomma l’arte/cultura e i giovani sembrano essere due mondi piuttosto separati. In questo senso la missione dei ministri appare più ardua del previsto: un tentativo di preservare un legame, quello delle giovani generazioni con il patrimonio artistico culturale, che sembra tuttavia bisognoso di essere istaurato dal principio.
SULLA MUSICA C’E’ ACCORDO- Fortunatamente, su uno dei punti siglati nel protocollo in questione, risulta esserci accordo tra i firmatari dello stesso e i destinatari del progetto: la musica. L’intervento della Giannini e di Franceschini mira anche alla valorizzazione del patrimonio musicale e quindi al potenziamento dell’insegnamento della musica nelle scuole: “Saranno espressamente elaborati, in via sperimentale, progetti didattici di educazione al patrimonio musicale che ne favoriscano la comprensione, ne agevolino la conoscenza e ne permettano la libera reinterpretazione, in chiave collaborativa e multimediale, da parte degli studenti”. Poco meno della metà dei giovani partecipanti al sondaggio ha espresso il proprio consenso all’aumento delle ore di musica in classe. Pur non essendoci unanimità tra i ragazzi in questo giudizio, l’apprezzamento degli studenti nei confronti della musica appare abbastanza evidente.
Margherita Paolini